𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟒

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Ji-eun appoggiò la testa sulla parete dell'ascensore dell'ospedale, mentre saliva per raggiungere il reparto di sua mamma

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Ji-eun appoggiò la testa sulla parete dell'ascensore dell'ospedale, mentre saliva per raggiungere il reparto di sua mamma. La sera prima Jungkook l'aveva baciata e poi se ne era andato via, l'aveva lasciata sul bordo della strada da sola con le lacrime agli occhi. Dopo essere rimasta cinque minuti ferma a guardare il vuoto, era risalita in casa e si era addormentata con un forte mal di testa accompagnato dal pensiero costante di Jungkook. Fortunatamente era il suo giorno libero, quindi aveva chiesto a Seo-yun gentilmente di portare lei, Suji all'asilo e Seo-yun avendo notato il comportamento taciturno dell'amica aveva accettato senza dirle niente, aspettando che fosse lei la prima a dirle cosa le passava per la testa. Non voleva obbligare a parlare, siccome non lo faceva nemmeno lei.

Sapeva di provare un'attrazione per Jungkook, che si era accentuata molto di più da quando ieri l'aveva baciata, sapeva anche che lei non sarebbe riuscita a fare finta di niente come Jungkook avrebbe fatto. Si sentì così stupida, aveva baciato tanti ragazzi ma Jungkook, era stato un'altra cosa quando le loro labbra si erano toccate, aveva sentito il suo stomaco contorcersi e le gambe cedere. Si era sentita così bene, con lui che la teneva stretta e non le permetteva di allontanarsi ma tutto quello che aveva provato, Jungkook con una sola frase, l'aveva distrutto. Si era sentita presa in giro e aveva capito quanto fosse stupida, non lo conosceva per niente eppure dentro di sé sapeva per certo che se il ragazzo le avesse chiesto di fare qualsiasi cosa lei lo avrebbe accontentato. Si sentiva succube e aveva paura, perché era totalmente persa per lui. Avrebbe tanto voluto parlare con Jungkook dell'accaduto ma era cosciente del fatto che lui avrebbe ignorato tutta la situazione. Prese un respiro profondo quando le porte dell'ascensore si aprirono, indossò la sua mascherina e andò verso la camera della madre, varcò la porta e vide un infermiera parlare con sua mamma mentre le cambiava la flebo, le due sorridevano e ridacchiavano. Ji-eun sorrise, era certa che si trovasse bene con tutto il personale sanitario e per quello fu davvero sollevata.

«Buongiorno» le salutò appoggiando la borsa su una delle sedie presenti in quella stanza. Le due, tanto prese dalla conversazione che non si accorsero e infatti, sobbalzarono «Vuoi farmi morire di infarto?» chiese con voce stridula Jina facendola ridacchiare «Scusa mia signora...» disse prendendola in giro. Ji-eun salutò la giovane infermiera, che dopo aver dato un'ultima occhiata alla flebo, si ritirò per tornare al suo lavoro «Come stai bambina mia?» chiese Jina sistemandosi comodamente nel letto. Come stava? Era da ieri a mezzanotte che pensava ad un ragazzo alto, occhi e capelli neri e faccia da completo stronzo «Bene, tu?» chiese, sedendosi nella parte del letto «Ho finito Suspicious Partner, come faccio adesso? Mi sento vuota!» borbottò Jina riferendosi alla serie tv che le stava tenendo compagnia in ospedale. Ji-eun ridacchiò «Come stai? Seriamente questa volta» il suo tono risultò un pò più serio e Jina distolse lo sguardo. Stava male ma non voleva dirglielo, non voleva che sua figlia soffrisse «Potrebbe andare meglio» le sorrise con voce soave. Ji-eun allungò la mano per prendere quella di Jina che sentendo il contatto si girò verso di lei e la trovò con un sorriso stampato sul viso «Sei fortissima mamma. Stai andando benissimo» disse per rassicurarla e  stringendo di più la sua mano. La donna guardò sua figlia con occhi lucidi poi sbuffò divertita «Sei venuta qua per farmi piangere?»

𝑰𝒕'𝒔 𝒀𝒐𝒖 | 𝒋𝒋𝒌Where stories live. Discover now