Capitolo 26

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Piccolo avviso iniziale: in questo capitolo ci sarà un po' di splatter. Mi scuso in anticipo se vi farà schifo 😅🤢

Inizio a correre verso il mio avversario, che a sua volta inizia a venirmi incontro. Stringo forte i miei pugnali tra le dita, aggrappandomi a essi come ultima speranza di farcela. 

Mentre corro, lo sguardo mi cade sull'orologio: mancano 2 minuti. E se ucciderlo non fosse l'unica soluzione? Mi viene un'idea e non appena mi trovo a un passo dall'alieno mi lancio a terra, scivolando alla sua destra. Mentre gli sono accanto, con un pugnale lo ferisco alla gamba/zampa. Il primo pugnale è andato, ma non importa. Se il mio piano funziona, non mi servirà nemmeno il secondo. Mi alzo di scatto e corro a perdifiato, non ho il tempo di girarmi a controllare cosa stia accadendo alle mie spalle, devo solo correre più che posso. Sento chiaramente i suoi passi alle mie spalle e dietro di lui ce ne sono molti altri che ci seguono. Se mi raggiunge potrei essere spacciata, ma forse avendolo ferito riesco a correre più veloce di lui. 

Mi precipito tra i corridoi, superandoli uno dopo l'altro fino ad arrivare all'ultimo: di fronte a me vedo la porta di uscita, ancora aperta. Fuori, l'aereo mi attende. Vedo tutti i miei compagni a bordo, che guardano in ansia la porta d'ingresso. Arrivo in poco tempo a un paio di metri dall'uscita. Sono a un solo passo dall'avercela fatta, ma la tentazione è troppo forte e non riesco a resistere: devo sapere quale sia il mio vantaggio. In fondo è solo un istante, devo solo girare un attimo la testa per guardare, non rallenterò di molto. Lo faccio: volto lo sguardo verso le mie spalle e in quel preciso istante vedo l'alieno alle mie spalle spiccare un salto con tutta la sua forza.

È un bene che io abbia scelto di voltarmi: se mi avesse colpita alle spalle non avrei avuto possibilità. Così, invece, vedo quando mi arriva addosso. Mi fa cadere violentemente fuori dalla porta, con la schiena a terra. L'alieno mi afferra per le braccia, mi tira su e mi scaraventa contro la parete esterna dell'astronave. Sbatto la schiena e cado a terra, ma riesco ancora ad alzarmi. Non appena sono in piedi, alle spalle dell'alieno vedo Levi sguainare le spade e far partire il meccanismo di movimento tridimensionale, volando rapidamente nella mia direzione. 

Rapidamente, ma non abbastanza. L'alieno mi è addosso ben prima di lui e una fitta di dolore mi percorre il petto. L'ultimo briciolo di vita che mi rimane non lo sprecherò a disperarmi. Spingo con decisione il coltello e in una sola mossa, lo decapito. La sua grossa testa cade a terra e dal suo collo mozzato zampilla quel liquido verdognolo che ci ha causato tanti problemi. Non appena il suo corpo cade senza vita, mi rendo conto di cosa è successo esattamente. La grossa lama alla fine della sua coda è ancora ben conficcata nel mio petto. Mi ha colpita a sinistra. Estraggo la coda e in quel momento zampilli di sangue scarlatto vengono fuori dalla mia ferita. Non appena provo a respirare, mi sento annegare. Il sangue mi riempie la bocca e inizio a tossire violentemente. Ogni respiro che provo a fare mi provoca un dolore immenso, l'aria non entra nei miei polmoni e io mi sento soffocare, annegata dal mio stesso sangue.

Levi arriva un solo istante dopo, quando anche gli altri alieni stanno uscendo. Mi solleva, prendendomi con un braccio attorno alla vita e uno sotto le ginocchia. Prima che i mostri ci raggiungano, siamo già ben lontani. Levi vola a una velocità impressionante. Non appena entriamo dal portellone, esso si chiude e l'aereo parte immediatamente. Levi si inginocchia a terra, tenendomi ancora stretta a sé. Poco dopo, sento il rumore assordante dell'esplosione. L'aereo trema, ma continua ad allontanarsi. 

Cerco di trattenere il respiro, per limitare la mia sofferenza. Cielo, sono ridotta uno schifo. Sento mille voci attorno a me, ma non riesco ad ascoltare nessuna di esse. La testa mi gira violentemente e ho le orecchie ovattate. 

Guardo Levi, ma la vista è annebbiata e non riesco a vedere bene il suo viso. Allungo una mano per accarezzarlo un'ultima volta e sento le sue lacrime colargli sulle guance. 

T/n: "Hai... visto... io... ce l'ho... fatta." Lo sforzo per parlare è grandissimo e il dolore che mi provoca è atroce, ma dovevo dirglielo. Io ci sono riuscita: ho piazzato la bomba e li ho salvati tutti quanti, distruggendo tutti quei mostri. Sono anche riuscita ad accarezzare Levi, il mio capitano, un'ultima volta.

Levi: "Sì T/n, l'ho visto. Mi ero sbagliato, ti prego, perdonami. Sei stata incredibile. Ma adesso non parlare, devi risparmiare le forze."

Per un attimo la mia vista torna normale e riesco a vederlo: i suoi occhi, sempre così azzurri e gelidi, sono rossi e gonfi per il pianto, così come il suo naso e le sue labbra. Ciò nonostante, è semplicemente bellissimo, come sempre. Questa volta, come mai prima di ora, le sue emozioni si possono leggere sul suo viso come le parole su un libro. È completamente disperato. Il suo sguardo si sposta rapidamente dalla ferita che ho sul petto ai miei occhi e dai miei occhi al medico che sta preparando in fretta qualcosa con delle siringhe. Ogni volta che torna a guardare i miei occhi, si sforza sempre di sorridermi leggermente, come se volesse infondermi un po' di coraggio e speranza, ma non ho mai visto un sorriso più triste di questo. Non ho bisogno di sperare, morire così infondo non mi dispiace. Sono tra le braccia dell'uomo che amo, con la consapevolezza di essere a mia volta amata. C'è solo una cosa che desidero, prima della fine...

T/n: "Baciami."

Levi sgrana leggermente gli occhi per la sorpresa, ma un istante dopo le sue labbra sono già sulle mie. Quel calore meraviglioso: quanto mi era mancato. Mi stringe a sé con amore, mentre le sue labbra premono con delicatezza sulla mia bocca. È un bacio malinconico, che ha il sapore del sangue e dell'addio. Tuttavia, lo desideravo più di ogni altra cosa al mondo. 

Non appena si stacca da me mi accarezza il viso e mi dice qualcosa, ma non riesco a sentire. La mia vista torna ad abbandonarmi e presto vedo solamente qualche alone di colori fusi tra loro. Il medico grida qualcosa a Levi, che mi solleva di nuovo e mi posa sul lettino. L'unica parola che riesco a sentire tra le grida del dottore è "polmone". Levi mi stringe una mano e delicatamente mi accarezza una guancia. Il medico mi inietta qualcosa nel braccio, subito dopo: il buio completo. 


ANGOLO AUTORE:

Chiedo scusa se tutto quel sangue vi ha fatto schifo ma mi serviva a rendere l'idea della situazione tragica in cui ci troviamo. Inoltre, scusatemi anche per l'orario ma non ero riuscita ad anticiparmi il capitolo quindi l'ho scritto ora. Grazie di tutto il supporto❤️❤️❤️, a lunedì con il prossimo capitolo (sarà l'ultimo o no?) 😈


Unstoppable (Levi x Reader)Where stories live. Discover now