Unstoppable (Levi x Reader)

Capitolo 34

Sento il peso di mille sguardi posarsi addosso a me. Io semplicemente rimango a bocca aperta, senza avere la minima idea di cosa dover fare, né di che cosa stia accadendo.

Erwin: "T/n, dovresti accettare. Io e Levi ti abbiamo fortemente raccomandata perché siamo sicuri che con le tue capacità saresti un ottimo comandante, meriti un grado più alto di un soldato semplice."

T/n: "Ma perché non mi avete detto nulla!? Ho bisogno di tempo per pensare a una cosa simile!"

Signora sul palco: "T/n vieni qui con me sul palco, prego."

Dannazione, dammi un attimo no? Non ho nemmeno un minuto per capire cosa devo fare.

T/n: "Levi... cosa dovrei fare secondo te?"

Levi: "Non hai sentito Erwin? Ti ho raccomandata anche io, per cui sai bene cosa vorrei che facessi mocciosa, o meglio... ciò che credo sia meglio per te."

Cosa vuol dire quella precisazione? Vuole che accetti o no? Merda... Mi alzo e cammino lentamente verso il palco, benedicendo i miei tacchi bassi perché se cadessi ora farei la figura peggiore di tutti i tempi, considerando che ogni persona all'interno di questa immensa sala mi sta fissando. Mentre cammino, mille pensieri mi passano per la testa in pochi secondi. Se non fossi all'altezza? Una ragazzetta umana a capo di una squadra di mutanti, per giunta a capo anche di un capitano leggendario, come potrei mai ottenere il loro rispetto e la loro obbedienza ai miei ordini? Mi vedranno sicuramente come una mocciosa, proprio come mi ha sempre vista Levi. Però in effetti... ho conquistato la fiducia di Levi quindi magari potrei conquistare anche la loro. Ma se accettassi, dovrei lasciare la mia squadra e non passerei più le mie giornate con i miei amici e con il mio amato capitano. Tuttavia, la base è sempre il quartier generale, per cui non dovrei dirgli addio ma continuerei a vederli quasi ogni giorno. Levi ed Erwin hanno riposto la loro fiducia in me, non voglio deluderli, anche se il mio cuore mi dice di restare con loro, nella mia vecchia squadra. Non sono mai stata tanto felice in vita mia come lo sono nei momenti che passo con loro. Anche Sarah mi mancherebbe moltissimo, la mia migliore amica. Dover ricominciare tutto daccapo mi fa stare male al solo pensiero.

Salgo sul palco e la signora mi porge il microfono. Io lo prendo e guardo davanti a me: oltre ai mille occhi sconosciuti, su di me ci sono quelli dei miei amici. Tutti mi guardano con il fiato sospeso in attesa di sapere quello che deciderò. Ma gli occhi che più di tutti catturano la mia attenzione sono quelli di Levi: si sforza di mantenere il suo atteggiamento gelido, ma, nonostante le sopracciglia leggermente aggrottate, posso vedere chiaramente un luccichio illuminare il suo sguardo. A tradirlo, inoltre, c'è anche il povero tovagliolo che sta stritolando tra le dita. La sua commozione non mi aiuta affatto nella scelta, per cui prima che contagi anche me distolgo in fretta la mia attenzione, concentrandomi su ciò che devo dire. Prendo finalmente un briciolo di coraggio e comunico la mia scelta.

T/n: "Per me è un vero onore essere stata scelta dai miei superiori per questo compito e vista la grande fiducia che io ripongo in loro, non posso che accettare questo incarico, sperando di essere all'altezza delle loro e delle vostre aspettative, impegnandomi ogni giorno per conquistare il rispetto dei miei nuovi compagni così come il mio comandante e il mio capitano hanno ottenuto il mio."

Un applauso si diffonde nella sala, tutti mi guardano sorridendo e io sorrido di rimando. Non ho il coraggio di guardare i miei amici e Levi, sono certa che scoppierei a piangere e non mi pare il caso. Mi rivolgo quindi verso quella che sarà la mia nuova squadra: ci sono ragazzi giovani più o meno della mia età, ma anche uomini veri e propri. Questo è proprio quello che mi preoccupa, non daranno facilmente retta a una ragazzina come me. Tuttavia, li vedo tutti sorridermi e applaudire con gli altri, rincuorandomi parecchio e dandomi un certo coraggio. L'unico che non sta applaudendo è Wolverine, che al contrario fissa il pavimento stringendo i pugni. Dovrò impegnarmi parecchio per ottenere il suo rispetto.