34.

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Il mattino seguente mi svegliai nelle lenzuola candide, che ricoprivano quel letto fatto di legno. Accanto a me Christopher stava dormendo beatamente senza la maglietta, con i capelli sparsi per tutto il cuscino, la bocca a cuore più rosa del solito ed un'espressione sollevata sul volto. Sorrisi tra me e me, e pensai che prima o poi sarei riuscita a portarlo da un barbiere a fargli tagliare quell'ammasso di capelli, che non riuscivano a dar giustizia al sua volto delineato. Portai una mano alla fronte, che stava gocciolando e la tastai. Scottavo troppo ed avevo gli occhi pensanti.

Mi buttai con la testa sul cuscino e mi coprii col piumone. Sentivo freddo e caldo allo stesso tempo. Cercai di muovermi il meno possibile, ma i brividi di freddo che mi percorsero il corpo, mi costrinsero a svegliare Christopher.

"Hey" disse alzandosi su di una spalla.

Mi scrutò con i suoi occhi scuri prima di portarsi una ciocca dietro l'orecchio.

"Va tutto bene?" chiese poi stropicciandosi gli occhi.

Scossi la testa, gli presi la mano e me la portai alla fronte. Non riuscivo a parlare, avevo la gola secca e le guance che stavano bollendo. Christopher mi baciò, poi con uno scatto mi adagiò sul suo petto e mi tenne lì per tutto il tempo.

***
Aprii gli occhi che voltai velocemente verso la sveglia posta accanto al letto, che segnava le dodici e trenta. Sbuffai e cercai di alzarmi, ma mi sentivo uno straccio. Ebbi paura che da un momento all'altro la testa, mi sarebbe potuta scoppiare. Nonostante ciò scesi dal letto e poggiai i piedi sul pavimento freddo, che mi fece tremare dal gelo. Mi avvolsi nel piumone e presi le scale per andare al piano di sotto. Barcollai tra un gradino e l'altro e prima che potessi entrare in cucina, mi fermai ad ascoltare la conversazione tra Christopher e Zabdiel.

"Devi riportarla a casa" esclamò Zabdiel.

Aggrottai la fronte ed avvicinai le orecchie per poter sentire meglio. Christopher sbuffò, per poi far ricadere pesantemente le mani sul tavolo, che fecero rumore a causa degli anelli che portava.

"Lo so. Ma non adesso" disse lui.

Chiusi gli occhi e cercai di prendere un respiro profondo, io non sarei tornata a casa perchè se lo avessi fatto, la mamma me l'avrebbe fatta pagare cara, ed io non avevo la forza necessaria per affrontarla.

"Chris stai giocando con il fuoco" esclamò Richard " Sai quanto può essere stronza sua madre, e sai anche che ce la ritroveremo quì fuori domani mattina" disse con una nota di frustrazione nella voce.

Abbassai lo sguardo e mi fissai i piedi pallidi. Richard aveva ragione, ma non potevo lasciare che mi portasse via Christopher, non un'altra volta. Quello che provavo per lui andava oltre qualsiasi tipo di sentimento avessi mai provato. Non avrei ceduto di nuovo alle minacce di mia madre, ne avrei ceduto allo sguardo di sufficienza di mia sorella.

"Non mi importa, Sasha resta qui con me" sentii in lontananza.

Il cuore mi si sciolse e le gambe mi di vennero così molli che non mi ressero più. Caddi sulle ginocchia come fossi gelatina, sentendo le voci dei ragazzi farsi sempre più lontane, poi però non sentii più niente.

***
"Non ha più la febbre"Loris mi poggiò una mano sulla fronte, facendomi venire i brividi.

Solo qualche minuto più tardi riuscii a capire che stava stringendo tra le dita, un panno zuppo d'acqua. Avevo i capelli bagnati ed il pigiama fradicio.

"Cosa cazzo.." dissi guardandola di sbieco.

La vidi sorridere e mordersi un labbro, poi con uno scatto si alzò e si asciugò le mani.

"Ben tornata tra di noi, malaticcia" esclamò guardando anche gli altri.

I ragazzi mi avevano praticamente accerchiata, facendomi sentire una vittima sacrificale durante un rito satanico. Mi rimisi dritta, sentendo la testa vorticare e rimasi seduta nel bel mezzo del divano. Mia intanto con un elastico, cercò di tenermi i capelli a posto, visto che erano diventati un ammasso di peli indefinito.

"Dai lasciamoli un po' soli" disse Erick prendendo per un braccio Zabdiel e Richard, che lo seguirono senza fare storie.

Christopher venne a sedersi accanto a me, mi prese una mano e me la strinse tra le sue. Aveva di nuovo quell'espressione preoccupata, era di nuovo triste e rassegnato.

"Come ti senti?" chiese baciandomi la fronte.

Io chiusi gli occhi e gli poggiai la testa sul petto. Il calore della sua pelle, mi fece sentire subito bene.

"Non ci torno a casa Chris" dissi facendolo irrigidire.

Mi accarezzò una spalla e mi strinse ancora più forte. Sentii forte e chiaro il profumo che impregnava la sua felpa pulita.

"Prima o poi dovrò riportarti dai tuoi genitori" esclamò scompigliandomi i capelli.

Sorrisi impercettibilmente perchè sapevo fosse la realtà. Non saremmo potuti rimanere per sempre lì, anche se una parte di me stessa l'avrebbe voluto con tutto il cuore.

"Che ne dici di Netflix e cioccolata calda per tutto il pomeriggio?" propose sfiorandomi il naso.

Annuii e ripoggiai la testa, praticamente sul suo cuore.

***
"Da quando guardiamo questi programmi trash?" esclamò Zabdiel intingendo le patatine nella maionese.

La nostra serata romantica fatta di serie tv, si era trasformata in una serata da quiz show. In pratica c'era questo tizio che doveva indovinare più parole possibili in un minuto, altrimenti sarebbe cascato in una piscina stracolma d'acqua. Sbuffai più volte sotto il tocco leggero di Christopher, che mi stava accarezzando la schiena. Aveva gli occhi fissi sulla tv, ed i capelli sciolti che aveva spostato su di una spalla. Di tanto in tanto sorseggiava la sua coca-cola stringendo le labbra carnose attorno alla cannuccia, facendomi venire i brividi lungo tutta la spina dorsale.

Mia e Loris erano sedute per terra e probabilmente stavano già dormendo, sorrisi e mi strinsi di più a Chris. Sembrava tutto tranquillo, tutto perfetto fino a quando non sentimmo bussare alla porta. Richard che stava tornando dalla cucina con un vassoio pieno di Pan cake, si bloccò sul posto lanciando un'occhiata furtiva a Christopher, che con uno scatto veloce, mi allontanò dal suo corpo caldo.

Zabdiel si alzò in fretta e furia seguito da Erick, mentre Mia e Loris, si spostarono velocemente accanto a me.

"Chi cazzo è" sussurrò Richard alzando un sopracciglio.

Christopher spostò il peso da un piede all'altro prima di avvicinarsi all'occhiello della porta. Erick spense la tv ed abbassò le luci, poi si avvicinò a Christopher per cercare di capire cosa stesse succedendo. Io guardavo tutti inerme, avevo le mani sudate, ed il sangue mi si era gelato nelle vene. Sembrava fossimo stati catapultati in un film horror, senza via d'uscita. Sapevamo chi ci fosse lì fuori, proprio per questo mi alzai dal mio posto e raggiunsi Christopher, lo tirai per un braccio e lo costrinsi a guardarmi.

"Ti amo" dissi baciandolo.

Lui poggiò la fronte sulla mia e chiuse gli occhi.

"Ti amo" replicò posando di nuovo le sue labbra sulle mie.

La nostra bolla fu interrotta da un altro colpo alla porta, questa volta più deciso, più insistente.

"Sasha, tua madre è qui" esclamò Zabdiel, poggiando le spalle alla porta.

My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora