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Ero da giorni chiusa in camera mia, con la febbre alta. Le guance mi si erano colorate di rosso, facendomi sentire davvero caldo. Forse i troppi sensi di colpa stavano combattendo contro il mio organismo, che si stava ribellando in ogni modo. Stavo cercando di evitare a qualsiasi costo mia sorella ed il suo ragazzo, che al contrario, non la smetteva di intasarmi il cellulare di messaggi.

Nonostante mi facesse piacere ricevere le sue attenzioni, sapevo che se mi fossi lasciata andare, le cose si sarebbero messe davvero male. Non riuscivo a smettere di pensare a come ci fossimo spinti così oltre. Avrei voluto provare le sue labbra ed il sapore che avrebbero lasciato sulle mie. Ma no, non avrei potuto... In quello stesso istante mi venne un capogiro che mi fece chiudere gli occhi, quando li riaprii mi sentii un po' più leggera e la vista mi si appannó per qualche secondo.

Sbuffai e cercai il telecomando per poter accendere la tv, ma non appena scesi dal letto sentii bussare alla porta.

Mi drizzai e voltai la testa verso di questa, la mamma e Cleo erano uscite da poco, quindi in casa ero da sola. Mi avvicinai lentamente e con uno scatto l'aprii, ritrovandomi di fronte Christopher, col suo cappellino volto al contrario ed una scatola fra le mani.

"Ciao" esclamò mordendosi un labbro.

Abbassai lo sguardo e guardai le ciabatte a forma di unicorno che stavo indossando. Strabuzzai gli occhi rendendomi conto del modo in cui fossi conciata, cercai di sciogliere i capelli e di incrociare le braccia per coprire il più possibile il mio pigiama rosa con gli elefantini.

"Che ci fai qui?" Dissi spostandomi una ciocca dietro l'orecchio.

Chris alzò le spalle e guardò dietro di me, imitando gli stessi gesti che avevo fatto qualche giorno prima a casa sua.

"Posso entrare?" Chiese svincolandosi dalla mia domanda.

Annuii e lo lasciai passare, chiudendomi la porta alle spalle. Andò a sedersi sul mio letto disfatto e ci poggiò la scatola sopra. Lo guardai per tutto il tempo, focalizzandomi sulle sue spalle larghe ed i suoi muscoli accennati, che si intravedevano da sotto la maglietta stretta.

"Ti ho portato questo" disse togliendo il coperchio e mostrandomi la cioccolata calda di starbucks.

Nessuno mi conosceva meglio di lui, forse nemmeno la mamma. Gli sorrisi e mi avvicinai sedendomi a debita distanza, perché anche il minimo contatto avrebbe fatto cadere il muro che avevo innalzato in quei giorni, quello stesso che mi doveva tenere lontana da lui.

Mi porse la tazza e mi guardò di sbieco, facendomi sentire per l'ennesima volta in imbarazzo. Bevvi con calma, facendo finta di nulla, ma il suo sguardo di fuoco lo sentii addosso per tutto il tempo.

"Smettila di evitarmi" esclamò tutto d'un tratto.

Mi bloccai e mi leccai le labbra, per togliere i residui della bevanda. Aveva spostato lo sguardo verso le sue mani, che nervose stavano smanettando con i fili del suo jeans.

"Non ti sto evitando" Dissi facendo finta che la cosa non mi riguardasse.

Lui però rise e scosse la testa, sapeva che stavo spudoratamente mentendo.

"Sasha, non è evitandomi che risolveremo questa cosa" affermò aggiustandosi il cappellino.

Poggiai la tazza sul comodino e mi alzai posizionandomi di fronte a lui. Se dovevamo risolvere la cosa, bisognava farlo in fretta.

"Chris io...penso che dovremmo smetterla" affermai gesticolando.

Nonostante fossi poco credibile con quelle ciabatte, il suo viso non cambiò mai d'espressione. Anzi, spostò lo sguardo sulla mia figura e si mise dritto anche lui. Si avvicinò sovrastandomi con la sua altezza e poggiò una mano sulla mia guancia, facendo aderire la sua fronte alla mia.

My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez) Where stories live. Discover now