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«Loro sono Ludovica, Carlotta, Valerio e Lucas»

Disse lei indicandomeli, strinsi la mano ad ognuno di loro sorridendo un po' imbarazzata.

«Sedetevi con noi, tra un po' ceniamo.»

Esclamò una delle voci.

Cenammo e ogni tanto chiacchierammo di qualcosa, erano tutti molto simpatici e gentili, si vedeva che fossero brave persone. Al momento della frutta, Clara fu invitata sul palco a pronunciare due parole. Lo fece al meglio, ringraziando tutti.

La serata passò velocemente e i suoi amici mi sembrarono tutti delle persone a posto. Finalmente arrivammo a casa, girai le chiavi nella porta, feci entrare prima lei e dopo entrai io, chiudendomi la porta alle spalle.

«Come stai?»

Mi chiese lei, togliendosi il giubbino.

«Bene, è stata una bella serata. I tuoi amici sembrano tutti simpatici.»

«Si, lo sono. Anche se nascondono segreti, come tutti.»

Fece spallucce.

Mi tolsi il giubbino e la seguii in camera da letto.

«Sono davvero stanca per spogliarmi...»

Colsi al volo quella specie di frecciatina, e mi avvicinai a lei.

«Tranquilla, ci penso io.»

Sorrise maliziosamente e nel giro di pochi secondi la mia testa andò a farsi fottere.
Mi misi dietro di lei, le tolsi la collana e la poggiai sulla cassettiera, le baciai il collo e nel frattempo le feci scivolare giù il vestito fino a farlo cadere a terra. Le accarezzai i fianchi per qualche minuto, poi le slacciai il reggiseno, feci cadere a terra anche quello. Lei si giró verso di me per baciare le mie labbra e fece un passo avanti così da lasciare il vestito indietro. Poi subito mi spinse verso il letto, io mi lasciai cadere sopra di esso e lei si iniziò a muovere su di me.

«Ah babe, mi fai eccitare.»

Esclamai dopo pochi minuti.

«È quello che voglio.»

Rispose e mi spogliò velocemente. Sentii i brividi su tutto il mio corpo. Si stese di fianco a me e prese la mia mano, portandola fino alla sua intimità. Capii il segnale e iniziai a giocare con il clitoride. Cominciò ad ansimare e sembrava sempre più accitata. Feci entrare prima un dito, per vedere la sua reazione e rispose gemendo. Così ne infilai un altro e iniziai a muoverle le tamente dentro di lei, poi aumentai la velocità finchè non urló di piacere.

«Basta, voglio fare l'amore con te.»

Mi sussurrò allontanando la mia mano dalla sua intimità. Si mise su di me, con le nostre gambe incrociate e iniziò a muoversi e a godere. Aveva la testa verso l'alto e gli occhi chiusi e si mordeva spesso il labbro mentre gemeva, io la guardavo e non riuscivo a non avere gli occhi fissi su di lei per quanto era bella. Dopo molto tempo passato a fare l'amore, entrambe raggiungemmo il culmine del piacere.

«Ti amo Grace.»

«Ti amo anch'io Clara.»

Come in una favola, fu tutto perfetto. Dal primo all'ultimo istante. Restammo nude a letto a coccolarci, fino a crollare abbracciate.
La amavo, amavo quella ragazza dai lunghi capelli biondi e non potevo più farne a meno.
La tennni stretta a me tutta la notte e quando mi svegliai, la riempii di baci sulla testa, sulla fronte e su una guancia. Era bellissima anche mentre dormiva, sembrava un agelo. Mai i miei occhi ebbero occasione di vedere uno spettacolo simile prima d'ora.

La donna della mia vita. Where stories live. Discover now