Capitolo 32

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Torno nel mio attico, completamente frustrata per il progetto di Venerdì. Mi metto subito a lavoro dedicandomi e immergendomi nella mia arte. La materia che dovrebbe rasserenarmi ma che invece mi agita con le sue infide pressioni che mi si attaccano addosso e non si scollano più. 

I due giorni passano senza rendermene nemmeno conto, e di lui nessuna traccia. È sparito di nuovo, e se unisco la rabbia alla mia frustrazione causata per domani, il cocktail di squilibrio mentale e dei miei sentimenti diventa micidiale e altamente esplosivo.

Il mio cuore sussulta e impazzisce e l'ansia mi assorbe completamente, eppure non sono io quella che deve mostrarsi senza veli all'intera classe di studenti, quindi, non capisco il perché di tutti i miei tentennamenti. 

È quasi sera e il domani incombe divenendo l'oggi. Mi distraggo sparandomi una serie su Netflix, distogliendo per un breve attimo la mia mente dai miei irrevocabili impegni. Dopo essermi immersa nella serie tv, senza volerlo le palpebre si chiudono involontariamente per la stanchezza, e, come una babbea, mi addormento nuovamente sul divano. Apro gli occhi quando intravedo i primi raggi del sole.

Mi preparo una bella tazza di caffè nero con lo scopo di darmi la carica giusta per affrontare questa terribile giornata che si prospetta estenuante.

Indosso i miei jeans preferiti e guardandomi allo specchio del bagno, mi lego i capelli in una coda alta. "Perfetto" mi dico, quando sono soddisfatta del mio look improvvisato. Afferro tutto il materiale che mi serve per l'occasione e mi dirigo fuori dal mio appartamento.

«Buongiorno signorina White.» dice il portiere salutandomi di buonumore. Beato lui che riesce ad essere così pacato e sereno di primo mattino! Cammino per pochi isolati e mi ritrovo alla NY University. Le mani iniziano a sudarmi e mi asciugo i palmi sul tessuto ruvido dei miei skinny. 

Tranquilla. Niente panico. Andrà tutto bene. Mi ripeto. Dannazione a me ai miei mantra motivazionali! Sono talmente discordanti con la realtà da sembrare alquanto ridicoli! Sospiro forte ed entro, pronta a varcare senza paura quei grandi corridoi sovraffollati.

Non appena mi ritrovo davanti alla presunta sala, accumulo tutto quel coraggio che mi manca e apro la porta senza pensare. La prima cosa che mi salta all'occhio è che nonostante il mio largo anticipo per evitare ogni catastrofe possibile... ogni posto disponibile che io avrei preso in considerazione sono stati occupati da altri studenti! Maledizione! Perché doveva succedere proprio a me?

Trovo uno sgabello e un tre piedi troppo vicino al piedistallo in cui dovrà stare la persona che ricopre vergognosamente quel ruolo di statua nudista vivente. Poverino/a... non vorrei essere nei suoi panni, nemmeno per tutto l'oro del mondo! 

Mi domando se sia un uomo o una donna... se fosse una donna, forse, non avrei tutti questi timori che mi rendono irrequieta. Magari, riuscirei ad adeguarmi e finire il ritratto che dovrò fare.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now