Misdeed.

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Mi preparo ad affrontare un nuovo lunedì.
Di fatti, sono appena sceso dall'autobus e mentre mi appresto a raggiungere l'ingresso, un tornado biondo mi affianca.

"Buongiorno Lalisa." Rompo il silenzio, vedendo, con la coda dell'occhio, la sua espressione preoccupata.
Continuava ad aprire e chiedere la bocca ad intermittenza, non sicura sul da farsi.
Che sia meglio parlare o scappare via? Si stará sicuramente chiedendo.

"Ciao Kook." Risponde con un piccolo cipiglio sorpreso, non aspettandosi, palesemente, che fossi io il primo a parlare.
"Io.." Continua, ma mi rifiuto di farla proseguire.

"Non importa." Fermo il mio passo mettendomi di fronte a lei, guardandola dall'alto al basso. Lei, però, non incrocia i miei occhi.
"È passato, okay? Non ha importanza." Cerco di tranquillizzarla, allungo addirittura le mani, pronto a posarle sulle sue spalle ma mi fermo all'ultimo.
Pensare che un mese fa non avrei nemmeno avuto lo stimolo di farlo.
Taetae mi sta davvero cambiando.

La bionda non risponde, annuendo debolmente. Probabilmente si sente ancora in colpa. Così mi viene un'idea.
"C'è ancora mezz'oretta prima della lezione. Che ne dici di andare in caffetteria a prendere uno di quei cappuccini al caramello che ti piacciono tanto?" Propongo con un sorrisetto furbo.

Lei, come immaginavo, solleva subito lo sguardo, lasciandomi vedere i suoi occhi luminosi.
Sapevo avrebbe funzionato!
Così ci dirigiamo nel piccolo bar dell'istituto.

Nei giorni in cui Taehyung era scomparso, passavo la maggior parte del tempo con Lalisa e come potrei dimenticare il suo amore per quella bevanda?
Ne beveva almeno due al giorno.

Entrati nel locale, le faccio segno di andare a prendere un tavolo, mentre io mi dirigo al bancone.

Finché aspetto di essere servito, mi soffermo ad osservare la ragazza. Se dicessi di averla completamente perdonata non sarei sincero ma, infondo lei non mi ha fatto granché. Ha, semplicemente, origliato una conversazione ma poteva farlo chiunque; magari anche altri hanno sentito ma ho visto solo lei. Credo non valga la pena tenere il muso.
Ieri, dopo aver chiarito con Taehoo, il mio pensiero è andato subito su di lei; sarei stato crudele a restare offeso.
A volte bisogna valutare se vale veramente la pena continuare a discutere.

"Giovanotto?" Il tono alterato dell'anziana, che serve alla caffetteria, mi risveglia dai miei ragionamenti. A giudicare dal timbro usato, non è la prima volta che mi chiama.

"Mi scusi. Vorrei un cappuccino al caramello ed una centrifuga alla mela e arancia." Mi volto verso di lei, rivolgendole un dolce sorriso.

Neanche due minuti dopo, la donna torna con le bibite ed io gli porgo i soldi, prima di tornare dalla bionda.
Lei, però, nemmeno si accorge del mio ritorno, occupata com'è a fissare una bellissima auto appena parcheggiata davanti all'università.

La vettura è di un nero così brillante da catturare pienamente anche la mia attenzione ma, appena il proprietario esce dal veicolo e si incammina per il viale della scuola, la mia bocca si spalanca assieme ai miei occhi.

Sbianco quando quella persona svolta lievemente per raggiungere la caffetteria, mentre mi rivolge un sorriso rettangolare che conosco fin troppo bene.

Dietro la nuca posso sentire lo sguardo di Lalisa bruciarmi la pelle.
"Qu-Quello non è il tipo che hai atterrato alla festa?" Balbetta, continuando a seguire il percorso di Taehyung che sta entrando nel locale.

"Buongiorno piccolo." Mi saluta avvicinandosi, prima di lasciarsi cadere su una sedia del nostro tavolo, facendo un cenno del capo alla bionda.

"Ciao Tae." Prendo anche io posto, in mezzo ai due.
"Taehyung lui è Lalisa. Lalisa lui è Taehyung." Li presento, visto che non smettono di guardarmi.

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