22.

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Stavo cercando di preparare in maniera ordinata le valigie, quando la porta della mia stanza venne violentemente aperta con un tonfo sordo, che mi fece drizzare la schiena. Loris varcò a grandi passi l'entrata della mia camera, come se fosse una diva di Hollywood, portandosi dietro una dozzina di vestiti, che stringeva avidamente tra le dita delle mani. La guardai con un sopracciglio alzato e le feci spazio sul letto.

"Vuoi spiegarmi che diavolo stai facendo?" le chiesi incrociando le braccia al petto.

Tra qualche giorno saremmo partite con la scuola verso Parigi. Non vedevo l'ora che le ore passassero, avevo bisogno di staccare momentaneamente la spina e pensare a me stessa. Quelle ultime settimane erano state troppo pesanti, avrei davvero preferito rimuoverle dalla mente. Le classi quinte, non sarebbero venute con noi, al contrario sarebbero andate a fare visita ai vari college, quindi Christopher sarebbe rimasto in America, lontano da me.

"Non so quale portarmi dietro, aiutami" spiegò Loris piagnucolando.

Si portò le mani nei capelli e con un gesto disinvolto se li ravvivò dietro la schiena. Aveva deciso di accettare gli inviti che di tanto in tanto riceveva da Richard, così uscivano spesso insieme come se fossero una coppia. Era diventata più femminile, si preoccupava dei vestiti e del trucco, lasciando me e Mia completamente col fiato corto.

"Potresti portarne cinque, cioè questo, quello lì è quei due laggiù" le indicai i vestiti che avevo amato vederle addosso.

Mi sorrise e mi abbracciò facendomi mancare le parole. Da quando Michelle non faceva parte più del nostro piccolo mondo, le cose tra noi tre erano migliorate, rendendoci più affiatate, quasi come se fossimo sorelle. Avevo trovato in Mia e Loris quello che mancava nella mia vita, delle confidenti e delle persone leali.

"Hai sentito Chris?" mi chiese di punto in bianco.

Bloccai i miei movimenti, ed abbassai la testa sulla mia valigia ancora disfatta. Non lo sentivo da qualche giorno, aveva cercato di farmi spazio, di farmi riflettere, ed io gliene ero grata. Non ero ancora pronta ad affrontarlo, ne ero pronta ad affrontare i miei sentimenti che mi dicevano di andare in una direzione, ne la mia testa che mi diceva di andare nell'altra. Mi mancava, si. Mi mancava tantissimo. A casa nostra di solito veniva solo a prendere Cleo, non si fermava più a cena, ne a guardare le partite con papà. A dirla tutta la cosa non mi dispiaceva, avevo bisogno di stare lontana da lui.

"No" la mia risposta fu così secca tanto da farmi bruciare la gola.

Loris mi prese una mano e la strinse tra le sue. Il calore che mi infuse quel gesto, mi fece scaldare il cuore. Non ero abituata a tutto quell'affetto da parte sua.

"Ritornerete insieme Sasha, ne sono sicura" affermò facendo incrociare le nostre dita.

Io annuii con la testa e tornai a fare quello che stavo facendo prima che mi interrompesse.

****

A scuola l'aria negli ultimi giorni si era alleggerita, molte classi erano già partite per le loro gite scolastiche, rendendo i corridoi meno affollati. Quel pomeriggio la biblioteca mi sembrò il luogo più adatto per studiare. Mi ci rintanai come un topo, avevo bisogno di superare la verifica di inglese o avrei dovuto fare i conti con una bella insufficienza per il resto dell'anno. Nonostante ci fosse un silenzio che metteva i brividi, i miei pensiero non si spensero mai completamente, continuavano imperterriti a portarmi da lui. Sbuffai e portai due mani alle tempie, che presero a pulsare incessantemente, facendomi impazzire. Forse me ne sarei dovuta andare, forse avrei dovuto prendere aria. Quando feci per alzarmi però, sentii qualcuno ciondolarmi accanto.

"Ciao" disse mordendosi un labbro.

Mi bloccai non sapendo in che altro modo reagire, non ero pronta a rivederlo così presto, ne ad averlo così vicino. Christopher, aveva un occhio viola ed uno zigomo gonfio, segno del fatto che aveva ripreso, o mai lasciato, quegli incontri da Bops.

My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez) जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें