I belive in angels

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"Ying?"
La ragazza, ancora sull'altro lato della strada, comincia a tremare, scossa dai singhiozzi; facendomi preoccupare.

Non mi guarda nemmeno fino a quando mi decido a raggiungerla, determinato a voler capire chi può aver fatto tanto male ad una creatura simile fino a ridurla in questo stato.
Lei è una di quelle persone, talmente belle ed incredibili, che fatichi a reputare persone normali; bensì angeli che non potrebbero mai sbagliare o far infuriare qualcuno. Una di quelle persone che, se fosse possibile, dovrebbe vivere dentro una cupola di cristallo; protetta dalla gente che può ridurla in questo stato.
Tutti noi abbiamo ceduto almeno una volta alle lacrime ma su di lei sembrano tremendamente sbagliato.

"J-Jungkook?" Domanda, sorpresa, con la voce spezzata e resa più acuta dal pianto.

Pur avendola vista una sola volta, per pochi minuti, ed avendoci scambiato una manciata di parole, propio non riesco a vedere il viso da bambina che si ritrova spezzato dalle lacrime.
Quest'improvviso disordine, tra i suoi bei lineamenti morbidi e dolci, non le si addice.

"So che praticamente non ci conosciamo nemmeno ma, ti prego, entra in casa mia solo per il tempo di calmarti." Le propongo, mosso da un istinto improvviso, forse motivato dal gelo di gennaio che potrebbe farla ammalare.
"Se non vuoi parlarne lo capisco ma, almeno, accetta una tazza di tè, una tisana o una cioccolata calda; quello che vuoi ma non stare qui al freddo." Insisto, incapace di lasciar perdere, come se mi sentissi in dovere di fermare quelle lacrime.

La ragazza, invece, non si scompone di un millimetro non mi da nemmeno un cenno, mentre interpreto la sua mancanza di reazioni come un assenso.
Così, facendo molta attenzione, allungo una mano fino a toccare la stoffa, ispida, del suo cappotto, pizzicandola per intimarle di seguirmi ma rimanendo concentrato per evitare di toccare le sue forme.
Anche se coperta da diversi strati, non so che affetto potrebbe avere, su di me, la sua pelle.
Ed una volta attraversata la strada è tutto più semplice.

Ying percorre tranquillamente l'intero viale, entrando dal portoncino, ma sembra non rendersene conto; come se la sua testa non fosse collegata alle spalle ma persa in un luogo totalmente diverso ed i suoi piedi si muovessero solo per inerzia.

Sempre pizzicando il cappotto, la conduco in salotto, dove si siede, automaticamente sul divano, mentre io mi allontano solo per il tempo necessario a preparare una tazza di te; poi starà a lei decidere se berlo o no.

Mi affretto ad afferrare una tazza tra gli le credenze della cucina per riempirla d'acqua con la stessa irruenza; non mi va di lasciare la commessa sola in quelle condizioni.
Ma mentre chiudo lo sportello del microonde ed afferro una bustina bustina di tè, in contemporanea, una voce dolce cattura la mia attenzione.

"Stai sanguinando."
Mi volto, per ritrovarmi di fronte alla ragazza. Si è sfilata il cappotto, esibendo un abito invernale, sui toni del viola e con un tema floreale molto particolare per una della sua età; non si tratta di fantasie vivaci o Hawaiiane ma di un intreccio composto da viti e grappoli d'uva che mi ricorda, vagamente, la federa di un vecchio divano.
Ennesima conferma della sua particolarità; come se, inconsciamente, ogni cosa di lei urlasse di essere diversa e speciale.
Non mi so spiegare perché nutro tanta ammirazione nei suoi confronti.

"C-Cosa?" Borbotto, sovrappensiero, toccandomi il volto e ritrovandomi la mano macchiata di sangue che capisco provenire da uno dei vari tagli sulle labbra.
Devono essersi riaperti mentre urlavo contro la signora Kim.
"Non è niente." Scuoto il capo, pulendomi le dita sui vestiti. Cosa che, normalmente, non avrei mai fatto ma sono presa dell'agitazione; troppe stranezze per questa sera.

"Non è vero, fa vedere." Insiste, avvicinandosi, pericolosamente, mentre io mi ritrovo schiacciato contro il bancone della cucina per sfuggire al suo tocco.
"Studio per diventare infermiera, ti assicuro che non ti farò male." Dichiara, convinta che sia la paura del dolore a farmi prendere le distanze; magari fosse solo quello.

Gameplay [Vkook]Where stories live. Discover now