Capitolo 13 - Noah's Pov

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-Dove ci sediamo??
Samantha punta un tavolo vicino alla finestra da 6 posti, penso toglieranno un posto.
Mi avvio verso il tavolo mentre mi tolgo il giubbotto e sposto lo sguardo verso Ethan e poi lo punto verso il posto a capotavola, capisce che deve sedersi lì e io mi metto il più lontano possibile.
-Voi due proprio non vi state simpatici eh..
Dani guarda me e Ethan e mi tira un mezzo coppino sul collo, scuoto le spalle infastidito.
-Ma smettila cristo...
Lancio uno sguardo di nascosto a Ethan e lui mi fa un leggero sorriso. Dani e le altre non si accorgono di nulla.

Emma ad un certo punto mi prende per un braccio, la guardo stranito.
-Vieni, dobbiamo parlare.
Mi alzo dalla sedia guardando Ethan preoccupato, ma lui è troppo preso da una conversazione con gli altri due e non si accorge di nulla.
La ragazza mi spinge con forza dietro, vicino ai bagni.
-Che c'è?
Alzo le spalle non capendo il suo gesto, così affrettato.
-Mi devi spiegare cosa avete tu ed Ethan... Perché vi state così sul cazzo??
Oh merda, mantieni la calma, menti, di le stesse cose che avresti detto 3 giorni fa, come se nulla fosse successo.
-Ma nulla, ha un caratteraccio e non mi va giù.
Scuote la testa in segno di non approvazione.
-Forse dovresti conoscerlo meglio, che dici?
-Nah, sto bene così.
Alzo le spalle e sbuffo divertito.
-Sai che ormai siamo un gruppo.
-Si, e quindi?? Non vuol dire che io e lui dobbiamo per forza essere best friend.
Dico con fare ovvio ed Emma si tira una manata sulla fronte.
-Sei proprio stupido eh. Almeno prova a parlarci.
-Ci ho già provato e no, non è il classico amico che cerco, punto. Finita la discussione, possiamo essere un gruppo, io accetto lui e lui accetta me, niente casini interni.
Scuote la testa in negazione e mi tira un colpo sulla spalla per girarmi verso l'uscita del corridoio, mi prende a braccetto, ma scuoto il braccio.
-Non troppo affetto...
Sbuffa divertita e stacca il braccio e poi mi tira uno spintone.
-Preferisci così?
-Preferisco se stai ferma.
Smette di ridere e mette su un finto broncio.
-Oh poverina, ti sei offesa??
La prendo sotto braccio e la tiro verso di me.
-È il massimo che faccio.
Annuisce e sorride.

-Quindi andata per sabato??
Sam, Dani e Ethan si stanno accordando per qualcosa quando io ed Emma arriviamo.
-Sabato cosa?
-C'è una festa particolare in discoteca, pensavamo di andarci... Siete dei nostri??
Emma annuisce freneticamente, io ci penso un attimo. Discoteca, da quanto non ci vado, ho proprio bisogno di una bella sbronzata, poi le ragazze, sisi, penso che andrò. Aspetta, ma Ethan?? Non posso guardare le tipe se c'è lui, beh niente ragazze, solo alcol e musica a palla.
-Va bene, ci sono.
Ethan mi fa un sorrisetto malizioso, non mi piace o forse mi piace fin troppo.
Io accenno un occhiolino mentre gli altri non mi guardano. Intanto io e la mia amica riprendiamo posto per finire il pranzo.

Finite le nostre pizze si parla un po' del più e del meno, io e Ethan ci siamo sciolti, sembra quasi che andiamo d'accordo anche se le nostre voci sono sempre abbastanza fredde quando parliamo tra noi due, la nostra copertura non può saltare. Forse un giorno pian piano faremo finta di starci più simpatici fino a diventare amici, ma deve essere una cosa programmata da noi e lenta, per non dare troppo nell'occhio.

Ad un tratto Dani si alza.
-Beh ragazzi, direi di andare sono quasi le 3 e per domani non ho ancora fatto un cazzo.
Noi altri annuiamo perché, come Dani, nessuno di noi ha fatto qualche compito.
Ci alziamo e prendiamo i nostri giubbotti, paghiamo ed usciamo.

Fuori c'è il sole e il cielo è ancora sereno nonostante ormai sia Ottobre, quanto vola il tempo, mi sembra ieri di essere andato a sbattere contro Ethan. E fino a una settimana fa mi stava pure sul cazzo e ora ci ritroviamo a casa sua, come due amici o ragazzi che si frequentano.... Frequentano?? Ma io e Ethan ci frequentiamo?? Non sto capendo veramente nulla di questa situazione. Forse è meglio così, non vorrei frequentarmi seriamente con un ragazzo, dato che fino a 4 giorni fa ero etero. Che confusione cristo.

Sento una pacca sulla schiena. Mi giro di scatto, Dani?
-Oh Noah, ci sei?? A cosa stai pensando?
-Oh nulla in particolare, mi sto solo godendo l'aria fresca.
Ebbene sì, c'è anche un bel venticello freddo, estremamente freddo, che mi fa venire i brividi in tutto il corpo.
Dani mugula in assenso, poi si gira dall'altra parte.
-Beh, la mia dimora è là, ci si vede domani.
Tutti noi in coro lo salutiamo e ci dirigiamo verso le nostre rispettive case.
Io, Sam e Ethan prendiamo la stessa strada. Sam comincia subito a parlare di cose a caso, forse per evitare il silenzio che pensa si sarebbe creato tra me e Ethan, ma che cesserà appena saremo solo io e lui.
Ci mette le mani sulle spalle, prende un bel respiro di aria fredda e parla.
-Beh ragassuoli, quella è casa mia, ci vediamo domani. Non so dove abita Noah, ma non scannatevi durante il tragitto perfavore.
Ethan ride sotto i baffi e io incrocio le braccia al petto, un po' per il freddo e un po' in segno di disinteresse.
-Non ti preoccupare, perderebbe in partenza.
Ethan mi guarda e scuote la testa in negazione sbuffando subito dopo.
-Ciao Sam.
Alza una mano e la scuote verso la ragazza, io faccio lo stesso.

Ricominciamo a camminare, per un po' stiamo in silenzio perché abbiamo il timore che Sam possa ancora vederci. Ethan gira la testa verso la via e vede che la ragazza è sparita, probabilmente dentro casa sua e noi stiamo superando quella strada.

-Beh, come va??
Ethan rompe il silenzio con una domanda che sembra banale, ma per due che non si parlano per non farsi scoprire dagli amici, direi che è più che lecita.
-Mah, se non fosse che ti devo praticamente ignorare tutto ok.
Mugula in assenso e scuote la testa divertito.
-Perché ridi??
-Che situazione del cazzo Noah.
-Già.
-Dai, nella nostra scuola ci sono così tanti ragazzi e ragazze, proprio te dovevi piacermi cristo...
Mi fermo un attimo, mi irrigidisco, ha detto ragazze e RAGAZZE?? Ciò vuol dire che non è gay...
-Aspe... Ma non eri gay.
Sbatte una mano contro l'aria e fa un sorriso.
-Oh no, sto in una via di mezzo.
-Ah capisco.
Abbasso lo sguardo, il pensiero che possa scegliere una ragazza a me mi rattristisce.
-Ei, ma in questo momento a me piaci tu, quindi ora puoi considerarmi gay se preferisci.
Scoppio a ridere e annuisco.

Il vento è sempre più freddo, mi maledico per aver preso solo il giacchetto di jeans e non quello di pelle, sapendo che ci sarebbe stato un po' da camminare. Mi stringo le braccia al petto e comincio a sfregarmi le mani sugli avambracci sperando di scaldarmi almeno un po'.
Nel mentre sento Ethan avvicinarsi un po' e mettermi un braccio sulle spalle. Prima mi guarda e io annuisco, forse pensava non mi andasse bene, ma in questo momento non ci penso nemmeno, l'aria mi da proprio fastidio.
-Potevi vestirti un po' di più eh.
Mi dice con fare ovvio. Io alzo le spalle contrariato.
-Ah, vabbè. Mi scaldi tu, grazie.
Sorrido e mi giro verso di lui, il suo viso è molto vicino al mio, data la vicinanza dei nostri corpi. Giro un attimo lo sguardo per vedere che non ci sia nessuno, deserto. Mi sporgo un po' di più in avanti e schiocco le mie labbra con le sue, velocemente, giusto da sentirle un attimo. Mi sorride a sua volta.
-Non c'è di che Noah.
Continuiamo per la nostra strada parlando un po' a caso, con lui che mi scalda con il suo braccio possente e io che mi sento bene a quel contatto.

Wish you were gayWhere stories live. Discover now