8.

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Quella sera Bops era davvero affollato, Joel era andato a prendere un hamburger ed io lo stavo aspettando, ticchettando le unghie sul tavolo che avevo davanti. Christopher era sparito, non lo vedevo, ne sentivo da qualche giorno e la sua assenza mi pesava addosso.

Non smettevo inoltre, di fissarmi il polso avvolto nel braccialetto che mi aveva regalato. Non lo avevo mai tolto, nemmeno per dormire, forse perché me lo faceva sentire vicino, anche quando non c'era.

"Hey, va tutto bene?" Chiese Joel sedendosi di fronte a me.

Lo guardai e sorrisi cercando di sembrare naturale, spensierata e senza nessun tipo di dramma alle spalle.

"Va tutto benissimo" esclamai prendendo l'hamburger che aveva sul vassoio.

Lo addentai con gusto sporcandomi la bocca, non riuscivo a non essere una frana. Joel rise di gusto e mi pulì poggiandomi le dita sulle labbra.

"Sei senza speranze Sasha" affermò scuotendo la testa.

Alzai gli occhi al cielo e continuai a mangiare il mio panino. Era davvero buono, inoltre adoravo il gusto che mi lasciava la salsa barbecue sulla lingua. D'un tratto alzai lo sguardo e mi bloccai con la cena a mezz'aria. Ingoiai il boccone che avevo in bocca freneticamente e bevvi un sorso d'acqua. Christopher era seduto lì, a qualche metro da me con uno sguardo di fuoco poggiato sulla mia persona.

"Allora sabato ci vieni alla festa?" Chiese Joel, spostandosi accanto a me.

Annuii non troppo convinta di aver capito quello che mi avesse detto. Sentii il suo braccio poggiarmisi sulle spalle, sobbalzai e mi voltai verso di lui. Aveva i capelli ricci che gli ricadevano sulla fronte, le ciglia lunghe a contornargli gli occhi neri, e le labbra incurvate in un sorriso. Gli sorrisi anch'io e cercai di scostarmi dalla sua presa fastidiosa, Joel però si avvicinò poggiando la bocca sulla mia.

Mi bloccai non sapendo come reagire, ne tantomeno come levarmelo da dosso. Rimasi lì inerme, con le labbra incollate alle sue, nonostante volessi voltarmi e correre da Christopher. Quando finalmente si allontanò, mi girai di scatto verso il tavolo che poco prima aveva occupato Lui.Ma non ci trovai più nessuno.

"Torno subito" esclamai in preda al panico.

Lasciai Joel lì da solo, perché francamente non me ne importava un cazzo, e corsi fuori dal quel locale. Avevo il cuore in gola, e lo stomaco sottosopra, inoltre se non mi fossi calmata avrei preso a piangere e non avrei smesso più. Corsi nel parcheggio a perdi fiato e quando riuscii a scrutare Christopher da lontano, lo raggiunsi a grandi passi, cercando di riprendere aria.

"Chris" urlai.

L'aria fredda mi si appiccicò addosso facendomi accapponare la pelle. Lui non si voltò ma continuò a camminare, fino alla sua auto.

"Chris" urlai di nuovo.

Stavolta si bloccò dandomi sempre le spalle. Esitai per un momento ma poi mi avvicinai e lo abbracciai da dietro. Lui si irrigidì e non ricambiò la stretta, anzi si allontanò bruscamente.

"Ho da fare Sasha" affermò severo.

Si scostò i capelli dalla fronte, prima di aprire la portiera della macchina. Sapevo quanto lo avessi ferito, sapevo quanto fossi stata stupida a starmene lì ferma e non reagire a quello stupido bacio del cazzo.

"Chris per favore aspetta" esclamai timorosa.

Avevo paura. Paura di perderlo, e di perdere quell'universo solo nostro .

"Torna dal tuo fidanzatino, mi pare che le sue attenzioni, tu le gradisca eccome" sputò fuori quelle parole con molta arroganza, mortificandomi "Ti ho troppo sopravvalutata, sei ancora una bambina" affermò prima di salire in auto e mettere in moto, lasciandomi col cuore spezzato e le lacrime agli occhi.

My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez) Where stories live. Discover now