Capitolo 36

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Quelle tre sono riuscite a smorzare quella piccola complicità che si era creata nuovamente tra noi. Merda. L'aria cambia percettibilmente. Helena diventa rigida ed io con lei, al solo sentirla nominare. In un primo momento sussulta per il colpo ricevuto... poi, con riserbo sfugge via da me. Un'altra volta. Non posso concepirlo di nuovo! Vedere lei che mi da le spalle...Cazzo!

L'agguanto per un braccio e la trascino con me in un luogo dove non dovrebbe assolutamente stare, perché è vietato l'accesso agli estranei. Quante regole sto infrangendo per lei... la stessa ragazza che adesso riprende ad ignorarmi. La stessa che, annebbiata dalla gelosia non riesce a vedere oltre a quello che le viene più facile pensare di me.

Rimane li con le braccia incrociate, ben disposta ad attendere un qualcosa che non arriverà mai a fuoriuscire dalle mie labbra. Jonathan mi richiama e sono costretto a salire sul palco. Con gli occhi le dico di vegliare su di lei e il mio amico sembra aver afferrato l'antifona. Mi dirigo sul palco insieme a John, Jimmy, Josh e quel coglione di Path, stupefatto proprio come gli altri dalla presenza di Helena. La salutano e mi seguono.

Come posso essere così morbosamente possessivo con lei? Sono così incredibilmente dipendente da volerla sempre con me. Non sopporto il modo in cui tutti gli uomini la guardano. Helena non sembra rendersene nemmeno conto degli sguardi viscidi che le puntano addosso... ma io lo vedo eccome. Ed è così frustrante! Cazzo! In questo momento è così presa da me da non notare la gente che le gravita attorno, e questo, in qualche strano modo, ha il potere di tranquillizzarmi.

Merda. Tutti questi pensieri m'invadono il cervello ed io non mi riconosco quasi più! Ah basta con le cazzate! Scelgo di concentrarmi soltanto su me stesso e dopo un po' riesco a liberarmi di lei almeno per qualche istante. Sono sicuro che mi stia ancora aspettando proprio dove le ho detto di farlo. 

Continuo ad accaparrarmi la grana infilatami bellamente nei jeans. Mi annoio a morte nel fare le solite cose... mentre le donne invece, indugiano un po' troppo per i miei gusti. Qualche tempo fa, quelle stesse mani fatte dal medesimo tocco di donna, mi avrebbero provocato quasi del piacere nel sentirle così vicine al mio cazzo, adesso invece, sento solo disgusto. Non che non lo abbia mai provato. Ho sempre odiato che mi toccassero in modo inappropriato, soprattutto quando non desideravo nemmeno essere sfiorato. 

Fisso quel punto preciso per distrarmi dalla toccatina fugace ma prima di poterlo fare, mi chiedo quale possa essere la sua reazione alla sola vista di ciò che è appena successo. Penso a quanto mi piacerebbe vederla dare di matto a quell'affronto che indirettamente e senza saperlo le hanno appena fatto. 

Sorrido all'idea di provocarla con la stessa gelosia che si appropria del mio corpo facendomi reagire involontariamente tutte le volte che la vedo in compagnia di qualcuno che non sono io. La cerco ma invece di ritrovarmi il suo viso, vedo il nulla, se non il vuoto dinanzi a me. Mi agito immediatamente. Dove cazzo è andata a finire? Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro con lei. Mi strattono i capelli, incazzato nero.

La cerco con lo sguardo sondando il territorio, scandagliando ogni cosa, scruto persino le ombre ma nonostante ciò, non la trovo affatto. Fremo di frustrazione. Chiunque può metterle le mani addosso alla A Stars! Se poi la vedono tra le quinte, penseranno che faccia parte del Club. Cazzo! Sono stato così incosciente da portarmela dietro. Solo perché se non ce l'ho perennemente davanti agli occhi non riesco a placare le mie manie che prendono il sopravvento... aumentando d'intensità giorno dopo giorno, peggiorandomi ulteriormente. Senza di lei, non riesco più a concentrarmi. 

Prima sul palco ero così concentrato e convinto della sua presenza che non ho pensato di non ritrovarmela li. Può essere che se ne sia andata dopo aver scoperto della Bionda? Cazzo! Mi agito e con rapide falcate arrivo dietro al sipario.

«Dove cazzo è Helena?» domando alzando la voce, sovrastando lui e la musica che si riverbera nelle casse. «Chi?» dibatte il Dj. «Helena! La ragazza che stava qui.» Esclamo, indicando il punto in cui l'avevo lasciata. «L'ho persa di vista.» Ammette infine Jonathan, arretrando. Prova a scostarmi da lui con le mani tese mettendo distanza tra noi e ripetendomi di stare calmo. «Cazzo! Ti avevo detto di guardarla con discrezione.» «Sembrava così tanto adulta da potersela cavare da sola senza avere bisogno di una balia.» Continua lui, ritrovando il sarcasmo perduto. «Non fare il coglione!» Rispondo fuori di me. «Però...» Gli sfugge dalla bocca, dopo avermi fatto incazzare. «Però, cosa?» «Ho visto il costumista avvicinarsi a lei e trascinarla via di qui!» «Merda! E che aspettavi a dirmelo?» «Beh, li per li, non ci ho pensato.» Mi giro in cerca di Welling. Dopo un po' lo trovo e mi scaravento su di lui, afferrandolo per la collottola e chiedendo di lei. «Ah quella ragazza?» Mi guarda con sguardo inquisitorio. Distolgo lo sguardo per eludere ogni domanda implicita che gli passa per la testa, non voglio ammettere quanto lei sia importante per me; non sono pronto a farlo. Lo evito persino a me stesso se posso, figuriamoci agli altri. 

«Se proprio vuoi saperlo, l'ho portata all'Harem.» Harem? Non rispondo più di me. Le mie mani si stringono ancora di più sul colletto della sua camicia. Se li togliessi da li, rischierei di strozzarlo rompendogli l'osso del collo a mani nude. Vibro di una rabbia silenziosa pronta a scagliarsi su chiunque tenti di mettermi i bastoni tra le ruote.

«Chad, dove vai?» ma non rispondo nemmeno, vado via lasciandoli a sbrigarsela da soli. Corro a perdifiato attraversando quei lunghi corridoi fino ad arrivare a destinazione. Kayla rimane interdetta nel vedermi.

«Chad? Che ci fai qui?» Oramai sono troppo lontano con la mente per poter pensare lucidamente a quello che sto facendo. Non bado più alle conseguenze che questo mio gesto possa scaturire. Mi blocca per un braccio, cercando di sbarrarmi la strada.

«No. Fermo! Non puoi rovinare lo spettacolo! Il signor Harris ti licenzierà!» Ma non me ne frega un accidente di cosa cazzo farà il signor Harris. La oltrepasso, varcando con passo deciso il palco e assisto a qualcosa che non dovrei assolutamente vedere. La scena mi si para davanti come il mio incubo peggiore divenuto realtà. La vedo riversa a terra e tra le grinfie di un uomo che non dovrebbe nemmeno permettersi di sfiorarla con un dito. Non dovrebbe fare né questo e né altro con lei...  solo io posso toccarla. Anche lei vuole che sia così... ama il fatto che sia l'unico a poterle fare certe cose.  

Non capisco più niente. Non sento nulla, nemmeno i continui richiami dello staff. Che si fottano tutti! La raggiungo facendo scrocchiare le nocche. Calpesto il polso di quel bastardo che la trattiene contro il suo volere, facendogli scricchiolare le ossa in malo modo. Lei rimane interdetta nel vedermi. Non le do il tempo di far nulla poiché l'afferro per i fianchi e la porto via con me. Via da tutto e da tutti a parte il sottoscritto. Sono l'unico con cui deve stare.



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L'Angolo dell'Autrice:

Questa parte non era prevista nella mia idea iniziale, però avanti... siate sinceri: Quanti di voi hanno desiderato leggere nella mente di Chad da quando ha invitato Helena alla A Stars?

Ricordate che cosa prevede il contratto che ha firmato? Rischia il licenziamento immediato solo per aver permesso ad Helena di entrare! Per adesso sono arrivata a scrivere fin qui, se me la sento continuerò ad abbozzare e accumulare capitoli... accidenti a me!

Spero di concluderlo presto e arrivare al capitolo finale che vi lascerà col magone... ne sono sicura. ;) 

Alla prossima!

-Clelia.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now