|46|

786 43 2
                                    

Mi svegliai molto presto, andai a fare una doccia calda e rimasi in camera, non sapevo bene cosa fare, finchè non mi chiamò Carlotta chiedendomi di accompagnarla a fare la spesa.

«Buongiorno, spero tu abbia dormito bene.»

Mi salutò quando entrai in macchina.

«Buongiorno, si, il letto è comodissimo, ora capisco perchè tu stia bene qui, anche se non meriti questi materassi morbidi.»

«Già, vivo qui da anni ormai... ti sei ripresa ? »

Mi chiese.

«Cosa? Ehm, si, sto bene. Te l'avevo detto che non era nulla di cui preoccuparsi.»

«Beh non mi preoccuperei di te a prescindere, ma mi servi almeno viva per portare a termine il piano.»

«Che simpatica, dove andiamo ? Non mi sembra la strada per il supermercato...»

Le chiesi, iniziando ad imparanoiarmi un po' , ma in realtà sapevo che questo le conferiva più potere quindi cercai di rimediare.

«Ieri sera mi ha chiamata Clara, vuole che torniamo insieme e credo che possa essere a nostro favore.»

Dissi.

«Sicuro, ma non ancora. Dovrai fare un bel doppio gioco per farci arrivare al risultato, e non dovrai sbagliare nulla. Sei pronta ? »

Fermò la macchina e mi guardò.
Mi guardava raramente in faccia, ancor meno negli occhi e per questo quando lo faceva, mi preoccupavo.

«Per cosa esattamente ? »

«Quante domande, ne fai decisamente troppe. Scendi.»

Disse con tono autoritario.

«Perchè tu non rispondi.»

Risposi non muovendomi minimamente.
Lei scese dalla macchina e solo dopo lo faci anche io, si avvicinò e restò zitta. Non capivo, eravamo nel bel mezzo di una campagna isolata, c'era un garage e nient altro, non sapevo cosa volesse che facessi o dicessi.

«Qui non ci disturberà nessuno.»

Disse, ma chi avrebbe dovuto disturbarci? Ero molto confusa e anche spaventata. Si incamminò verso il garage, infilò la chiave nel catenaccio e alzò la serranda, piano piano si intravide una specie di palestra: c'erano sacchi da boxe e un ring, se avesse voluto picchiarmi avrebbe potuto farlo davanti a tutti, no? Okay mi stavo decisamente preoccupando troppo ed era anche lecito, considerando il soggetto.

«Beh che fai lì ? Entra. Non hai mai visto una palestra? Sembri impressionata...»

Disse antipaticamente mentre mi guardavo intorno per vedere se ci fossero armi o altre cose strane. Clara mi aveva consigliato di portarmi un coltello sempre in tasca ma in realtà preferivo di no, se lo avesse trovato si sarebbe insospettita, doveva fidarsi di me. Quindi ero disarmata, in una campagna deserta, con la persona che più mi odiava sulla faccia della terra che mi stava costringendo a mettere i guantoni da box...

«Cosa vuoi fare esattamente ? »

Le chiesi cercando di non mostrarmi intimorita.

«Picchiarti ovvio.»

Rispose ridendo.

«Okay ne possiamo parlare...»

«Stupida, voglio allenarmi. Anzi, voglio far allenare te. Credo tu ne abbia bisogno dopo la rottura con Clara, fidati di me può farti stare meglio.»

Mi disse e feci un sospiro di sollievo. Anche se non mi tornava del tutto il fatto che stesse facendo quello per me.

«Tieni, metti questa.»

La donna della mia vita. Where stories live. Discover now