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«Ti ricordi la serata che passai con Aurora in discoteca mentre tu eri in vacanza ?»

Mi chiese. Certo, come potevo dimenticarla. Feci "sì" con la testa.

«Il ragazzo che rimase con me, fuori dalla macchina, provò a toccarmi, ma era il meno violento tra tutti e alla fine si fermò. Qualche giorno dopo iniziarono ad arrivarmi lettere di scuse da parte sua, a cui non ho mai dato peso. Finchè non è arrivato a regalarmi questo vestito...»

«Stronzo! Crede di poter risolvere così?»

La interruppi.

«Insieme al vestito c'era l'ennesima lettera in cui mi ha chiesto di vederci per scusarsi di persona e alla quale non ho mai risposto. Ho indossato quel vestito per la serata più importante della mia vita perchè credevo che mi avrebbe aiutato a superarlo e dimenticarlo definitivamente, ma la mattina seguente mi sono accorta che non valeva niente, proprio come le sue scuse e le sue lettere, per questo l'ho buttato in valigia in quel modo. Immagino sarai stata in paranoia per colpa mia e mi dispiace tanto, in più mi scuso per non avertene parlato quando meritavi delle spiegazioni, ma sai che per me tutto questo non è facile.»

«Già... nemmeno per me è facile ascoltare tutto questo, ma non posso più convivere con le tue bugie. Io non voglio più sentirmi come in quei giorni. Pensavo costantemente a cose orribili ed ero anche molto spaventata da tutto ciò che mi nascondevi. So che per te non è facile parlare di queste cose, esprimere ciò che provi e altro, e non voglio che cambi dall'oggi al domani, perchè mi sono innamorata di te per come sei e basta. Solo che ti chiedo di essere sincera d'ora in avanti e di provare a parlarmi di tutto, senza tenermi più all'oscuro di niente. Senza questo, non credo che potrò ritornare a stare bene insieme a te.»

Le risposi lentamente e con voce dolce e bassa.

«Si, d'accordo. Ti prometto che proverò a parlarti di tutto e a non nasconderti niente.»

«Non promettere. Le promesse sono fatte per infrangersi...»

«Okay, allora cosa vuoi che faccia?»

«Le dimostrazioni sono le uniche certezze che abbiamo. Solo dimostrando si può rendere vera una tesi. Percui inizia a dimostrarmi che riesci a non tenermi all'oscuro e finalmente io potrò fidarmi ancora di te.»

«E nel frattempo io e te cosa siamo?»

«Non lo so...»

Risposi guardandola negli occhi.

«Sei stanca, forse è meglio se vado.»

«Già...»

Risposi fredda richiudendo gli occhi.

Lei si alzò, prese le sue cose e si avvicinò alla porta.

«Buonanotte, potrei chiamarti domani se ti fa piacere...»

Mi disse aprendo la porta e girandosi verso di me per salutarmi.

«Certo. Buonanotte.»

Risposi senza guardarla. Non mi sentivo molto bene, mi girava la testa ed ero molto stanca.

Aprì la porta e uscì.

Mi addormentai subito, sul divano, perchè non riuscivo ad alzarmi per andare a letto. Alle 4:30 del mattino seguente mi svegliai per un forte dolore alla testa e dopo aver preso un'aspirina che non fece alcun effetto, chiamai Ludovica.
Non amo chiedere aiuto, ma mi sentii davvero male e temevo di averne bisogno. Ludovica mi disse che sarebbe venuta ma un quarto d'ora dopo, invece di trovare lei fuori la porta, vidi Clara, preoccupata.

«Cosa ci fai qui?»

Le chiesi andando ad aprire con difficoltà a camminare, sbandavo.

«Che hai? Ludovica mi ha chiamata, non riesce a venire lei.»

«Mi fanno malissimo la testa e lo stomaco ho preso un'aspirina ma è passata un'ora e non ha ancora fatto effetto, non so che fare.»

«Stenditi a letto, ti misuro la pressione.»

I valori della pressione erano molto alti rispetto al normale. Appena tolse il misuratore, mi tolsi le coperte e iniziai a dimenarmi.

«Hai caldo?»

Mi chiese.

«Si, tantissimo.»

Risposi vedendo le finestre aperte.

«Cerca solo di stare tranquilla, sono qui e ti passerà tutto presto. È successo qualcosa che possa essere stato il motivo di questo aumento di pressione?»

«No, non credo... appena te ne sei andata mi sono addormentata. E mi sono svegliata un'ora fa che stavo così.»

Parlavo a voce bassa perchè anche muovere la bocca mi faceva girare di più la testa.

«Forse hai sognato qualcosa? Oppure eri solo stanca... »

«Grazie di essere venuta»

Sorrise.

«Non preoccuparti, vuoi mangiare qualcosa?»

«Non ho fame...»

«Da quanto non mangi?»

«Non lo so, non mi ricordo.»

Passati venti minuti, misurò di nuovo la pressione e adesso era molto più bassa del normale.

«Grace... dov'è il numero del tuo dottore?»

«Sul mio cellulare, conosci il codice»

Prese il mio telefono dal comodino, lo sbloccò e  cercò il numero nella rubrica, chiamò e parlò per dieci minuti tenendomi la mano.

«Ti ha scritto Ludovica preoccupata, posso risponderle ? Avrà scritto sicuramente anche a me, ma nella fretta di venire ho dimenticato il cellulare a casa.»

«Si certo, fai quello che vuoi, che ha detto il dottore?»

Mentre aveva il mio telefono in mano, cercava di spiegarmi cosa avesse detto il medico.

«Ha detto che non dovrebbe essere nulla di grave e che dobbiamo aspettare un po', ma se continua verrà a farti un lavaggio.»

«Wow ma che bello.»

Dissi sarcastica mentre cercavo di trovare pace.

«Grace... cos'è questo messaggio?»

«Quale?»

«Ludovica ti ha scritto: "dopo questa, se non inizi ad avere un'alimentazione adeguata e prendere peso, sarò costretta a parlare con i tuoi genitori di tutto." Co-cosa intende?»

Mi chiese preoccupata.

«Cazzo, lascia stare.»

Le strappai il telefono dalle mani.

«Ah.»

Gemetti subito dopo aver fatto quello scatto, portandomi una mano alla testa sentendomela esplodere.

«Grace...»

I suoi occhi diventarono lucidi.

«Hey, tranquilla, non c'è niente per cui essere tristi o spaventati okay? È tutto a posto. Ti prego, lascia stare.»

«Adesso lascio stare perchè non sei nelle migliori condizioni, ma ne riparleremo.»

Mi fece una carezza e mi misurò un'altra volta la pressione, che continuava ad avere valori fuori dalla norma. Così in poco tempo arrivò il dottore e mi fece un lavaggio, che mi fece dormire tranquilla per un po'. Al mio risveglio, c'era ancora Clara accanto a me nel letto, con gli occhi chiusi e la faccia stanca. Le accarezzai i capelli finchè non aprí gli occhi.

«Hey, come stai?»

Mi chiese con molta dolcezza.

La donna della mia vita. Where stories live. Discover now