Speciale 40k

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Intanto grazie a tutti e tutte per aver letto questa storia, sono veramente felice che Wish you were gay abbia raggiunto questi traguardi, ora è 13 #gay e 2 #lgbt ed è solo grazie a voi. Vi voglio bene.

Ethan si avvicinò lentamente allo specchio, poi alzò il volto e cominciò ad abbottonarsi i bottoni della camicia bianca, lasciando l'ultimo aperto da cui si intravedevano le scapole. Si guardò e sbuffò.
Girò la testa e prese i jeans neri appoggiati al letto. Se li infilò in fretta e si mise la cintura. Poi si sedette sul letto guardandosi intorno. Era spaventato, più di quanto potesse sembrare, quasi sudava dall'ansia... l'idea di andare a cena da Noah era qualcosa di spaventoso 2 settimane prima, solo al pensiero. Quella era proprio la serata e lui si stava mangiando le dite dalla preoccupazione. I suoi pensieri erano completamente riversati su ogni cosa sbagliata che potesse dire o fare.
-Ethan, sei pronto??
La calda voce di sua madre, lo svegliò dai suoi pensieri grigi.
-Arrivo.
Il suono uscì roco e basso. Prese il telefono e se lo mise in tasca, per poi lasciarsi alle spalle il suo posto sicuro completamente al buio.
-Tesoro tutto bene?
Gli chiese la madre mettendogli le mani sulle braccia e guardando il figlio negli occhi.
-No... non credo che starò loro simpatico, ho visto il padre di Noah 4 volte in questi ultimi 3 mesi e credo di aver capito di non andargli a genio... ho seriamente paura.
La madre cominciò ad accarezzare il ragazzo sulle braccia.
-Non può farti nulla tranne che guardarti male, ma penso tu possa resistere.
Ethan annuí.
-Dai, ora andiamo.
La madre prese la borsa e la giacca e se li mise addosso per poi aprire la porta. Il castano la seguì a testa bassa.

Nell'altra casa, intanto il caos regnava.
-Devi metterla lì quella forchetta.
Urlò Iris a Noah.
-Ma fa lo stesso, non credo stia a guardare queste cose.
Sbuffarono entrambi. Nel mentre i loro genitori si confrontavano in una discussione.
-Come farò solo a guardarlo in faccia...
Disse il marito sospirando.
-Caro, è un ragazzo normalissimo.
Disse la moglie. Dopo qualche mese anche lei erano riuscita ad accettare il figlio e il suo ragazzo, per la relazione sana e normale che avevano.
-Quel ragazzo ha reso feccia mio figlio.
La donna sospirò.
-Smettila... è solo per una sera. Non essere troppo cattivo e fai dei bei sospiri che fra poco sarà qui.
La donna finì la frase e il campanello suonò.
-Ecco è arrivato. Stai calmo.

-Arrivo.
Urlò Noah poco prima di aprire la porta, mentre i suoi genitori scendevano le scale.
-Ciao, entra pure.
Disse Noah con la voce un po' tremolante.
-Ei.
Disse Ethan entrando, il più basso, dopo aver chiuso la porta, si sporse in avanti e baciò velocemente il ragazzo davanti a sè.
-Buonasera.
Disse il castano rivolto ai genitori del suo ragazzo.
Tese la mano ad entrambi e gliela strinsero, l'uomo ovviamente più diffidente che la moglie, che lo accolse con un enorme sorriso.
-Ciao Ethan.
Lo salutò poi Iris abbracciandolo. Il ragazzo rimase un attimo paralizzato, poi ricambiò.
-Siediti pure.
Lo invitò la madre di Noah.
Così si siedero e cominciarono a parlare del più e del meno.

Il padre di Noah parlava poco e passava il tempo a guardare Ethan con sguardo diffidente, il ragazzo cercava di evitarlo, cercando di risultare il meno terrorizzato possibile. Quando Noah notava sguardi tesi tra i due stringeva una mano al suo ragazzo per tranquillizzarlo e fulminava il padre con gli occhi.

-Tesoro non accendere la televisione, siamo con degli ospiti.
L'uomo sbuffò alle parole della donna.
-Ma c'è la moto GP.
-La guarderai in replica.
Ethan sobbalzò.
-No, può tenerla accesa, non mi da fastidio, anche io la seguo.
L'uomo socchiuse gli occhi e passò il suo sguardo dalla moglie al ragazzo castano. Poi rivolse lui un sorriso.
-Davvero??
Chiese l'uomo realmente interessato. A Noah parve che un luccichio fosse passato negli occhi di suo padre.
-Si, ero un po' preoccupato di non vederla questa sera, è una corsa importante.
L'uomo annuí, poi guardò con sguardo di sfida la moglie, che alzò gli occhi al cielo.
-Ragazzo, per chi fai il tifo?
Ethan si prese qualche secondo per pensare, da bravo italiano avrebbe dovuto tifare Rossi, ma non era così e aveva paura di deludere le aspettative dell'uomo... Poi fece un respiro e disse la verità.
-Per Marquez.
L'uomo si alzò.
Ethan prese paura.
-Finalmente qualcuno pensa come me. Credo che ormai per Valentino sia il momento di andare in pensione, ora Marquez è il migliore in circolazione ed è giusto che vinca un po'.
Ethan sospirò con sollievo.
-Ha proprio ragione.
-Dammi del tu per favore.
Ethan spalancò un attimo gli occhi per poi sospirare un "ok".
Gli altri tre a tavola si guardarono e sorrisero.
-Ethan, vieni a sederti qua che guardiamo la corsa insieme.
Il ragazzo spaventato guardò Noah che alzò le spalle realmente sbalordito anche lui.
-Vai, tranquillo.
Sussurò il corvino.
Ethan si alzò e un po' titubante si mise a sedere di fianco all'uomo sul divano.

In poco tempo si spezzò l'imbarazzo e i due cominciarono a parlare animatamente della corsa e dei vari motociclisti. Il padre sembrò essersi dimenticato il vero motivo per cui lui fosse lì e Ethan aveva smesso di essere terrorizzato dall'uomo al suo fianco.
Noah li guardava sorridente mentre sparecchiava insieme alla sorella e alla madre.
Quando finirono si sedette a fianco del suo ragazzo appoggiando la testa alla sua spalla, Ethan lo circondò con un braccio, continuando a parlare con il padre che sembrava non essere minimamente interessato ai due.

Fu in pochi minuti che il respiro di Noah si fece più pesante, Ethan si girò e si rese conto che il ragazzo si era addormentato.
-Forse è il momento che io vada.
Disse il castano.
Il padre annuì.
Ethan si alzò lentamente e prese il più basso in braccio, accompagnandolo in camera sua, lo appoggiò delicatamente sul letto, poi fece per uscire.
-No... stai qui.
Sussurrò il corvino.
La madre che era appoggiata alla porta parlò.
-Si, Ethan puoi rimanere.
Il ragazzo allora, scrisse in fretta un messaggio a sua mamma e si chiuse la porta alle spalle.
Noah era seduto sul letto.
-Sono così felice. Tu e mio padre avete parlato tutta sera, sembrava sereno, hai acquistato la sua fiducia con la moto GP, noi non la guardiamo, poveri, gli tocca sempre guardarla da solo.
Ethan sorrise e si sedette al fianco di Noah.
-Quando vuole la guardiamo insieme, anche io la guardo sempre da solo.
Disse ridendo, per poi sdraiarsi con il piu basso di fianco. Quest ultimo si appoggiò al petto del più grande, che lo circondò con le braccia.
-Ti amo lo sai??
Disse Ethan stringendolo
-Anche io ti amo.
Rispose Noah, baciando l'altro.

Di moto me ne intendo poco, ma il calcio era troppo banale.
Non so se farò altri speciali.... insomma anche con questo sono arrivata tirata perché avevo poche idee.
Ho visto che l'idea di fare delle domande ai personaggi è stata un flop TT, ma va bene così, non mi aspettavo granché.
Spero che questo capitolo aggiuntivo possa piacere, non è nulla di speciale. Ho anche cambiato modo di scrivere come avete visto, è senza pov e al passato, mi trovo molto meglio a scrivere così, chissà perché non l'ho fatto prima.

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