Capitolo 25

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Inizio a camminare, tengo il fucile in mano e ho messo la borsa sulle spalle. Non cerco di correre o sbrigarmi, devo cercare di fare meno rumore possibile.

L: "Ok, adesso devi arrivare alla fine del corridoio, una volta lì gira a destra e la terza porta sarà quella dove devi entrare e piazzare la bomba."

Faccio come mi dice, non incontrando nessun alieno. Tuttavia, quando arrivo davanti alla porta in questione, è chiusa e non sembra esserci modo di aprirla. L'unico modo che mi viene in mente sarebbe quello di piazzare una delle mie granate. Sono consapevole che questo attirerà molti di loro, ma non c'è altro modo: se non piazzo la bomba in quel punto preciso, l'esplosione rischia di non creare abbastanza danni da distruggere l'intera astronave e non possiamo rischiare che alcuni sopravvivano e si diffondano in giro per il mondo.

Mi faccio coraggio, metto via il fucile e prendo la mitragliatrice: se mi ritroverò circondata almeno sarà più facile colpirne un gran numero. Prendo una granata, la aziono e la poggio a terra davanti alla porta. Corro indietro fino a nascondermi dietro l'angolo del corridoio da dove sono arrivata. Poco dopo sento l'esplosione: spero che la porta si sia aperta perché tra poco avrò addosso tutti quegli alieni. Corro e noto con sollievo che sebbene la porta sia rimasta chiusa, si è creato un foro nella lamiera in basso, grande a sufficienza da lasciarmi entrare. 

Striscio a terra ed entro, mi sbrigo il più possibile a piazzare la bomba e parte il timer di 10 minuti. Nel frattempo, sento L comunicare agli altri di uscire perché i mostri davanti alla loro porta sono andati via. Non appena mi abbasso per uscire di nuovo, la mano/zampa di uno di essi si infila dentro il foro ai piedi della porta. Sono troppo grossi per passarci attraverso, questo è un bene. Credo quindi che l'esplosione abbia danneggiato anche il meccanismo di apertura della porta, altrimenti l'avrebbero già aperta. Peccato che io ora non so da dove uscire e tra meno di 10 minuti questo posto salterà per aria.

T/n: "L, ho messo l'ordigno ma mi servirebbe una via di uscita da questa stanza, che non sia la porta."

L: "Prova ad aprire uno dei condotti di ventilazione, passa nella stanza accanto e poi da lì esci."

Sento nell'auricolare Erwin che parla a bassa voce, cercando di non far sentire al microfono, invano:

Erwin: "Levi, hai sentito? Ha già piazzato la bomba."

Levi: "Sta zitto, dove pensi che siano andati tutti gli alieni che erano davanti alla nostra porta eh? Sono davanti alla sua, il timer che è partito segna anche il conto alla rovescia per la sua vita, non darmi speranze."

Ma perché non chiude quella maledetta bocca? Quella splendida bocca... chi sa se avrò la possibilità di baciare ancora le sue labbra o se morirò con il rimpianto di non averlo fatto prima di dirgli addio.

Erwin: "L, siamo a bordo, tra 9 minuti partiamo. T/n, ti aspettiamo fino all'ultimo quindi vedi di mettercela tutta e non morire. C'è qualcuno qui che non vede l'ora di ammettere di essersi sbagliato."

Levi: "Tch, che cazzo dici sta zitto!"

Sorrido tristemente all'idea di non poter più ascoltare la sua voce, così calda e profonda da farmi vibrare il cuore ogni volta che parla.

Afferro un pugnale e cerco di fare leva sulla grata di ventilazione, finché finalmente non si allenta al punto di cadere. Proprio in quell'istante sento alle mie spalle un grido raggelante. Non un grido umano, ma l'urlo selvaggio di una bestia, terrificante. Mi giro a vedere cosa sia accaduto e noto che dal buco sotto la porta esce un liquido verdognolo e fumante, sta sgorgando da un braccio mozzato di uno dei mostri. Quindi scopro con orrore che alcuni alieni hanno squartato uno dei loro e ora stanno usando il suo sangue acido per corrodere la porta. Merda, questa non ci voleva. 

Unstoppable (Levi x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora