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«Wow io... io... mi gira la testa.»

Rispose socchiudendo gli occhi, sembrava fare fatica a reggersi in piedi.

«Dimmi di sì.»

«Sì.»

Mi avvicinai e la baciai con passione.
Poi entrammo in macchina e si addormentò, convincendomi che stesse meglio, mi tranquillizzai. Quando arrivammo, parcheggiai sotto casa e la presi in braccio per portarla in casa anche se si svegliò per le scale, quindi camminò per conto suo. Era molto assonnata e si mise subito a letto, le rimboccai le coperte e le diedi un bacio sulla guancia sussurrandole un ti amo, poi, dopo essermi spogliata e indossata la tuta, tornai in soggiorno e rimasi sveglia tutta la notte a pensare a ciò che era successo con mio padre e al mio trasferimento in Italia. Nonostante la stanchezza, riuscii ad essere molto produttiva e cercai di organizzare la maggior parte delle cose, verso le cinque di mattina iniziò a venirmi sonno così chiusi un po' gli occhi e crollai sul divano. Mi svegliai molte ore dopo per i rumori che Clara faceva in cucina. Aprii gli occhi e mi alzai lentamente, la tuta e la felpa mi tenevano calda, era appena iniziato l'autunno e quelle vibes fresche mi facevano sentire meglio. Avvicinandomi alla cucina iniziai a sentire odore di caffè e sorrisi vedendo la tavola apparecchiata per la colazione.

«Buongiorno amore.»

Mi disse Clara volgendomi lo sguardo e regalandomi un sorriso.

«Buongiorno, come stai?»

«Molto meglio, ricordo che ieri sera mi girava tanto la testa, poi ho dormito bene, anche se...non hai dormito con me stanotte....»

Disse diventando più seria, con aria interrogativa.

«Ohw ehm, si. Quando siamo tornate ti ho messa a letto e sono rimasta sveglia in soggiorno quasi tutta la notte, ma ne è valsa la pena. Scusami se non ho dormito con te, avevo  bisogno di pensare ad alcune cose tra cui anche il mio volev vivere in Italia.»

«Oh, non preoccuparti. Sei riuscita?»

«Beh, mi mancano ancora molti particolari, ma sono soddisfatta di aver comunque iniziato a pensarci più seriamente. Se vuoi ti racconto...»

«No. Cioè, certo che voglio ascoltarti a riguardo ma ti dispiace se rimandiamo questo discorso?»

Mi chiese.

«Va bene, non importa.»

«Riguardo a ieri invece...»

«Voglio dirti che mi dispiace, prima che tu possa dire qualsiasi cosa.»

La interruppi.

«Non devi scusarti per tuo padre, solo che... ti ho sentita dire delle cose e non posso fare a meno di essere preoccupata.»

Disse e nel frattempo portò a tavola due tazze piene di latte e caffè, così ci sedemmo di fronte e iniziammo a fare colazione, anche se erano già le undici e mezza.

«Perchè sei preoccupata?»

«Hai parlato di crisi...»

Deglutii sentendola.

«A quali crisi ti riferivi?»

La donna della mia vita. Where stories live. Discover now