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Mentre sono ancora seduto sulla moquette polverosa e mi rispecchio negli occhi di Taehyung, inizio a sentirmi in colpa: per averlo aggredito, afferrato per il colletto, fatto cadere a terra ed essermi semplicemente arrabbiato senza conoscere le sue motivazioni.
Ma dal suo sguardo gentile ed il suo sorriso rassicurante, probabilmente motivato dalla pena che prova di me, capisco che non servono parole, che riesce a capirmi.

Prendo l'iniziativa alzandomi, cosciente del fatto che pochi altri minuti soli in quella stanza sarebbero serviti solamente a deprimerci maggiormente.
"Torniamo di là?" Lo intimo ad alzare il bel culetto che si ritrova e desiderando di poterlo far divertire e allontanare dai suoi cattivi pensieri almeno un po', ma lui scuote la testa.

"Vuoi che resti con te?" Ritento, ma nuovamente nega.
Questa volta, però, si gira verso di me con il suo sorriso quadrato.
"Vai Kookie, voglio che tu possa divertirti, io ho troppo sonno." Riconosco un po' di apatia nella sua voce, ma che senso avrebbe restare, dopo che ha rifiutato la mia compagnia?

"Torna a salutarmi prima di tornare a casa." Mi dice, mentre ho già aperto la porta.

"Solo una cosa?" Mi fermo prima di uscire.
"Facendo due conti...tu sei più grande di me di due anni, ma allora perc..."
"Come credevo fosse chiaro, ho avuto altre cose a cui pensare e solo negli ultimi mesi ho sentito il desiderio di studiare ancora." Mi spiega, interrompendomi ed io mi limito ad annuire.

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Appena metto il naso fuori dalla stanza, noto un'ombra precipitarsi, come un tornado, lontano dalle scale.
"Lalisa!" Strillo dopo aver richiuso la porta, mentre quell'uragano biondo che è la mia amica fa capolino dalla tromba delle scale, con un sorriso innocente. Sorriso che le muore in viso, mentre mi raggiunge nel corridoio ed osserva la mia espressione.

Il suo sguardo è così cupo e dispiaciuto, che non riesce a ricambiare il mio.
Bastano i suoi occhietti per farmi capire che lei sa.
Tutta la gioia che mi riempiva il cuore per essere riuscito a reggere il tocco di Taehyung, mi abbandona improvvisamente, lasciando il posto al panico.
Non volevo che lei sapesse. Nessun'altro al di fuori di Tae doveva venire a sapere il mio segreto più oscuro.

"Mi dispiace..io, non volevo origliare." Si giustifica la bionda, ma io sento già gli occhi gonfiarsi.
Non riesco nemmeno a guardarla in faccia, sapendo che ha origliato tutta la conversazione.

Scosso da spasmi e tremolii, mi reco al piano inferiore cercando Jimin.
Appena lo trovo, appiccicato ad una ragazza bassa dai capelli corti, senza dargli spiegazioni, lo afferrò per il polso e lo trascino fuori dalla casa, ignorando completamente le sue lamentele.

"Basta Kook, che cazzo succede?" Ritira con uno strattone il braccio, fermandosi a metà tra la casa e la sua macchina.
Mentre si massaggia il polso, dolorante, mi rivolge uno sguardo stupito più che perplesso.
"Kookie ma come..."

"Non lo so." Rilascio un sospiro pesante, spostandomi i capelli dalla fronte, frustrato.
"Credo sia la rabbia." Aggiungo, lasciando cadere, sconsolato, le braccia lungo i fianchi.

"Ci credo, sai ho visto cos'hai fatto a quel tipo sul tavolo, che diavolo ti è preso? Cos'hai stasera?" Sbotta, più confuso di quanto lo sia io.

"Senti Jimin, non ce la faccio più a stare qui. Possiamo per favore lasciar stare e parlarne domani?" Lo imploro supplichevole.

Lui probabilmente vede i miei occhi rossi e lucidi o capta il mio leggero tremore, quasi impercettibile, fatto sta che si limita a sospirare e superarmi per raggiungere l'auto.

È il mio migliore amico da un sacco di anni, so che è preoccupato e con lui posso parlare di tutto, ma è stata davvero una serata troppo intensa:
Il racconto di Taehyung, il mio ed il fatto che Lisa sappia tutto.
Ho bisogno di non pensarci per un po'.

Gameplay [Vkook]Where stories live. Discover now