Capitolo 30

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Nonostante il desiderio che ho di baciarla, mi scosto da lei e dalle sue labbra avide di continuare ciò che io ho appena interrotto. Cosa cazzo mi sta succedendo? Le accarezzo il viso senza impedirmi di farlo. La guardo negli occhi dilatati, nemmeno lei riesce a credere a ciò che ho appena fatto. L'afferro e andiamo via. Insieme. 

«Dove mi stai portando?» non rispondo alla sua domanda e continuo a camminare senza lasciare la sua mano. La verità è che ho bisogno di schiarirmi le idee ma non da solo. Ho bisogno di capire più di quello che la mia mente riesce a percepire.

Raggiungiamo a grandi falcate la mia Harley. Ci salgo sopra e le porgo il casco. «Sali.» Helena mi guarda titubante. È talmente facile intuire la sua perplessità. «Sai che non mordo mica.» le dico sbuffando. «Ah, non sarei tanto sicura di ciò che dici.» Oh, adesso fa del sarcasmo inaspettato. Scuoto la testa e le sorrido. 

«Se vuoi essere morsa , hai solo da chiedere. Dai, sali.» Alza le spalle e rassegnata, mi poggia delicatamente la mano sulla spalla e, dopo essersi sistemata dietro di me, si avvinghia ai miei fianchi. Non riesco a capire come mi sento, sono completamente eccitato ma l'eccitazione la tengo per me.

Accelero, immergendomi nel traffico. La sento sempre più stretta a me, e stranamente non mi sento tanto oppresso dalle sue braccia, come succede di solito. Un senso di sicurezza si diffonde dentro me.

Scorro veloce e le sagome diventano indistinte. Una massa informe di luci e colori. Voglio vivermi il momento con lei. Sgommo e accelero, sorpassando le auto che si trovano sulla mia strada. Si rilassa, poggiando il capo sulle mie spalle. La sento sospirare e quel sospiro mi rianima.

Raggiungo la meta e dopo un po' arrivo all'One 57. Spengo la mia piccola e mi giro verso Helena. La stretta si allenta per poi sciogliersi. Scende ed io con lei. Ci guardiamo per un lungo momento che sembra un'eternità e poi, annuendo in segno di assenso, la seguo dentro.

«Buonasera Signorina White, signore.» esclama quel maledetto receptionist. Lo guardo torvo per ciò che mi ha fatto passare oggi. Lui riconoscendomi, abbassa il capo indice di scuse. Sai dove puoi ficcartele tu e le tue scuse del cazzo? Su per il culo... coglione! Distolgo lo sguardo e mi distraggo, beandomi dell'incantevole immagine di Helena che mi sta davanti.

Sembra quasi impacciata ad essere scortata dal sottoscritto. Non riesco a capire da dove derivi tutta la sua improvvisa timidezza. Afferra le chiavi che tiene nella borsa e inserendole nella fessura, fa scattare la serratura. La porta si apre e mi fa entrare.

Oltrepasso la soglia e mi guardo intorno. Sgombrato gli scatoloni, lo spazio riacquista l'ordine precedente. Tutto sembra essere tornato alla solita normalità. La porta si richiude con un tonfo. Mi volto e vedo Helena poggiata sull'uscio che mi scruta interessata, dopodiché si schiarisce la voce. «Allora, posso offrirti qualcosa?» La guardo, sorridendole. 

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now