Bring the pain.

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"Dieci...nove...otto..."
Non ho mai amato fare grandi feste ed ubriacarmi per festeggiare l'imminente arrivo di un anno nuovo. Forse per la mia carenza di amici, paura del contatto o, semplicemente, perché non vedo la necessità di celebrare l'inizio di una nuova annata che non cambierà davvero qualcosa nelle nostre vite. L'ho sempre vista come una scusa per festeggiare e fare casino. Inutile dire che, magari, se avessi avuto più di un paio di amici la penserei in modo diverso.

"Sette...sei...cinque..."
Al contrario di me, Jimin e Taehoo hanno sempre avuto una personalità più che vivace e festaiola. Eppure, come ogni anno, apparte alcune eccezioni dovute alla distanza di Taehoo, non si sono mai lamentati nel passare l'ultimo dell'anno tra di noi.

"Quattro...tre...due..."
Così, anche questa volta, siano seduti a terra nel piccolissimo balcone di camera mia. Uno accanto all'altro, con una bottiglia di soju alla pesca stretta tra le mani.
È stata una serata piacevole, nella quale abbiamo ordinato qualche pizza e brindato all'anno che verrà.
Che stronzata. Come se alla fine del conto alla rovescia potesse avvenire anche un minimo cambiamento. Invece, ci ritroveremo sempre qui seduti, pronti ad andare a letto.

"Uno."
Un urlo simultaneo lascia le nostre bocche, a gran voce, mentre una moltitudini di fuochi d'artificio inizia a riempire il cielo, stranamente limpido, di Seoul.
Rimango a fissare tutte quelle luci rosse, verdi e dorate, con gli occhi di un bambino affascinato. Fino a quando, le urla, esultanti, dei miei amici e i tuoni causati dalle decorazioni luminose finiscono per tapparmi le orecchie e costringermi a scuotere la testa.

"Auguri ragazzi!" Urlo a mia volta, coinvolto dalla loro euforia e dall'atmosfera festosa. Finendo persino per dare una spallata a Jimin, senza sentire brividi o tachicardia.
Per un momento, lascio stare l'inutilità di questa festa, lasciandomi travolgere dal momento e mi ritrovo a sorridere; scuotendo la bottiglia verde, bagnando i miei due amici.

Non capisco se l'alcol, anche se poco, mi stia dando alla testa i se si tratti di lasciar andare la tensione.
La verità è che non so cosa mi sta succedendo. Non capisco perchè sento tanto bisogno di schizzarli, di ridere e scherzare ma a loro non sembra dispiacere.
E nel giro di pochi secondi mi ritrovo inzuppato dalla testa ai piedi e tutto appiccicoso.

"Ma che cazzo." Ride Taehoo, sul viso del quale cola un rivolo di sostanza alcolica.
"Quasi non ti riconosco Kook. Quando è il momento giusto, non ti fai problemi a festeggiare ma odi questa festa." Torna a sedersi in modo composto, lasciando cadere la sua bottiglia, che inizia a rotolare lungo tutto il terrazzo.

"Cazzo!" Impreco, fiondandomi per afferrarla prima che possa cadere, sotto la ringhiera ma, messo in difficoltà dai fumi dell'alcol e dall'appiccicume dei miei vestiti, arrivo troppo tardi.

"Per la puttana!"
Mi si gela il sangue nelle vene non appena riconosco la voce, burbera, che giunge dalla strada, sotto casa mia. E ad aumentare la tensione è la preoccupazione di aver colpito qualcuno.

Facendomi forza sulle gambe, mi sollevo dalla posizione poco ortodossa assunta nel tentativo, disperato, di afferrare il contenitore in vetro, prima di aggrapparmi alla ringhiera e guardare in giù.
Lo sapevo!

Taehyung, Hoseok e Yoongi, il quale ha urlato poco fa, guardano propio nella mia direzione ed ognuno ha un'espressione diversa.
Il bianco esibisce un paio di sopracciglia corrugate, mentre Hobi sembra perplesso ed il biondo mi sorride, divertito.

"Ci apri?" Mi urla. Ed io, dopo un primo momento di disorientamento, afferro la sua richiesta e, a tentoni, raggiungo il piano inferiore.

"Buon anno!" Gli strillo nelle orecchie, aprendo la porta e saltellando sul posto, mentre il mio ragazzo ride, divertito.

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