XX.

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L'unica, superficiale lo sapeva, cosa che Oliver riuscì a pensare quando scoprì che si sarebbe tenuto ad Hogwarts il torneo Tre Maghi fu di essere stato molto fortunato, perché se l'avessero fatto un anno prima lui non sarebbe davvero mai riuscito a vincere raggiungendo probabilmente il più grande sogno della sua infanzia e della sua adolescenza.

Suo padre chiaramente era del tutto contrario -siamo nel 1994, è una sfida pericolosa e antiquata. E far entrare Karkaroff in Inghilterra di questi tempi... Fudge sta perdendo il senno, dopo la faccenda del Marchio Nero alla Coppa del Mondo- Oliver aveva fatto l'errore di chiedere chi fosse Karkaroff e si era sorbito due ore di spiegazioni senza possibilità di fuga, finché sua madre non l'aveva liberato facendo notare al marito che Oliver avrebbe avuto gli allenamenti la mattina successiva.

Una lettera da parte di Cedric lo aspettava il pomeriggio seguente, lo informava di aver deciso di inserire il proprio nome nel Calice e affermava di volerlo fare più che altro per riabilitare il nome della sua casa ed era certo che Oliver potesse capirlo. Il ragazzo lo capiva, ma se lui si fosse trovato nella posizione di Cedric non era per niente sicuro che avrebbe preso la stessa decisione. Il testo si concludeva con un'affermazione sul fatto che al Ballo del Ceppo avrebbe invitato Cho Chang, aveva subito specificato "Cercatrice di Corvonero" anche se Oliver sapeva perfettamente a chi si stesse riferendo, era quella che aveva incantato Harry l'anno precedente rischiando di far perdere loro la partita. "Ti scrivo di Cho perché vorrei evitare di essere ammazzato o quasi, di nuovo..." Oliver più passava il tempo più si vergognava per la sua reazione rendendosi conto di quanto fosse alterato in quel periodo, ricordo alquanto oscuro e nebuloso nella sua mente nonostante si trattasse di meno di un anno prima. Vedeva le cose più chiaramente, secondo suo padre poteva essere merito dell'iniziazione druidica, a detta sua segnava il passaggio alla vita adulta e dava una consapevolezza diversa sul mondo, come aveva gentilmente notato, Oliver era stato un folle schizzato per sette anni, non che avesse usato questi termini, ma ormai erano aggettivi connaturati alla sua persona.

A metà dicembre Oliver esordì come titolare nel Puddlemore, non fu una grande partita dato che venne disarcionato e cadde da circa quattro metri dopo appena cinque minuti, ma era talmente euforico che lo sfortunato inizio non lo demoralizzò affatto. Clovis quando lo vide uscire dagli spogliatoi soddisfatto rimase quasi a bocca aperta -che cosa ti è successo, Wood? Un anno fa ti saresti affogato nelle docce- l'amico scrollò le spalle e si sistemò la sacca sulla spalla -il portiere titolare si è infortunato- Clovis scosse la testa e lo spinse, era ancora Oliver Wood dopo tutto.

Cenarono in una locanda piuttosto nascosta di Glasgow, Oliver ascoltava Clovis raccontare del suo lavoro all'ufficio delle comunicazioni infilando in bocca la quantità incredibile di purè che il suo piatto conteneva. Clovis sembrava felice e la cosa faceva piacere ad Oliver, preferì non turbare lo stato d'animo di entrambi chiedendo delle sue sorelle perché il fatto che non le avesse ancora nominate era sentore del fatto che qualcosa non andasse. Risero delle foto che Tom aveva mandato ad entrambi, una proveniva dalla Thailandia, il loro amico stava in bilico su un palo di legno conficcato in acqua e sorrideva con le dite che facevano segno di vittoria, un'altra, inviata ad Oliver con un gufo con la cresta arancione e rosa veniva dalle Hawaii e raffigurava Tom seduto sul cratere di un vulcano con un'improponibile camicia con fantasia floreale che li salutava facendo la linguaccia. La più divertente, come concordarono, era certamente quella che arrivava dal nord del Canada: si vedevano solo gli occhi azzurri di Tom che per il resto era avvolto in un'ingombrante giacca imbottita che lo faceva stare piegato ad accarezzare una foca sovrappeso in un modo molto innaturale. Si chiesero se il conte Wayrshadow avesse ricevuto quelle foto o se fosse ancora dell'idea di strozzare suo figlio.

-Gallagher, Wood!- una voce conosciuta li sorprese alle spalle e Audrey saltellò verso di loro piazzandosi in mezzo con le braccia sulle loro spalle, i due rimasero piuttosto perplessi dalla presenza della ragazza e per un attimo si guardarono -sono qui perché voi comunità magica scozzese tendete ad essere problematici nei rapporti con il Ministero- aggiunse lei vedendoli in difficoltà, poi come era tipico di Audrey si sedette senza essere stata invitata a farlo.

Vite che non si arrendonoWhere stories live. Discover now