III.

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Quel martedì mattina,quando si svegliò, Percy trovò il letto accanto al suo vuoto per un attimo rimase perplesso, si svegliava sempre per primo e buttava giù gli altri, ma poi il suo cervello collegò che era martedì, il martedì.

Scese nella Sala Grande per colazione e lo trovò appostato all'ingresso, appoggiato alla pietra -cosa stai facendo?- lui indicò il tavolo di Grifondoro muovendo il dito con aria concentrata -secondo te, qualcuno di loro verrà?- Percy roteò gli occhi -i gemelli verranno, le cause perse sono il loro regno- Oliver neanche si offese -e devi considerare che a quest'ora sono svegli solo quelli che non hanno fatto i compiti del professor Piton e della professoressa McGonagall-. Oliver si voltò terrorizzato -Pozioni- e imprecò, partendo di corsa -puoi copiare i miei!- gli gridò Percy dietro, l'amico si bloccò qualche metro più in là -ti vorrei baciare sappilo, Perce- in quel momento passava Flitwick che li scrutò perplesso e al quale Percy fece uno strano sorriso.

Oliver incrociò Irvine che usciva dall'aula di Trasfigurazione con aria stravolta -è agitata quanto te- sospirò e lo salutò con la mano, Orla apparve poco dopo -ci vediamo- disse mesta, senza nemmeno fermarsi. Hugh che uscì per ultimo con la borsa che stava per esplodere, il che era probabilmentedovuto ai libri e alle pergamene infilate alla rinfusa, sorrise ad Oliver -piccolo Wood, colonnello Weasley avete visto? Sibbie nonsbaglia mai- Percy si irrigidì al sentir chiamare un'insegnante con un diminutivo, mentre Oliver inorridito tornò indietro fino ad una finestra e imprecò, per la dodicesima volta. Erano stati dieci minuti ad aspettare che quelli del settimo finissero la loro lezione, ed erano contenti perché averli prima delle loro ore significava perdere sempre almeno un quarto d'ora. Avevano i MAGO e la McGonagallli tartassava. Quel giorno quei dieci minuti erano bastati per far piovere.

-Dovevi aspettartelo- disse Clovis -era già nuvoloso stamattina- rincarò Percy, Oliver gemettee si lasciò cadere sulla sedia. La McGonagall comprendendo il suo livello di disperazione evitò di interpellarlo per tutta la lezione, tra l'altro il suo porcospino divenne un puntaspilli, molto brutto,con un'orribile naso, ma perlomeno non si muoveva come quello di Tom.

L'insegnante lo seguì con sguardo preoccupato mentre usciva dalla stanza strascicando i piedi sconsolato -Weasley- Percy drizzò le orecchie e si avvicinò alla McGonagall con la borsa logora, di cui si vergognava molto, appoggiata su una spalla -controlla Wood- Percy annuì. Sperava che volesse fargli i complimenti per l'ottimo lavoro, il suo puntaspilli era davvero carino, molto simile a quello che avevano regalato alla madre per il compleanno, ma a quanto sembrava pure la McGonagall era in ansia, non solo per il Quidditch, ma anche per la salute mentale di Oliver.

Il pranzo non contribuì a migliorare l'umore di Oliver. Madame Hooch si avvicinò e gli riferì che le scope più nuove erano state interamente affidate aiTassofrasso che avevano le peggiori e le più vecchie della scuola, i Grifondoro si sarebbero dovuti tenere le loro Comet 180 e le loro Stellafreccia.

-Cosa dovrei dire?- mugolò Oliver con le mani sul volto -il loro portiere volava su una Frecciad'Argento- Clovis era perplesso -non è...un modello di quelli fattia mano?- il ragazzo aprì uno spiraglio tra le dita -appunto, come posso negare che ne abbiano bisogno. Avranno delle Comet 280- e affondò la testa tra le braccia.

-Mettila così, se riusciremo a fare sessanta punti con queste scope saremo degli eroi- disse Hugh con la sua Comet in mano. Irvine la osservava sconsolato -Wood, è assurdo- Orla rise nervosa -succede a non avere i soldi percomprare una scopa decente- ci fu una risata -ben poche persone possono permettersi una scopa decente, Orla-. Oliver sentiva le loro conversazioni insottofondo mentre si avviava sul campo da Quidditch, che ormai era un lago di fango, nonostante la pioggia battente si fosse ormai fortunatamente ridotta ad una leggera pioggerella.

Orla stava asciugando le lenti degli occhiali borbottando contro la miopia quando cinque figure comparvero da dietro le gradinate.

Oliver fu sorpreso. I gemelli Weasley lo osservavano con sorrisetti divertiti, accanto a loro due ragazze del secondo anno una alta con la pelle scura e un'altra più bassa bionda, o almeno così sembrava visto che i capelli erano alquanto bagnati. La prima ragazza sembrava piuttosto sicura di sé, mentrel'altra si guardava intorno nervosa.

La quinta figura fece quasi venire un colpo a Oliver e fece quasi morire Hugh soffocato.

-Non ci credo- mormorò Orlacon una mano sulla bocca, Irvine era nascosto dietro di lei a ridere.

Era la ragazzina del primo anno.

Fissava il manico della vecchia scopa e non alzò mai lo sguardo verso Oliver, evidentemente entrambi si sentivano parecchio a disagio.

-Ehm...cominciamo- balbettò Oliver, sembrava più una domanda che un'affermazione ed infatti fu Orla ad alzarsi in volo per prima lanciandogli occhiate di incoraggiamento, ma aveva l'aria di essere molto divertita da quella esilarante situazione.

La tragedia fu che laragazzina si rivelò una Cacciatrice parecchio capace.

Un Bolide schizzò ribattuto da uno dei gemelli mentre l'altro volò per fare altrettanto, Oliverli stava osservando da un po' e si era convinto che Percy avesse ragione sulle loro abilità anche se dovevano sicuramente miglioraresotto alcuni aspetti. Ed ib ogni caso, erano la su unica alternativa.

La ragazzina dopo aver schivato l'altro Bolide si diresse con la Pluffa verso gli anelli e segnò, Oliver per la prima volta incrociò il suo sguardo e si stupì del fatto che non ci fosse neanche un filo di rabbia. E quell'azione era stata discreta.

Quando scesero Oliver aveva sei Cacciatori, due battitori e neanche un Cercatore. Al di là della scoperta del talento dei gemelli, anche quella flebile speranza che in realtà aveva era stata stroncata.

E in più non sapeva cosa fare, le tre ragazze erano decisamente migliori di Orla nel suo ruolo, ma non poteva toglierle il posto, era stata la ragazza di Charlie Weasley e gli sarebbe sembrato un oltraggio e più che altro lei l'aveva sempre appoggiato, nonostante tutto.

La ragazzina inciampò scendendo dalla scopa e arrossì, stringendo il manico fino a far sbiancare le nocche. Oliver li guardò tutti e sospirò -Irvine...- lui alzò il braccio sconsolato -farò il Cercatore ho capito. Irvine James. E sono la cosa più vicina ad un Cercatore che si può trovare a Grifonforo- Oliver lo ignorò -Orla e Hugh...- loro salutarono in coro -Cercatori- si indicarono a vicenda -Watters- -Winderflower- il capitano sorrise lievemente e tornò ai nuovi. -Fred, George siete in squadra, assolutamente- poi guardò le tre ragazze -tu...- la ragazza alta disse di chiamarsi Angelina Johnson e divenne Cacciatrice titolare, l'altra ragazza Alicia Spinnet fu presa come Cacciatrice di riserva.

-Bene- disse Oliver battendo le mani con un'aria che sembrava in un certo senso soddisfatta -ci vediamo agli allenamenti- li guardò preoccupato -faremo del nostro meglio, non vi prometto niente- se ne andò facendo cenno alla piccola Grifondoro di seguirlo.  

Vite che non si arrendonoWhere stories live. Discover now