Epilogo - Iris' Pov

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leggete la parte infondo, è importante.

Sono passate 3 settimane dall'ultima volta che Noah è tornato a casa e 4 da quando ha parlato con i suoi. L'ultima volta che è tornato è stato per prendere le sue cose, aveva bisogno di più vestiti e roba pesante, era inizio dicembre allora, l'aria era cambiata, c'era freddo e spesso pioveva, ora uno strato sottile di neve ricopre le strade. Dai marciapiedi si vedono gli alberi di Natale all'interno delle case e le lucine ricoprono quasi tutti i balconi. Provo invidia verso queste persone felici, con una famiglia, noi l'albero non lo abbiamo, le lucine nemmeno, manca Noah, i miei non lo ammettono ma senza di lui fa schifo. Non hanno più nessuno da rimproverare, nessuno che fa il black humor a cena, papà non ha nessuno con cui guardare lo sport alla TV ed io non ho nessuno con cui parlare ogni volta che ne ho bisogno. Mi manca. I miei in mia presenza non ne parlano mai, ma so che ci stanno riflettendo, spero che si risolva prima di Natale, sarebbe il primo anno in cui non ci siamo tutti, è davvero triste.

Noah non sta troppo male, ha passato il trimestre senza debiti grazie a Ethan che lo ha aiutato. Esce con i suoi amici e la madre del suo ragazzo è meravigliosa, non gli fa mancare nulla, lo sta trattando come un secondo figlio. Noah non mi chiede mai dei suoi genitori, forse gli interessa cosa pensano, ma è troppo orgoglioso per dirlo ed io non apro mai l'argomento, ho paura di farlo stare male. Ha deciso di passare il Natale con Ethan e sua madre, poi la Vigilia da Dani, passerò a trovarlo, ma almeno io devo stare con i nostri genitori.

-Iris...
Mia madre mi chiama dalla cucina. Scendo velocemente le scale.
-Dimmi mamma.
-Sai qualcosa di Noah?
Rimango sorpresa dalla sua domanda.
-Passerà le feste con Ethan e con Dani.
Mi guarda con gli occhi lucidi e poi abbassa lo sguardo.
-Spero sia felice.
Dice con vice spezzata per poi girarsi e tirare fuori un pacco di pasta dalla credenza.
-Sta bene, non ti preoccupare. Solo....potreste pensarci bene a tutta questa storia.
Mamma annuisce e tira su leggermente con il naso. Poco dopo entra mio padre dalla porta d'ingresso. Ecco, a lui non manca Noah, si vede da come si comporta e da come ne parla con mamma, cerca di deviare il discorso ogni volta che si parla di lui e se ne parlano finiscono per urlarsi contro, lei si sta pentendo di averlo mandato via, papà no. Ho paura che non riesca da accettarlo.
-Esco.
Dico prendendo la giacca e le chiavi.
-Dove vai?
Chiede mio padre squadrandomi.
-Da Noah.
Gli rispondo senza farlo rispondere, esco subito da casa e in macchina vado verso la casa di Ethan.

-Ciao Iris.
Mi saluta sorridente la madre di Ethan.
-Entra che c'è freddo...
-Non si preoccupi, starò qua poco.
La donna mi fa entrare e chiama i due ragazzi che in fretta arrivano. L'aria calda dell'interno mi avvolge e automaticamente mi abbasso la zip della giacca. Mi guardo intorno, l'albero di Natale, le calze appese al camino acceso, pandori e panettoni su alcune mensole.
-Ei.
Mi salutano entrambi.
Mi volto verso Noah e gli prendo una mano.
-Oggi mamma mi ha chiesto di te, sta davvero male, ti vorrebbe di nuovo a casa, papà no, mi dispiace così tanto, io... io non riesco a capire perché sia così. È molto più severo da quando non ci sei, ha in una qualche modo paura che io possa deluderlo.
-Non succederà Iris, sono io che li ho delusi, tu sei fantastica.
Lo guardo male.
-Smettila, io non sono fantastica e tu non hai deluso nessuno, se papà è stronzo è solo colpa sua.
Noah mi guarda e sorride.
-Ti voglio bene lo sai, grazie di esserci sempre.
-Nessun problema, quando hai bisogno chiamami, io comunque a Natale faccio un salto a farti gli auguri, non so se la mattina o il pomeriggio, insomma passo però.
Il ragazzo fa un sorriso e mi lascia la mano.
-Prenditi cura di lui mentre non ci sono.
Dico rivolta a Ethan che annuisce prontamente.
-Ciao ragazzi, arrivederci signora.

Esco nuovamente e salgo in macchina, non voglio tornare a casa, farò un giro in auto, sbircerò nelle case altrui, aspirando quell'essenza natalizia che da me manca. L'unica che aveva voglia di Natale era la nonna, un sacco di decorazioni, altrettanto cibo, da quando è morta non abbiamo più fatto nulla, a malapena abbiamo i regali.

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