Capitolo 43

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Forse ho preso una pessima decisione ma, alla fine, ho scelto di andare. Vederla agitarsi a quel modo, mi ha spinto a venire fin qui.

Sono fuori ma vedo tutto, poiché le porte sono di vetro. Un tizio le si avvicina ed io fremo di rabbia al solo vederli insieme... poi, mi dico che sta facendo qualcosa d'importante e provo a calmarmi. Non appena si accorge della mia presenza sobbalza e viene verso di me. 

Sembra felice di vedermi e allo stesso tempo è intimidita. Capisco che le mie reazioni possono spaventarla. Passo da un estremo all'altro ma questo sono io. Non posso farci nulla, posso solo accorciare le distanze, adesso. 

Faccio un passo e poi un altro fino a ritrovarmici di fronte. Guarda in basso ed io le sollevo il viso verso di me. Cerco una scusa banale per toccarla e le scosto i capelli dalla fronte. È bellissima con questo vestito verde, ma, sinceramente, la preferisco molto di più assonnata e con la mia maglietta addosso. Cazzo! Era così maledettamente mia, stamattina! Mi concentro su di lei, e, prendendola per mano ci avviciniamo verso i quadri appesi. Sono circondato da una sfilza di colori, che riempie lo spazio di muri tinteggiati di bianco. Osservo con circospezione ogni rappresentazione, cercando il significato dietro ciò che il mio occhio vede. 

Molti ritraggono il loro ideale di amore... almeno per chi ne ha uno, ci sono quadri dalle tonalità fredde.

 Giriamo intorno legati da un notevole filo conduttore, le nostre mani intrecciate l'uno all'altra. Mi sento strano, non sono abituato a tutto questo contatto. 

Mi distraggo ancora una volta, e senza rendermene conto, finiamo in un punto diverso da quello precedente.

 Le immagini diventano sempre più cupe. Contrasti di nero su nero si fanno largo nel mio spazio di vitale sopravvivenza. Vedo rabbia, silenzi, buio, ombre di mani che si avvicinano sempre più, sprazzi di luci e ombre che delimitano i contorni del soggetto messo in evidenza, ed io, io inizio a tremare, cazzo! Mi guardo scioccato nel constatare la verità che diventa sempre più evidente. Il mio interesse si fa sempre più vivido quando vengo punto sul vivo.

Bambini riversi in un angolo buio.

 Strattonati, picchiati, tormentati, andati, scomparsi, spariti, perduti per sempre... Un tunnel oscuro e senza uscita! Mi volto cercando un ancora ancorata alla realtà, quando, non trovandola, un'immagine cattura la mia totale attenzione tra tutte le altre. Il viso di un bambino su uno sfondo nero e la bocca tappata da uno scotch. C'è scritto "Aiutami!" Ma evidentemente nessuno si accorge di nulla! So perfettamente la sensazione che si prova e rivivendo quei ricordi bui, annaspo in cerca di aria incamerata nei polmoni.

Cerco di assorbirne quanto posso ma non ci riesco. Divento sempre più rigido e pesante. 


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✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now