Capitolo 29 - Noah's Pov

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Quindi stasera devo andare a cena da Ethan? Wow. Non sono pronto. Cercherò di non fare lo stronzo, almeno faccio una buona impressione a sua madre, ma non devo essere troppo palese. Devo cercare di non dire le mie parolacce quotidiane ed essere gentile. Oh, quante cose devo fare, mi state chiedendo un po' troppo per i miei gusti.

Sono le 16 e devo essere da Ethan per le 19 e 30. So che manca ancora un po', ma mi alzo e apro l'anta dell'armadio, alla ricerca di qualcosa di decente da mettere. Ethan mi ha detto che posso vestirmi come tutti i giorni, mi sembra una presa per il culo, devo cercare qualcosa di più... Beh ecco, più elegante??
Faccio scorrere le dita sui jeans appesi alle varie grucce, mi soffermo su un paio di jeans neri, un po' strappati alle ginocchia, li prendo in mano e li guardo un po'. Annuisco e li butto sul letto, mi piacciono.
Sento il telefono vibrare.
Sposto i pantaloni e mi siedo sul bordo del letto cominciando a scorrere i messaggi sul cellulare.

Sam
Oggi è il grande giorno eh..

Dani
In che senso?

Emma
Noah va a cena da Ethan.. Sveglia Daniele.

Dani
Cazzo è vero.

Noah
Dio che ritardato.

Emma
Beh, sei in ansia?

Noah
Si.
Sono terrorizzato.

Emma
Non ti preoccupare, la mamma di Ethan è simpatica.

Ethan
Beh oddio, solo quando le tira.

Emma
Se Noah riesce a fare il carino potrebbe conquistarla.

Noah
Oh no, mi basta il figlio.

Faccio un sorriso per ciò che ho appena scritto e mi alzo di nuovo. Cercando una maglia da mettere, forse la camicia è troppo elegante... La fisso un po' indeciso, mi mordo un labbro e la prendo. Al diavolo, devo fare una bella impressione. Ma forse penserà male?? Ma no, cosa vuoi che pensi male.. È una stupida camicia, volevo solo essere elegante. Oddio, io che cerco di essere elegante. Segniamoci questa data. Ethan cosa mi stai facendo??

Sono le 19 e 15, mi riguardo allo specchio e mi metto a posto i capelli.
Scendo di fretta le scale e vedo tutta la mia famiglia seduta sul divano, l'ultima volta che ho visto questa scena?? Forse un anno fa...
-Vado.
Dico mentre mi infilo la giacca.
Mugulano tutti e tre in assenso.
-Non tornare troppo tardi.
Annuisco a mia madre che mi guarda dalla poltrona, poi esco.
Un vento gelato mi sbatte in viso, faccio una smorfia contrariata e mi stringo dentro il giubbotto. Tiro fuori una mano e scrivo ad Ethan che fra 10 minuti sono lì, non potevo essere più puntuale.
Fuori c'è già buio e in giro ci sono solo alcune macchine e qualcuno fuori con il cane, menomale che non ho un cane, non sopporterei di dover uscire tutte le sere con questo freddo.

Sono finalmente a casa di Ethan, faccio un respiro profondo che vedo uscirmi dalla bocca, sento un leggero calore invadermi il corpo, poi mi irrigidisco e suono il campanello. Sono davvero teso. Aspetto una risposta e spingo il cancello con il petto per non togliere le mani dalle tasche e lo chiudo con un calcio.
Una porta si apre davanti a me e una figura alta e snella mi accoglie con un dolce sorriso. È una donna sui 40 anni, abbastanza alta e bionda scura, ha le labbra e il naso di Ethan, si somigliano molto.
-Ciao, tu dovresti essere Noah.
Respiro e sorrido a mia volta, è un po' forzato, ma cerco di farlo notare il meno possibile.
-Si, buonasera.
Si sposta e mi fa entrare, vedo Ethan uscire dal corridoio. Mi fa un grande sorriso, si avvicina e mi abbraccia.
Mi irrigidisco un attimo, poi mi sciolgo e ricambio.
-Andrà tutto bene.
Mi sussurra all'orecchio, lasciandomi un bacio veloce sul collo.
Si stacca da me, mi sfila la giacca e la appende sull'attaccapanni, mi prende una mano e mi porta in sala dove è apparecchiato.
Ci sediamo e sua madre arriva a portarci la cena.
-Spero ti piaccia il pollo.
Annuisco sorridendo.

Wish you were gayWhere stories live. Discover now