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La McGonagall cercò di metterle in mano un pacco di bende, lo sguardo stanco e severo si addolcì quando vide ciò che la ragazza aveva fatto -professoressa, che cosa ci faceva qui?- mormorò Katie riferendosi a Tonks, con la voce spezzata -è l'amore, signorina Bell. Qui dentro c'è tanta sofferenza, ma c'è molto più amore- la ragazza scosse la testa e si passò una mano sul viso -è tutto così ingiusto- l'insegnante le mise le garze tra le braccia e le diede un buffetto, l'espressione era cambiata quando aveva sentito pronunciare quella frase -a volte anche io mi chiedo se stiamo facendo la cosa giusta e se ne valga davvero la pena, sa?- poi Katie la vide esitare. Doveva aver visto i Weasley. Immaginò che la domanda in quel preciso istante avesse avuto risposta negativa.

Oliver poggiò il corpo di Colin Creevey sul pavimento e pensò che sembrava davvero stesse dormendo, pensò a quando l'aveva quasi preso e lanciato come una Pluffa quando si era messo a fare foto durante gli allenamenti, immaginò che dovesse aver scattato anche qualche fotografia del braccia senza ossa di Harry. Harry che senza alcun dubbio in quel momento si stava consegnando a Voldemort, tutti sapevano che l'avrebbe fatto.

Stava per tornare indietro per portare dentro altre persone quando si scontrò con sua sorella e Tom che portavano un corpo, Oliver rimase senza fiato e dovette appoggiarsi al muro. Ivy lo incalzò e lui barcollò verso un angolo vuoto indicando loro di appoggiarlo in quel punto.

Dovette sedersi quando avvertì una fitta alla testa, Tom lo sorresse per un braccio preoccupato, ma Ivy fece cenno di lasciar stare -è vivo?- Oliver annuì -è stato cruciato, troppe volte- lo informò la sorella. Sollevarono la felpa e lo stilo prese a segnare velocemente la pelle screpolata del fianco del ragazzo, i tre rabbrividirono vedendo gli effetti di quella maledizione poi Tom dovette placcare una ragazza prima che si gettasse sul corpo. Aveva una vistosa fasciatura sul braccia che era già impregnata di sangue, le lacrime scendevano dagli occhi sgranati e si impastavano con la polvere che aveva sul viso.

Tom allentò la presa e lei rimase lì a fissare Clovis inerte, con gli occhi gonfi e singhiozzando di tanto in tanto. Furono cinque minuti lunghissimi quelli in cui Oliver riempì la pelle di Clovis di rune poi poggiò una mano su di esse e chiuse gli occhi. I tre rimasero in silenzio trattenendo il respiro finché lui non si alzò -ho fatto del mio meglio, potrebbe svegliarsi- la ragazza annuì e Tom inspirò, poi entrambi rimasero interdetti e si guardarono sconvolti quando lei si chinò baciando Clovis -ehm...fallo controllare a Madame Pomfrey-. Ivy diede loro due pacche sulle spalle -Clovis Gallagher ha trovato un ragazza prima di voi- Oliver sapeva che cercava di risollevarli, ma il suo pensiero era tornato inevitabilmente a Fred.

Aveva sentito le urla dei suoi fratelli, si trovava al piano superiore rispetto a quello dove era successo. Gli si era gelato il sangue quando aveva sentito il grido straziante di George e aveva rischiato di essere colpito da una maledizione, poi aveva continuato a combattere. Aveva trasportato feriti e corpi nella sala, aveva cercato di aiutare con i suoi poteri il più possibile. Era abbastanza sicuro che Clovis avrebbe vissuto e se non fosse stato così non se lo sarebbe mai perdonato, ma in quel momento vedeva solo Percy abbracciato alla sorella con il volto rigato di lacrime.

Capì che era tornato in sé, sperò che non lo avesse fatto troppo tardi e che Fred l'avesse saputo. Poteva solo immaginare quanto si dovesse sentire in colpa in quel momento, avrebbe voluto fare qualcosa, ma sapeva che non era il momento di avvicinarsi ad una famiglia in lutto.

Pensò agli schemi sui battitori con i quali aveva riempito la testa dei gemelli, era un ragazzino esaltato che stressava altri ragazzini ed erano felici poi era tutto precipitato e sembrava non accennare a rallentare la caduta. Rivide nella mente l'assurdo negozio di Fred e George "I Tiri Vispi" con quegli scaffali colmi di ogni tipo di scherzo, i ragazzi l'avevano riempito di trappole di loro invenzione per il compleanno di Philip -sono cose nuove, devono essere pubblicizzate tra i ragazzini- e avevano inserito una lettera di istruzioni per il fratello di Oliver. Le invenzioni sarebbero state solo di quel ragazzo che non distoglieva lo sguardo dal soffitto sul quale non c'era più il famoso cielo, ma attraverso il quale si vedeva la reale coltre di nubi scure. Ci sarebbe stato solo George e forse non sarebbe stato la stessa persona, senza sua fratello.

Vite che non si arrendonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora