Rector..

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Dopo ciò che è accaduto ieri, ho fatto tutto per evitare Taehyung, compreso andare a scuola a piedi; non perché sia arrabbiato con lui, ma per paura. So che è una cosa stupida, eppure non riesco a non pensare ad un suo possibile distacco, giustificato dalla mia amicizia con Taehoo.

Appena messo piede nell'istituto, mi sono guardato attorno con circospezione prima di prendere un qualsiasi corridoio, con il timore di imbattermi nel biondo.

Solo una volta arrivato davanti alla mia classe capisco che tutti i miei tentativi sono completamente inutili; come faccio ad evitare Taehyung se siamo nella stessa aula?
Così sbircio all'interno della stanza ed individuo il ragazzo ma, appena lui ricambia il mio sguardo, mi sento raggelare e girati i cavalli, inizio a correre per il corridoio, lontano da lui ed ignorando i suoi richiami.

"Jungkook fermati immediatamente!" Ruggisce provocandomi un tremore alle gambe e, mentre mi volto leggermente per vedere quanto distacco ci divide, noto che con le sue lunghe falcate non impiegherà molto a raggiungermi.

Tornando a guardare davanti e trovandomi, ormai, troppo vicino ad un muro umano per riuscire a fermarmi, strabuzzo gli occhi e pianto i piedi contro il marmo del corridoio, in un ultimo tentativo disperato di fermare la mia corsa, ma è tutto inutile.
Sbatto, con prepotenza, il viso contro un petto tonico, mentre la cravatta del mio ostacolo finisce per conficcarsi nel mio occhi destro.

Senza pensarci più di tanto ed intontito dalla botta, poso le mani sulle spalle del ragazzo e mi allontano con riluttanza.
Non appena mi ricompongo ed alzo lo sguardo su quest'ultimo, per scusarmi, posso sentire il sangue defluire da tutto il mio corpo e le mani tremare.

"S-Signor Kim...mi dispiace non..." Balbetto verso il rettore dell'università, ma vengo brutalmente interrotto.
"Signor Rettore!" Mi corregge con voce dura ed impostata. "Mi segua, signorino..?"
"Jeon Jungkook" bisbiglio intimorito, voltandomi per cercare aiuto da Taehyung, ma notando subito che il biondo se l'è squagliata.

Il signore ripete il mio nome tra se e se un paio di volte, mentre mi accompagna all'interno del suo ufficio.
Ad ogni passo sento l'ansia salire. Sono sicuramente nei guai; chissà che strigliata mi farà per aver corso in quel modo nei corridoi.

"Jeon... Jeon." Continua a brontolare, con le mani indaffarate a cercare qualcosa nel primo cassetto della scrivania.
Io resto in piedi, sull'uscio, senza sapere bene cosa fare; dovrei entrare e sedermi?
L'uomo porta distrattamente lo sguardo sulla mia figura, prima di riportarlo sui documenti ma, in un attimo, torna su di me con un'aria perplessa.
"Che stai facendo? Etra e siediti, su!" Mi sprona con tono burbero.

Con timore mi inoltro nella stanza, soffermandomi a guardare le sue dimensioni, incredibilmente, modeste per essere lo studio di un Rettore.
Non appena prendo posto, su una scomoda sedia rivestita con uno strato sottilissimo di panno verde, mi perdo ad osservare il profilo dell'uomo.
È incredibilmente ballo: a partire dai lineamenti morbidi, gli zigomi alti e le labbra carnose; posso dire con sicurezza che il suo viso rispecchia in pieno gli standard di bellezza. Se, in più, ad un viso simile, aggiungiamo un corpo slanciato con un paio di spalle larghe, la sua bellezza riesce a farmi sotterrare; non posso reggere il confronto.
In più, non sarà più grande di Chense ed è già il rettore di una grande università.

"Finalmente!" Esclama più rilassato, estraendo una cartellina gialla dal cassetto.
Vi fa scorrere rapidamente lo sguardo, prima di sedersi al di là della scrivania, posare i gomiti, sul legno duro, ed intrecciare le dita.
Appena punta i suoi occhi nei miei, una scossa, data dalla preoccupazione, mi percorre la schiena.

"Jeon Jungkook."
Potrei impazzire se dovessi sentirlo ripetere il mio nome un'altra volta.
"Lei è uno dei cinque, fortunati, studenti che sono riusciti ad ottenere una borsa di studio."
Il rettore spinge in dietro la sedia, facendola grattare e stridere contro il parquet antiquato e amuffito, percorre un semicerchio attorno al tavolo solido, finendo per sedersi su di esso, scostando di poco con il sedere la targhetta con inciso "Kim Seokjin; così vicino che posso sentire il rumore dell'aria che entra ed esce dalle sue narici.
"Non le farò perdere la prima ora per una ramanzina lunga ed inutile, le dirò semplicemente come stanno le cose." Inizia.
"Noi usiamo il primo mese di lezioni per valutare il comportamento di voi fortunati così, se ci accorgiamo di qualche comportamento scorretto, vi sottraiamo la borsa di studio per donarla a qualcuno più meritevole. È forse questo che vuole? Vuole perdere la sua unica possibilità di approfondire gli studi?" La sua voce si fa via via sempre più acida, mentre piega il busto su di me ed io mi faccio piccoli piccolo contro lo schienale della sedia.
"N-no Signor Rettore." Sussurrò, con la paura di essere buttato fuori e, per un attimo quasi impercettibile, l'espressione dell'uomo sembra addolcirsi.
"Conosco la tua situazione finanziaria Jeon e ti assicuro che ti serve questo privilegio per continuare a studiare qui. Ora va in classe, non voglio che tu perda la prima ora."
Mi congeda così, senza punirmi ma la sua minaccia velata ha avuto l'effetto che sperava. So benissimo da me che non posso perdere questa occasione, non ho bisogno di lui per rendermene conto.

Gameplay [Vkook]Where stories live. Discover now