Capitolo 3 - Noah's Pov

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Durante le ultime 2 ore di scuola ho continuato a guardare Ethan, mentre sorrideva con quelle sue fossette stra belle, quel suo ciuffo spettinato e quelle sue mani grandi e affusolate che lo tirano su in continuazione. Ha una fottuta fissa per quei capelli cristo.

Finita la lezione invece di andare a casa, io e i miei amici decidiamo di andare al Mc.
-Sam è figa e molto simpatica.
Dani è andato, non pensa ad altro.
-Abbiamo capito, smettila.
-Okay sì, parliamo di Ethan.
Appena sento il suo nome qualcosa nel mio stomaco si muove.
-Non mi sta simpatico.
Devo mandare via queste sensazioni strane di odio, alla fine gli sono andato contro io.
-Ah, è così.
Mi giro e vedo Ethan con Sam al suo fianco, sono appena arrivati.
Abbasso la testa e scoppio a ridere imbarazzato, dopo mi alzo e gli metto una mano sulla spalla, devo alzarmi un po' con i piedi a causa della mia altezza.
-Stavo scherzando amico, dai venite a sedervi con noi.
La sua amica fa spostare Emma e si siede subito al fianco di Dani, gli faccio un sorrisino e diventa rosso, Ethan si siede di fianco a me, un po' per provocarmi e un po' per altro, non so cosa sia quell'altro.

Mangiamo tranquillamente, tra risate e prese per il culo dei nuovi prof, cerco di evitare lo sguardo del ragazzo al mio fianco, ma so che a volte mi guarda, sento il suo sguardo bruciarmi addosso. Il contatto fisico, però, è inevitabile, a volte sfiora la sua coscia contro il mio ginocchio, dei brividi mi percorrono tutto il corpo.

Finalmente torno a casa, è stato un inferno quel pranzo, io...io non ce la posso fare, mi manda la testa a puttane e non so perché. Non se sia un bene o un male, in ogni caso sono sensazioni strane, non le avevo mai provate prima e, che cazzo, mi fanno fottutamente male o bene, dipende dal punto di vista.
Decido di mettermi a studiare.
Dopo 15 minuti capisco di non essere concentrato, ho letto 7 volte lo stesso paragrafo e ancora non capisco che cosa ci sia scritto. Ho per la testa solo quel coglione di Ethan e i suoi sguardi del cazzo.
Vado in cucina e mi faccio un panino, perché al Mc non ho mangiato abbastanza, bevo un goccio di birra aperta da chissà quanto tempo e torno su.
Niente, non riesco a studiare.

-Emma aiutami.
Ho deciso di chiamare Emma, per chiederle un consiglio, un qualcosa, perché lei se ne intende più di me sicuramente.
-Intanto ciao.
-Si okey ciao.
-Scusa ti sono mancata per caso??
-Ma no, è che ho un problema.
-Dai spara.
È tutta eccitata, adora risolvere i miei problemi...
-Ma...Ethan....è gay??
-Mah AHAHAHAH
Scoppia a ridere e non si ferma per un po', comincio ad urlarle contro per farla calmare.
-EI MA IO ERO SERIO
Si calma e ricomincia a parlare.
-Perchè lo vuoi sapere?? Non è che ti interessa??
-Ma no...
Adesso sono io che rido, un po' istericamente.
-È che a pranzo mi guardava e mi sfiorava..Mi è sembrato strano.
-Sai...ti sfiorava perché eravate attaccati per via dello spazio e ti guardava perché è ovvio che ti guarda se parli.
-Si, ma mi faceva un effetto strano, poi mi guardava sempre, non solo mentre parlavo.
-Mi sa che tu hai in testa qualche effetto strano.
-Ma noooooo, smettila. Io volevo un consiglio e tu mi prendi per il culo.
-No, ascoltami. Ethan non è gay, massimo bisessuale...Nono, dimentica ciò che ho detto, non è gay, ma per niente proprio e si vede. E tu non devi farti tutte queste mille paranoie va bene?? Ora torna a studiare e non rompere, ci vediamo domani.
-Grazie, a domani.

La chiacchierata con Emma non è servita a nulla, sono più confuso di prima, potrebbe essere bi...ma va dai, impossibile. Sono solo io che mi faccio delle pare assurde, o almeno credo.
Ci penserò domani mattina o pomeriggio, o quando mi va. Meglio se ora studio.

Non sono molto concentrato perché ho ancora qualche pensiero ma ci provo, almeno alla prof saprò dire qualcosa invece di fare scena muta.

Wish you were gayWhere stories live. Discover now