Doctor.

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"È un piacere conoscerti, finalmente, di persona." Mia madre sembra essere rimasta ammaliata dalla luce del sorriso di Taehyung.

Sono passati tre giorni ed è arrivato il fatidico giovedì della visita.
Dire che ho dovuto fare i salti mortali è poco. Come se tutto il resto non bastasse, mia madre si è fatta sequestrare la macchina e nemmeno fingiamo di avere i soldi per riprenderla; avrei chiesto un passaggio a Jimin se solo non avesse avuto un importante colloquio per diventare capo sala, mentre Taehoo vive fuori città e mi sembrava scortese farlo venire fin qui. Così le mie ultime speranze sono ricadute sul biondo, che si è dimostrato subito disponibile.
Un ulteriore problema in tutto ciò?
Quella che, per consuetudine, devo chiamare mamma non deve sapere dove la stiamo portando; sono sicuro al cento per cento che rifiuterebbe.

"Piacere mia signora." Risponde lui con nonchalance, come se fosse una situazione normale.
Vista da fuori può anche apparire tale, non c'è nulla di male nel presentare un amico alla propria mamma ma, se pensiamo che i due ragazzi stiano cercando di trascinarla dallo psicologo, bhe allora le cose cambiano.
Mi sento così in imbarazzo, non avrei mai dovuto chiedere a Taehyung una cosa simile; lui ha già i suoi problemi non può incaricarsi anche dei miei.

"Bhe ragazzi, Kookie mi aveva accennato del tuo problema e ti darò certamente una mano." La donna allarga ulteriormente il sorriso.

Abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli, non era un piano complicato. Proprio accanto all'ospedale di trova la nostra banca, così il biondo ha pensato di fingersi in cerca di un conto corrente, per essere del tutto indipendente dalla famiglia, ma di non sapere come fare. Come immaginavo, mia madre ha abboccato all'amo suggerendogli proprio quella banca ed offrendosi di accompagnarlo.
Non poteva andare meglio.
Quando, arrivati davanti alla banca curveremo per l'ospedale, sarà troppo tardi per tornare indietro e la trascinerò dentro a forza se necessario.

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"Merda!" Sibila la donna, tra i denti.
Ma ormai è troppo tardi, siamo già davanti all'ospedale ed io e Taehyung, seduti nei posti anteriori, ci scambiamo uno sguardo d'intesa.

Appena il biondo spegne il motore, ci precipitiamo entrambi davanti alle porte dei sedili posteriori, in modo di bloccare ogni possibile via di fuga.

"Kookie!" Mi supplica mia madre, fissandomi con gli occhi gonfi di lacrime, ma il mio viso esprime solo rabbia e disgusto.
Mi sorprendo di me stesso quando mi accorgo di non provare nemmeno un briciolo di pietà.
Ha esagerato. Ho provato per settimane a farle prendere i suoi farmaci in modo pacifico...se non vuole ascoltarmi è peggio per lei.

"Alzati." Ordino, afferrandola per un braccio e strattonandolo, con forza, fuori dal veicolo.
Il problema è che appena mette piede a terra, inizia a scalciare e dimenare le braccia per liberarsi, costringendo Tae ad intervenire.
Appena le blocca le gambe, io, con un agile movimento, faccio scivolare le braccia tra i suoi gomiti, trattenendole gli arti superiori dietro la schiena.

"Va a chiamare aiuto." Sbraito contro il mio amico, che subito molla le gambe della donna e corre all'ingresso, mentre lei non perde tempo per ricominciare a scalciare.
Non mi preoccupo più di tanto; la mia presa è ferrea e presto si renderà conto che più si dimena più si fa male.

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"Jungkook entra prima tu!" Mi invita il dottore. Così rivolgo un'occhiata a Taehyung ed ai polsi di mia madre, che un paio di infermiere sono stati tanto gentili da legare ad una sedia per aiutarci.

"Accomodati pure dove preferisci." L'uomo sulla sessantina richiude la porta alle mie spalle e si appoggia alla sua scrivania.
Io mi guardo attorno optando per prendere posto su una sedia di vimini, coperta da un cuscino gonfio ed invitante ma, probabilmente, non riuscirei a stare comodo su nulla con tutta la tensione che si sta impadronendo di me.

"Non intendo trattenerti più di tanto, tranquillo. Ti farò solo poche domande e la prima è, chi è il ragazzo che vi ha accompagnato?" Il suo tono è formale ma morbido, probabilmente si sarà abituato ad utilizzarlo in tutti questi anni di professione.

"Taehyung? È un mio compagno di università, è qui perché ci serviva un passaggio." Rispondo tranquillamente, quasi con ovvietà, ma l'uomo sorride tra se e squote lentamente la testa.

"Non intendevo questo. Voi siete...amici, conoscenti...fidanzati? Che legame avete?" Si ricompone, finendo per sedersi nella sedia di fronte alla mia.

Non capendo bene dove vuole arrivare, non riesco a ricambiare il suo sguardo e senza una motivazione logica, inizio a fissarmi i piedi in ansia.
"Siamo amici...credo."

"Mm bene, per le persone come te è sempre positivo fare nuove amicizie." Annuisce a se stesso.
"Ora, vediamo...hai avuto contatti fisici con qualcuno recentemente...di qualsiasi tipo?" Chiedo, ora con tono più pratico.

Io ci penso un po' su e mi scopro in imbarazzo; forse perché un'attimo fa ha supposto che stessimo assieme, cosa penserebbe se gli raccontassi che l'unico che sono riuscito a toccare è proprio il biondo?
"Taehyung sta cercando di darmi una mano con la mia fobia." Tentenno un po' prima di continuare.
"Ma per ora riesco solo a stringergli il mignolo." Continuo a guardare i miei piedi come se fossero la cosa più bella del mondo.

"Oh, non ti sottovalutare. Questa è un'ottima cosa. Se non vi conoscete da molto...bhe caspita, è un passo da giganti." Si complimenta.
Sentirmi dire che sto facendo veri progressi era proprio ciò di cui avevo bisogno; ora mi sento come se mi fossi liberato di un peso.
Per molto tempo mi sono rassegnato all'idea di non poter mai toccare nessuno ma ora, grazie a Tae, mi sto rivalutando. Certamente, non potrò mai sconfiggere la mia afefobia, sarà sempre un mostro pronto a colpirmi, ma ora so di poterci convivere.

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Annieong-aseyo
Chiedo venia per questo capitolo corto ed orrendo ma, la settimana scorsa ho avuto diversi test importanti, perciò ho studiato giorno e notte, mentre questi giorni ho la febbre e non mi sento affatto bene.
Vi assicuro che il prossimo capitolo sarà migliore.

Gameplay [Vkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora