VIII.

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La mattina successiva l'intera Torre di Grifondoro rischiò il collasso. E Percy pensò seriamente di disconoscere la propria famiglia. -Harry mi ha consegnato un drago- Oliver sbiancò -D-R-A-G-O- prese a sventolare rabbiosamente il biglietto e prese a volteggiare con la divisa stranamente scomposta. Inveì contro Charlie per cinque minuti abbondanti chiedendosi ripetutamente come potesse essere l'unico assennato di quella famiglia, poi passò a quel decerebrato sconosciuto che aveva portato un drago a Hogwarts e infine contro Harry e Hermione Granger, sbraitò qualcosa riguardo al fatto che perlomeno Ron era in infermeria altrimenti avrebbero perso duecento punti.

Ma il peggio accadde quando Oliver sentì Malfoy lamentarsi della punizione che si erano presi.Avrebbero mandato il suo Cercatore nelle Foresta Proibita.

Che cosa stupida. Anzi folle. A chi poteva venire in mente di portare dei ragazzini di undici anni nella Foresta di notte. Gli sarebbe successo qualcosa,erano già stati fortunati che quel drago non gli avesse dato fuoco,e Oliver si era quasi soffocato con il dentifricio quando aveva sentito il nome di Harry associato alla parola drago, adesso quella punizione avrebbe fatto crollare tutte le illusioni di Oliver. In più c'era la parte di Charlie Weasley a qualche centinaia di metri da lui, Harry avrebbe anche potuto dirgli che sarebbe venuto, poteva fargli vedere gli schemi, l'immagine di Percy che scuoteva la testa per quel pensiero superficiale fece spostare la sua mente altrove.

Altrove si rivelò essere Katie Bell in scivolata sulla panca, qualcosa di pericolosissimo se fatto da lei, difatti Oliver si stupì di non vedersela piombare addosso.

Lei lo fissava preoccupata-se pensi che Harry si farà del male laggiù, lo penso anche io. La McGonagall ha segnato la fine di ogni nostra possibilità- stava per intavolare una discussione con se stesso quando fu interrotto -Flint,volevo sapere di Flint- lui inclinò la testa e sembrò non capire-perché...- la ragazzina gli indicò il volto -ah, sto bene. Dicono che il mio naso sia tornato carino come prima- strinse le spalle compiaciuto e si versò il latte. Katie non se ne andò -che cosa ti ha detto?- lui la guardò da sopra la tazza -niente di che- mescolò i cereali -sono ridicolo perché vivo sommerso da fogli, ed è geloso perché lui non sa leggere. Poi perché prendo bambini in squadra. E sono un invasato, beh non ha usato questa parola perché suppongo non sappia che cosa significhi- lei arrossì vistosamente e annuì -ci vediamo agli allenamenti- le disse -se Harry non si ammazza, in quel caso si sarà lanciato dalla Torre- aggiunse Clovis con un sorrisetto ricevendo un'occhiata terrorizzata da Oliver, mentre Tom dall'altra parte scosse la testa sghignazzando, Oliver sembrò irritato -Wood si sente in colpa per il tuo naso- spiegò alla fine, lasciandolo alquanto interdetto.

Durante Trasfigurazione stava esaminando un possibile schema ma, quando giunse allo spostamento di Bell, ripensò al commento di Tom, senza riuscire però a trovare un valido motivo per il quale la ragazzina si dovesse sentire implicata nella sua lite con Flint. Non era neanche stata una lite, era stato soltanto Flint con le sue insinuazioni a sminuire il suo ottimo operato, aggettivo che non voleva usare perché credeva impedisse un miglioramento ulteriore, ma oggettivamente sentiva di aver fatto delle cose buone per la squadra. Oliver aveva risposto soltanto quando Flint aveva tirato fuori i presunti "lattanti",la frase di Oliver aveva a che fare con la maturità dei lattanti paragonata a quella del Serpeverde e la cosa lo aveva evidentemente fatto innervosire. Oliver ripensò un attimo al dolore al naso e se lo toccò per l'ennesima volta, sentì qualcuno sbuffare e voltandosi vide Clovis scuotere la testa sconsolato -sei sempre stato così compiaciuto del tuo aspetto e non ce ne siamo mai resi conto?- chiese Percy dall'altra parte, addirittura distraendosi dalla lezione.

Quella sera dopo gli allenamenti Katie si trattenne. Seduta sulla panca a gambe incrociate aspettava che il capitano comparisse per chiudere gli spogliatoi. Lo aspettava da un po', ma lui non sembrava ancora intenzionato a comparire, per un attimo si era chiesta che cosa stesse facendo e aveva anche pensato di andare a controllare se non si stesse affogando per via della punizione di Harry, ma dopo aveva fatto qualche calcolo e aveva deciso di non voler sapere, faceva sempre cose strane.

I passi di Oliver la risollevarono dai suoi pensieri sulla cena che stava seriamente rischiando di perdersi. Lui la guardò stupito e lei si alzò tirandosi il borsone su una spalla, si trovavano uno di fronte all'altra e doveva essere una scena piuttosto ridicola data la differenza di altezza.

Katie strinse le labbra con la mano che teneva saldamente la tracolla -senti... mi dispiace che Flint ti abbia rotto il naso per colpa mia e di Harry, cioè non che a Harry importi qualcosa, è impegnato a rischiare di farsi sbranare nella Foresta Proibita. Ma a me dispiace- Oliver inarcò per un attimo le sopracciglia, Katie immaginò gli ingranaggi della sua mente cercare di dare un senso a ciò che lei aveva appena detto,attese finché Wood le diede una pacca sulla spalla con un sorriso-può dire quello che vuole, magari rompermi il naso no, ma voi siete migliori dei suoi compagni- Katie notò un certo sarcasmo mentre pronunciava quell'ultima parola -Bell, ti preoccupi troppo. Andiamo,siamo in ritardo per cena. Sei troppo piccola, devi mangiare, o Flint mi romperò di nuovo il naso- lei rise aprendosi la porta.

L'ingresso dei due in Sala Grande fece comparire un sorrisetto da -te l'avevo detto- sulla faccia di Tom che rimase lì per tutta la durata della cena -togliti quel ghigno- bofonchiò Oliver ricevendo una risatina diClovis come risposta.

Quando Harry rimase illeso dopo il suo giro nella Foresta Proibita, Oliver fece l'errore di iniziare a pensare, in un remoto angolo del suo cervello, che la vittoria della Coppa fosse davvero possibile e di conseguenza li sottopose ad allenamenti molto intensi benché meno frequenti, doveva prendere qualche G.U.F.O pure lui d'altronde e Percy non perdeva occasione per ricordarglielo.


E invece Harry decise di conoscere Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e mandò a farsi friggere i sogni di Oliver Wood. Percy lo avvertì che se solo si fosse mostrato più triste per la sconfitta che preoccupato per il ritorno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato lo avrebbe trasformato in un collega di Crosta, il topo del Weasley più piccolo, che tra l'altro aveva rischiato di lasciarci le penne insieme a Harry. Oliver non volendo diventare un topo represse la sua depressione per diversi giorni poi Silente decise di dare una gioia ai poveri Grifondoro. Pensarono seriamente di vedere Percy collassare quando vennero assegnati a Neville Longbottom quei dieci punti che fecero sì che lasala di tingesse con il rosso e l'oro degli stendardi della loro casa. Oliver, Clovis e Tom si abbracciarono per poi lanciarsi verso un Percy al quale sembrava mancare l'aria -deve tornare Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato per farci vincere la Coppa delle Case- borbottò Audrey con le braccia incrociate prendendosi un'occhiata gelida di Lille. Aveva ragione, ma per il momento si sarebbero goduti la vittoria.

Vite che non si arrendonoWhere stories live. Discover now