XIX.

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Fu difficile far accettare al signor Wood il fatto che il figlio sarebbe diventato un giocatore professionista, ma Ivy e sua moglie erano fermamente schierate dalla parte di Oliver e riuscirono ad addolcirlo. Oliver si sentì più vicino a suo padre quell'estate di come non fosse mai stato. Era diventato un uomo, ciò significava che era giunto anche il suo momento di essere iniziato alle pratiche druidiche, radicate da secoli nella sua famiglia. Il mese di luglio fu completamente dedicato al delicato processo che si svolgeva ogni mattina all'alba ai piedi di una vecchia quercia che conservava la forza dei druidi e che la trasmetteva soltanto ai discendenti di Islwyn McKeeith, ovvero gli Wood. Con gli anni il ruolo era diventato sempre più simbolico, anche se il druido continuava ad essere una figura stimata e rispettata nella comunità magica scozzese e spesso venivano chiamati per essere consultati.

Il contatto diretto con la natura che suo padre sembrava avere, aveva sempre turbato Oliver, così come la schiena e le braccia coperte di intricate rune e rami spinosi impressi con l'inchiostro. Non aveva mai pensato che quei tatuaggi potessero essere tanto dolorosi, ma ogni giorno, quando le forze della natura si connettevano con lui ed un pezzo del tatuaggio prendeva forma, Oliver stringeva i denti -Oliver, vedrai il mondo con occhi diversi per tutta la vita. So che fa male- il ragazzo era rimasto colpito dal fatto che il padre riconoscesse che si potesse non essere irreprensibili e privi di qualsiasi sentimento. Con il passare delle settimane suo padre si rivelò comprensivo, cosa che non era mai stato, oltre che ancora più saggio e accorto di quanto già non fosse, Oliver sperò che almeno parte di quella flemma derivasse dalla natura, così avrebbe avuto la possibilità di averla.

La crescita sul piano mistico e metafisico del rapporto tra Oliver e suo padre si rifletté anche nella vita concreta, il signor Wood infatti una sera di agosto consegnò al figlio i biglietti per la finale di Coppa del Mondo di Quidditch, mentre sua moglie medicava le piaghe sulla schiena. La leggera incertezza della mano della madre fece intuire ad Oliver che non fosse a conoscenza di quell'iniziativa e la cosa quasi lo fece commuovere.

-Non lasciate per nessun motivo la mano di Ollie, avete capito?- i due bambini annuirono all'ammonimento della madre e lei sorrise incerta, Oliver li strattonò leggermente per far capire che era arrivata l'ora di andare. Non era molto felice di dover portare Kenna e Phil, ma per vedere quella finale avrebbe anche sopportato quell'antipatico del terzo portiere del Puddlemore durante le vacanze. Philip prese a fargli un sacco di domande sul Quidditch ed il fratello maggiore fu felice che almeno qualcuno nella sua famiglia fosse interessato al suo sport. -Ollie pensi che l'Irlanda vincerà?- il ragazzo strinse le spalle -hanno una squadra davvero forte, ma la Romania ha Viktor Krum che è davvero formidabile- il bambino gli strinse la mano e annuì deciso. Kenna fu piuttosto reticente al momento di utilizzare la passaporta, una volta mentre tornavano da casa di nonna Isla e nonno Kenneth il suo coniglio di peluche si era perso del vortice e da quel momento aveva sempre opposto resistenza, credendo di poter fare la fine del coniglio. Il commento di Ivy sul fatto che raramente le persone sparissero nelle passaporte non aveva migliorato la situazione.

Il copertone di auto babbana appoggiato sull'orlo di un ruscello fece innervosire suo padre -è troppo visibile, gli spazzini potrebbero cercare di toglierlo...che irresponsabili- Oliver dubitava che uno "spazzino" qualunque cosa volesse dire, sarebbe passato dal quel sentiero, ma preferì non commentare limitandosi a sollevare di peso Kenna ed facendo cenno a Philip di toccare lo pneumatico nel momento in cui l'avrebbe fatto il padre, senza lasciargli la mano.

Furono in men che non si dica catapultati in mezzo al campo dove tutti gli altri spettatori avevano allestito le loro tende, Oliver sbuffò, erano riusciti ad arrivare tardi, ma poi vide Amos Diggory andare loro incontro -Kit! Venite, Cedric sta tenendo libero un posto per voi- salutò i gemelli ed Oliver con un sorriso e indicò loro la direzione.

Vite che non si arrendonoWhere stories live. Discover now