Christmas

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"Non ti sembra un po' troppo?" Sposto, ad intermittenza, uno sguardo perplesso dalla figura arzilla di mia madre al maglione, blu con le renne, che mi ha supplicato di indossare.

Neanche il suo abbigliamento è da meno: composto da un vestito invernale, rosso con i fiocchi di neve ed un braccialetto dorato che le ho regalato io, dal quale non riesce a togliere gli occhi.
Eppure erano anni che non vedevo un sorriso simile stenderle le labbra.

La morte di mio padre ci ha portato via tutto: persino momenti, apparentemente, semplici come questi.
Ma forse oggi è l'inizio di una nuova era.

"Sono ridicolo, mamma." Insisto, tormentando il colletto, bianco e stropicciato, che fuoriesce dal maglione.

"Ma se sei così tenero! Taehyung lo adorerá."
Oh, su questo ha pienamente ragione. Adorerá prendermi in giro. Già immagino la sua risata incontenibile.

"Ad ogni modo, tesoro..." Richiama la mia attenzione, mentre sistema, per bene, le posate sulla tavola imbandita; apparecchiando per quattro persone.
"Prima che arrivino i nostri ospiti, parlami un po' del signor Kim."

Devo pensarci un su, prima di rispondere. Certamente non posso dirle del fatto che, per anni, abbia preferito passare questo importante periodo dell'anno in viaggi di lavoro, piuttosto che con il figlio. E, sicuro come la morte, non accennerò minimamente alla signora Kim.

"Sembra un tipo simpatico e per nulla snob. Quando c'ho pranzato insieme, mi è parso uno a cui piace fare festa; un po' casinista." Sorrido, ripensando a come insistesse perché bevessimo del soju con lui ed alla sua faccia perplessa, quando ha scoperto che io e Tae non stiamo ancora assieme.

Mia madre annuisce, assente, intenta a contemplare il lavoro fatto per abbellire la tavola.
Non posso negare abbia fatto una decorazione alquanto scenografia e sfarzosa ma, se devo dirla tutta, non so dove metteremo i piatti con le portate principali, dal momento che ogni centimetro di quella bella tovaglia ricamata è stato coperto da nastrini e fiocchi d'ogni tipo, tra i colori del rosso, verde ed oro.

Apro bocca per complimentarmi, malgrado il surplus, è una gran bella tavola, ma il campanello ed il timer del forno suonano nello stesso identico momento, facendoci sobbalzare.

"Vai ad aprire tu, per favore." Mi ordina, scappando in cucina con la paura che si possa bruciare il tacchino. Ed io non riesco a reprimere uno sbuffo divertito, mentre mi dirigo alla porta, pronto ad accogliere i nostri ospiti. Quel tacchino è stato in forno per più di sei ore; non credo si carbonizzerá con un minuto di troppo.
Quella donna è eccessivamente ansiosa.

Riesco a cancellare, del tutto, il mio piccolo ghigno, aprendo la porta; trovandomi davanti un uomo ben vestito ed un esemplare di Taehyung già sghignazzante e con gli occhi fissi sul mio maglione.

"Non dire una parola." Mimo con le labbra, prima di sollevare lo sguardo sul padre.
"Buon Natale e ben venuti!" Esclamo euforico, spostandomi per farli entrare e richiudendo la porta alle loro spalle.

"Altrettanto ragazzo. Non ti abbraccio perché...bhe, per ovvie ragioni ma è come se l'avessi fatto." Si inchina leggermente, lasciandomi di stucco.
Perché mai un uomo della sua età dovrebbe rivolgersi a me in questo modo?
"Ma cos'è questo buon odorino?" Borbotta, entrando in cucina, senza darmi il tempo di ricambiare l'inchino.

"Ti approva a pieni voti, sai?" Tae si avvicina con un sorriso sornione.
"Magari il modo in cui gira libero per casa tua non è il massimo dell'educazione ma gli piaci davvero tanto. Era quasi più felice di me all'idea di venire qui."

"Buon Natale." Aggiunge, sfiorandomi il dorso della mano e Dio solo sa quanto mi stiano tremando le gambe.

Ormai, il suo tocco è diventata una cosa necessaria. Basta la forza del suo sguardo a farmi sciogliere ma quando mi tocca, non capisco più nulla e sono sicuro che l'afefobia non c'entri più un bel niente.

Gameplay [Vkook]Where stories live. Discover now