The calm before the storm

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Avrei bisogno di un parere importante su una cosa che vi chiederó alla fine del capitolo.
Buona lettura.

Mi tampono, delicatamente, i capelli umidi, mentre mi guardo allo specchio, nell'intento di eliminare ogni singola traccia d'acqua.

Sono passati alcuni giorni dalla tragica festa di capodanno ma ancora non sono finite le vacanze e questo significa che ho ancora tempo per sistemarmi la faccia, prima del rientro a scuola.
Il mio volto è ancora in condizioni pietose.

Vi passo una mano sopra con molta leggerezza, posandola prima sull'occhio destro, che da nero è diventato giallo verdognolo ed è ancora un po' gonfio, sul dorso del naso, il cui dolore non è diminuito nemmeno un pochino; finendo per passare un pollice sul mio labbro inferiore, spaccato in più punti.

Nemmeno le braccia sono messe molto meglio.
Ho avuto la malsana idea di usarle per parare i colpi ed ora le ritrovo tappezzato di macchie violacee; come se vestissi la pelliccia di un leopardo.

Ma l'aspetto fisico è l'ultimo dei problemi.
All'inizio il mio corpo si limitava a reagire con spontaneità, limitandosi a sfogare e pulsare ma, un paio di giorni dopo, quando ha iniziato a guarire, il dolore si è triplicato; soprattutto nel viso.
Ancora adesso devo convivere con un naso che non riesco nemmeno a sfiorare, un occhio che non si apre completamente ma, soprattutto, con un labbro che non si è ancora cicatrizzato totalmente e che sembra lacerarsi ogni volta che apro bocca per parlare; mangiare è ancora peggio.
Sono giorni che mi nutro di minestrine e sangue.

Mi sono ripromesso di chiarire con Yoongi, è vero, ma sono certo mi occorra aspettare un pochino. Se dovessi vederlo di qui a poco, ancora mosso dalla rabbia, probabilmente lo aggredirei.

Non sono mai stato un tipo violento eppure, lui è riuscito a tirare fuori il peggio di me, con tanti piccoli gesti.
Ciò che mi infastidisce di più è pretendere che gli ceda Taehyung.

Se provassi anche a lasciare da parte l'amore che provo per lui, il biondo non è un oggetto; una bambola. Non si può costringere una persona ad amarti; credevo che il bianco l'avesse capito ma devo averlo sopravvalutato.

Allungo un braccio per afferrare il mio cellulare, sul bordo del lavandino e controllare i messaggi, dal momento che sto aspettando l'arrivo di Jimin.

Jimin
Faccio un po' tardi. Arrivo per le 10:30. 10:15

Non rispondo ma ringrazio il cielo che il mio amico sia in ritardo e dato che sono ancora nudo, appena uscito dalla doccia, mi affretto ad indossare qualcosa.

Finalmente i Five Rings si riuniscono per giocare e, dal momento che staremo chiusi in casa di Jimin, opto per indossare abiti comodi: una felpa ed un paio di pantaloni della tuta, entrambi grigi.

Faccio appena in tempo a stendere un po' di fondotinta, prestatomi da mia madre, sull'occhio tumefatto, nel tentativo vano di coprirlo, che sento il campanello suonare, costringendomi a scendere le scale in fretta.

"Ciao Jimin, buon anno!" Sento la voce di mia madre che, non avendolo ancora visto da capodanno, gli porge i suoi auguri ed io li raggiungo mentre lui si appresta a ricambiare.

Lo saluto con un cenno del capo che ricambia e poi mi rivolgo a mia mamma.
"Tornerò per cena." La avviso, superandola per uscire di casa.

"Perfetto. Mi raccomando ragazzi..." Ci sorride, gentile.
"Allenatevi molto che dovete vincere." Conclude incoraggiandoci, agitando una mano per salutarci.

Io e l'arancione contraccambiamo, prima di raggiungere la macchina di quest'ultimo e raggiungere la sua casa; davanti la quale ci stanno già aspettando Chense e Minji.

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