Capitolo 36 - Ethan's Pov

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Torno a casa, sono a pezzi, ho detto a Sam che ho lasciato Noah perché non mi parlava, mi ha solo dato del coglione perché dovevo farlo spiegare. Ma lui non parla. Non diceva assolutamente un cazzo, non ha cercato di fermarmi, se ne stava lì a testa bassa con gli occhi rossi. Mi sono sentito una merda, ma era l'unica cosa che potevo fare, non mi ha guardato o rivolto parola per una settimana, non potevo continuare a chiedermi perché facesse così, i pensieri mi stavano massacrando, dormivo poco, non ce la facevo più, lui non ha voluto spiegarsi allora l'ho lasciato, forse è solo pentito della nostra relazione e non voleva lasciarsi e sentirsi in colpa, ora potrà dire che l'ho scaricato io.

Entro in casa e butto lo zaino a lato e mi sdraio sul divano, appoggio le mani sugli occhi e comincio a piangere silenziosamente.
Guardo poi il soffitto sfocato e qualche singhiozzo soffocato esce dalle mie labbra. Sento una mano appoggiarsi su una caviglia. Mi alzo di scatto e mi asciugo le lacrime con le mani.
-Oh mamma, ciao.
La saluto a bassa voce per poi stendermi di nuovo e sentire altre lacrime scivolarmi ai lati del viso.
-Che succede?
Chiede mia madre con voce dolce e tranquilla, sedendosi sul divano vicino alle mie gambe. Poggiando una mano sul mio fianco mi porge un fazzoletto. Lo prendo e mi asciugo il viso.
-I-io e Noah ci siamo lasciati....
La sento sospirare.
-Mi dispiace tanto amore...
Respiro piano.
-Vuoi parlarmene?
Mi metto seduto meglio e appoggio la testa alla sua spalla, io e mia madre abbiamo sempre parlato tanto, mi sono sempre fidato di lei e lo farò anche questa volta. Può sembrare strano, ho 17 anni e dei buoni amici, ma ho sempre pensato che lei fosse meglio di tutti quanti.
-È che....
Comincio a singhiozzare di nuovo e mia madre mi appoggia una mano su una gamba e comincia a massaggiarla lentamente.
-Non so, ha smesso di parlarmi per una settimana, mi ignorava completamente, allora l'ho lasciato, mamma io non dormivo, continuavo a tormentarmi, pensando a lui, perché facesse così.
Sento mia madre che annuisce e si gira lentamente, sento il suo fiato caldo sulla fronte.
-Ethan ti sei fatto spiegare il perché??
Cazzo... Lo sapevo, mi sento un coglione.
-No, non parlava, non diceva nulla...
-Forse era spaventato?? Tu cosa gli hai detto, come glielo hai detto??
Abbasso il viso e mi asciugo una lacrima.
-Ero incazzato, ma gli ho dato il tempo di parlare, ma non l'ha fatto...
Si mette comoda a sedere e si gira per guardarmi, io faccio lo stesso e incontro i suoi occhi grandi e marroni, estremamente confortanti.
-Forse dovevi parlargli in modo più tranquillo, senza urlargli contro.
-Io n-non ho urlato.
Dico senza pensarci, poi giro il volto.
-Ok, forse si.
Mi correggo in un sussurro.
-Io- mi dispiace così tanto...
Come le dico l'ultima frase, si avvicina e mi circonda con le sue braccia esili, appoggio il mento sulla sua spalla e la stringo a mia volta.
-Ethan è tutto ok, avrete modo di parlarne meglio e risolvere, ho visto come lui guardava te e come tu guardavi lui, non è una cazzata, dovete solo ascoltarvi a vicenda e tu, lascialo parlare la prossima volta.
-Se ci sarà una prossima volta.
Dico tristemente.
-Non ti preoccupare.
Mi risponde accarezzandomi la schiena.
Stiamo in quella posizione qualche minuto.
-Vado a studiare.
Annuisce mentre ci alziamo.
-Vado a fare la spesa, prendo il sushi al supermercato, va bene?
Annuisco con la testa e prendo lo zaino in spalla, poi vado verso la mia camera.

Entro e mi siedo sul pouf, prendo il telefono e noto un messaggio da Sam che mi chiede come sto. Le rispondo in fretta che non sto un granché, ma che non deve preoccuparsi.
Vado sulla chat di Daniele e decido di scrivergli, se sa dove è Noah e come sta.

Ethan
Ei Dani, hai notizie di Noah? Vorrei sapere come sta...

Non so se stia bene o male, magari è felice di essersi tolto un peso, forse aspettava che io lo lasciassi, così poteva tornare a provarci con le tipe dopo che ha capito che non è gay. Forse è quello che dovrei tornare a fare anche io, senza impegnarmi in una storia seria, se sono destinate a finire così non mi piacciono.
Mi trema il telefono in mano mentre penso, così lo sblocco e vedo che Dani mi ha risposto.

Dani
Noah non sta affatto bene, adesso sta da me, per qualche giorno non viene a scuola, non cercarlo, deve risolvere delle cose, ti aggiorno, non preoccuparti troppo.

Leggo il messaggio e mi si spezza il cuore, forse dovevo lasciarlo parlare davvero, cazzo, sono un coglione, cosa mi passa per la testa, lasciarlo senza motivo, però se Daniele ha detto che non devo preoccuparmi troppo è ok, mi fido di lui, so che non mi direbbe delle cazzate su Noah, soprattutto ora che non sta bene.
Ma chissà quali cose avrà da risolvere, cosa mi sta nascondendo, cosa non vuole raccontarmi, deve essere qualcosa di grave davvero se non me ne parla, mi ha sempre detto tutto, mi ha sempre parlato dei suoi problemi e dei suoi dubbi.

Ethan
Che cose??

Subito dopo il ragazzo legge e risponde.

Dani
Davvero non preoccuparti, te ne parlerà lui quando se la sentirà, non è il momento.

Ethan
Oh ok, grazie.

Sono particolarmente preoccupato, ma no dice che è ok e devo crederci.

Decido di mettermi a studiare controvoglia, domani ho il compito di mate e mi devo preparare, ciò mi fa pensare a Noah, al fatto che oggi sarebbe dovuto venire da me per studiare perché non capisce assolutamente nulla della materia.

Comincio a risolvere dei problemi, mi guardo intorno, mi soffio il naso, mi giro sulla sedia, picchietto la biro sul tavolo e sulla fronte. Non concludo assolutamente nulla, i problemi sono tutti sbagliati e non riesco a capire cosa ci sia che non va.
Accendo il telefono per l'ennesima volta, metto della musica a palla e mi piego all'indietro guardando il soffitto, continuando a farmi mille domande e mille paranoie sul perché Noah non mi ha parlato per così tanto tempo.

sono molto, molto in ritardo, scusatemiiii TT, ho il campoestivo e i bambini mi stremano, scrivo davvero poco, mi dispiace :(

Wish you were gayWhere stories live. Discover now