Capitolo 2

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Arriviamo in una saletta e lì troviamo gli altri compagni della nostra squadra. L'unica altra ragazza oltre me e Sarah è una donna sulla trentina, con gli occhiali e una coda di capelli castani spettinata. Sprizza energia da tutti i pori e sembra essere entusiasta oltre ogni limite. Accanto a lei un ragazzo un po' più giovane cerca di calmarla, invano. Appena entriamo la ragazza ci assale e urla: "OOOOOOOH finalmente qualche altra femmina! Io sono Hanji Zoe e questo è Moblit Berner. Siamo degli eldiani e cacciatori di giganti, non so se ne avete sentito parlare prima...". "Si ho sentito qualcosa a riguardo ma ancora fatico a credere che possa esistere qualcosa di tanto incredibile" rispondo io, mentre Sarah sembra non avere idea di cosa stia dicendo Hanji. "Io sono t/n, sono solo un'umana ma me la cavo bene con le armi". Anche Sarah si presenta e poi prendono la parola gli altri due ragazzi che sono presenti nella sala. Si presenta per primo un ragazzo alto e molto muscoloso, con i capelli castani scuri dalle punte colorate di rosso e pettinati indietro. Ha dei particolarissimi occhi di colore giallo intenso, non sapevo nemmeno che esistesse un colore del genere. "Il mio nome è Jack Runar, ma nessuno mi chiama mai così, per cui chiamatemi Dragon. Sono un mutante anche io e la mia mutazione ve la suggerisce il mio soprannome". Subito dopo si presenta anche l'altro ragazzo, con dei bellissimi capelli biondi e ricci e degli occhi azzurri chiarissimi: "Anche io sono un mutante e mi chiamo Warren Worthington, ma tutti mi chiamano Angel, penso immaginiate il perché ahah". Il ragazzo sorride leggermente e solo a quel punto mi rendo conto di un piccolo particolare che non so come mi era sfuggito fino a quel momento: ha delle enormi ali bianche che gli spuntano dalla schiena che sembrano veramente eteree finché non ci si accorge che terminano con un grosso e minacciosissimo artiglio che suppongo sia la sua arma principale. Ottimo, sono l'unica umana del mio gruppo. Ok, gli eldiani non hanno poteri finché non gli si inietta la roba strana che li trasforma in giganti, tuttavia mi sento veramente scarsa a confronto di tutti loro. Dovrò impegnarmi molto per far vedere quanto valgo pur non avendo nessun dono naturale.

Passa di lì un ragazzo che ci consegna un plico ciascuno, il quale contiene tutte le nostre schede personali. Ci dice che dovremo leggerle una volta che saremo nelle nostre camere per avere informazioni più precise riguardo i nostri compagni. Dice inoltre che gli infermieri saranno assegnati in un secondo momento in quanto per ora non andremo in missione e quindi non ce ne sarà bisogno. Capisco quindi che entro stasera tutti i miei compagni verranno a conoscenza di quella che è stata la mia vita fino a questo momento e la cosa mi mette parecchio in ansia: non potranno fare a meno di giudicare un sicario della mafia. Ebbene sì, un giorno di 5 anni fa stavo tornando a casa di sera, quando un uomo mi prese per il collo di spalle e mi trascinò dietro un cespuglio per dare sfogo ai suoi desideri perversi e schifosi. Senza riuscire minimamente a pensare a nulla, mi ritrovai sdraiata supina nel fango con questo uomo grande e grosso sopra che iniziava a slacciarsi i pantaloni. Tastando il terreno in cerca di un appiglio, toccai un grosso sasso e senza nemmeno pensare a cosa stessi per fare lo scagliai con tutta la forza che avevo (non poca, visto che pratico arti marziali da tutta la vita) contro la tempia del viscido. Nemmeno un istante dopo, l'uomo giaceva morto su di me e la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Tornai a casa sconvolta e mi rinchiusi nella mia piccola stanza, piansi tutta la notte in preda al panico fino a crollare addormentata verso l'alba. Nemmeno un'ora dopo due uomini ben vestiti suonarono al citofono e la signora che si prendeva cura di noi orfani (vivo in un orfanotrofio da quando ho pochi mesi visto che i miei genitori mi abbandonarono in fasce) aprì e li fece entrare. Dissero che mi cercavano per una borsa di studio della mia scuola ma non appena li condusse da me, svegliandomi, mi rivelarono la verità ben più dura. L'uomo che avevo ucciso per difendermi era un sicario e loro erano i suoi compagni. Ora mi mettevano davanti agli occhi la scelta più dura che avrei mai dovuto affrontare in vita mia: o avrei preso il suo posto, allenandomi per sostituirlo, oppure sarei morta anche io come lui nel giro di un minuto. Non avevo voglia di morire e con il cuore pieno di terrore e amarezza accettai la loro proposta. Il mio allenamento durò un anno esatto. I primi 3 mesi li passai in America e i successivi 3 in Russia, durante i quali mi venne insegnato alla perfezione l'uso delle armi e le tecniche per sopravvivere in condizioni estreme. In questi 6 mesi mi allenai fino allo stremo: sveglia prima dell'alba, allenamento fisico, 6 ore di pratica con le armi per poi concludere con la sopravvivenza. Avevo diritto a un solo pasto al giorno, decisamente pessimo, e potevo andare a dormire solo a notte fonda, concedendomi pochissimo riposo. I successivi 6 mesi li passai in Giappone e furono 6 mesi davvero incredibili. Venni affidata a un gruppo di anziani ninja, probabilmente membri della yakuza, che all'apparenza erano degli innocui vecchini ma che in verità spaccavano culi come se niente fosse. Mi insegnarono ad essere agile come un felino, silenziosa come un pesce e letale come una katana. Anche qui la routine era molto dura, ma venivo trattata molto meglio e gli insegnamenti erano spettacolari. In poco tempo divenni anche io un ninja di tutto rispetto e una vera amante del sushi, che mi preparavano i miei amici vecchietti ogni giorno. Li ricordo tutti con affetto e ogni volta che posso torno a trovarli. Quando finalmente fui pronta, i due che mi reclutarono mi portarono dal boss del clan il quale mi ordinò di uccidere un uomo che non aveva pagato il pizzo. Tuttavia, non si erano resi conto del mostro che avevano creato e ci misi meno di 5 minuti a uccidere tutti i presenti, boss compreso. Non avrei mai usato le mie nuove abilità per uccidere un innocente, me lo promisi. Al contrario, la mia missione fu fin da subito quella di vendicarmi contro quella classe di criminali che mi aveva strappato dalla mia vita normale. Da quel momento, mi contattarono sempre più persone man mano che il mio nome si faceva famoso tra gli assassini professionisti. Ma mai una volta accettai di uccidere un innocente. Accettai centinaia di incarichi nei miei 4 anni di attività e uccisi moltissimi mafiosi su incarichi dati da altri mafiosi. Non potevo uccidere anche tutti i mandanti o non avrei avuto vita lunga, ne ero consapevole, per cui mi limitai a uccidere solo i bersagli dei miei incarichi seguendo il codice di condotta degli assassini.

Questa era la mia storia e presto sarebbe stata sotto gli occhi di tutti. Sono terrorizzata dal giudizio dei miei compagni ma non posso rinnegare ciò che ero. In fondo, adesso sono qui per offrire la mia vita in difesa del mondo intero e questo per riscattare la mia anima ormai diventata nera. Spero che riescano a capire la mia scelta e la mia etica a favore degli innocenti, seppur non sia giustificabile il mio modus operandi.

ANGOLO AUTORE

La nostra protagonista ha un passato decisamente discutibile ma vi assicuro che ce la metterà tutta per guadagnarsi un posto da eroe nel cuore dei suoi compagni. Ma Levi in tutto questo? Nel prossimo capitolo arriva, promesso.

PS: Hanji e Moblit sono personaggi dell'anime Attack on Titan (penso lo sappia chiunque ma lo dico in ogni caso). Angel è un personaggio sempre degli XMEN e per l'aspetto mi riferisco all'attore che lo ha interpretato in XMEN: APOCALISSE, Ben Hardy, che merita parecchio. Dragon invece me lo sono immaginato io ma comunque appartiene allo stesso universo. Alto 1.90 m e pesa 90 kg, gran figo pure lui e dal carattere piccante, come si vedrà dopo. Il nostro personaggio invece immaginatelo come se fosse uscito dalla saga di John Wick (se non lo avete visto correte a vederlo che è strafigo): siamo cazzutissime.

Unstoppable (Levi x Reader)Where stories live. Discover now