28.

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Avevo le mani viola a causa del vento gelido che mi si insinuò sotto il cappotto, ma cercai di non badarci troppo e continuai a camminare per raggiungere Bops. Avevo bisogno di prendere aria e di uscire da quella casa, che era diventata soffocante. Era sabato ed era passata solo qualche ora, da quando Christopher aveva lasciato Cleo con una semplice telefonata. Varcai l'entrata della caffetteria a grandi passi, mentre il caldo dovuto al riscaldamento, mi schiaffeggiò le guance. Quel giorno nemmeno il frappè avrebbe potuto alleviare il mio malessere.  Avevo i nervi a fior di pelle, era successo tutto così in fretta che non ci stavo capendo niente. Prima Travis, poi la telefonata a Cleo. Mi sembrava di impazzire. 

"Tieni" qualcuno gettò sul tavolo una busta gialla, sigillata alla perfezione.

Inarcai le sopracciglia e poggiai lo sguardo sulla mezza figura di Travis Cock, lì imbambolato davanti a me. Aveva uno zigomo viola e le labbra spaccate, segno che qualcuno gliele avesse suonate di santa ragione. I suoi occhi gelidi, mi fecero tremare lo stomaco e drizzare la pelle delle braccia. 

"Che cos'è'?" chiesi mordendomi un labbro. 

Non ci eravamo mai rivolti la parola, non prima di quel giorno. Lo conoscevo a stento, era famoso per i suoi articoletti di gossip. A me in realtà non piacevano, ma a volte dovevo ammettere, ero stata d'accordo con alcune sue linee di pensiero. Si era impegnato in una campagna contro la violenza sulle donne, che gli aveva fatto vincere il primo premio. 

"Sono le vostre foto" spiegò scostandosi un ciuffo dalla fronte.

Per un momento il mio sguardo parve ammorbidirsi nei suoi confronti, ma in realtà era solo il sollievo che stavo provando, nel tenere sotto le dita le foto che mi avrebbero rovinata la reputazione e fatto perdere Christopher e mia sorella.

"Perché me le hai portate?" chiesi alzando le spalle. 

Aveva detto che le avrebbe pubblicate a tutti i costi, che non l'avremmo passata liscia. Invece era lì a guardarmi come se gli avessi fatto perdere il lavoro della sua vita. 

"Perché a quanto pare, nessuno può mettersi contro il tuo ragazzo" spiegò indicando la sua faccia tumefatta "Ed ora se vuoi scusarmi ho da fare" disse facendo dietrofront e uscendo dal locale. 

***
Quella sera mi rintanai nella mia stanza, non avevo voglia di uscire. Se avessi potuto ci sarei rimasta fino al lunedì successivo. Avevo cercato Christopher per tutto il pomeriggio ma mi aveva categoricamente ignorata, forse me lo meritavo. Dopotutto non mi ero comportata così bene nei suoi confronti, non dopo che le cose stavano andando finalmente per il verso giusto. Mi misi comoda sul letto ed accesi la tv, il logo di Netflix illuminò alcuni angoli della mia camera. Avevo bisogno di guardare un film leggero, che non mi facesse frignare. Ma i miei piani furono mandati all'aria, quando sentii del baccano dall'altro lato del muro. Le urla di Cleo, mi fecero sobbalzare, poi il rumore di un vetro che veniva rotto, mi allarmò. A quel punto uscii e frettolosamente mi recai nella stanza di mia sorella. La trovai in lacrime, mentre Christopher aveva le mani insanguinate.

"Cosa sta succedendo?" chiesi in preda al panico.

Cleo si avvicinò lentamente, i suoi occhi gonfi mi spezzarono il cuore. Sapevo benissimo cosa stesse succedendo, era tutta colpa, mia.

"Vuoi sapere che succede?" chiese indicando Christopher "Beh mi ha lasciata, dopo tutto quello che abbiamo passato, mi ha lasciata" urlò.  

Mi sentii davvero in imbarazzo e non le risposi perché non avrei saputo cosa dirle. Li avevo cacciati io una quella situazione, avevo voluto io che succedesse una cosa del genere. Ma non potevo più condividerlo, avevo bisogno che Christopher appartenesse solo a me. 

My Sister's Boyfriend (CNCO/Christopher Velez) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora