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I giorni passarono lenti e Carlotta restò da noi, usciva a fare la spesa, cercava di sentirsi utile e non troppo invadente, infatti molto spesso si isolava fuori al balconcino, fumava tanto, decisamente troppo e decisi di parlare con Clara, raccontarle tutto nei minimi dettagli, così le giornate potevano tornare ad avere un senso. Prima di farlo stetti lontana da entrambe per un po' , anche se ci vivevo insieme ed era impossibile non parlare con Clara, vedendola riordinare in continuazione la casa nervosamente e con Carlotta che fumava una sigaretta al minuto e sembrava solo voler scappare via dalla terra. Ludovica, invece, non si sentì per giorni, nonostante le mie chiamate alle quali non rispose neanche con un messaggio. Il peggio era sicuramente passato ma i problemi non si erano annullati. Come la prese Clara tutta la storia con Carlotta ? Non la prese o semplicemente la prese. Inizialmente non si arrabbiò, e dunque sembrava essere tutto okay, ma in verità sembrava anche avermi lasciata definitivamente. In tutta sincerità ci misi un po' a capire... non era mai capitato che tradissi in un tale modo la sua fiducia e non avevo idea di come stesse reagendo. La mattina dopo aver parlato, quando mi svegliai, la vidi dirigersi da Carlotta, ero indecisa se avvicinarmi o meno e alla fine trovai una scusa per farlo, un po' patetica, ma non resistevo, potessi tornare indietro, non lo rifarei mai e poi mai.

<<Buongiorno, oggi mandano in onda un film italiano, lo conosco e la sceneggiatura è una delle migliori, mostrano molti paesaggi romani.>>

Proposi , chiaramente rivolgendomi più a Clara che a Carlotta, dal momento che stavamo per trasferirci proprio a Roma. Era obbiettivamente troppo presto per aprire questa conversazione, ma da parte mia ci fu ingenuità e da parte sua un'estrema chiarezza poco gentile.

<<Non credo mi interessi più trasferirmi in Italia.>>

Rispose prendendo la sua tazza di the e portandola nel lavandino, poi uscì dalla cucina e andò a chiudersi in bagno. Carlotta mi guardò dispiaciuta, come sempre da quando era arrivata in quella casa.

<<Ascolta, so che non è il massimo tra di voi, ma io vorrei parlarti.>>

Chiese Carlotta e sbuffai. Non avevo la testa per capire anche i suoi pensieri , tuttavia glielo dovevo, le nostre conversazioni si limitavano al "buongiorno", "buonanotte" e "mi passi l'acqua, per favore?" , nemmeno un "come stai?" da parte di nessuna delle due.

<<Hai ragione, non ci siamo interessate molto l'una all'altra in questi giorni...>>

<<Eh già, me ne sono accorta. Ascolta tu mi piaci, so che ami Clara ma hai dimostrato un interesse anche nei miei confronti e, non voglio metterti pressione, per questo del resto non ho parlato, ma io sto aspettando che tu mi dica cosa provi.>>

Spiegò il suo punto di vista del tutto comprensibile, ma non avevo grandi risposte da darle.

<<Ascolta sono molto confusa, su di te, su me e Clara... prima che il "piano" iniziasse io e Clara eravamo in procinto di trasferirci in Italia, avevo intenzione di studiare per la ricerca medica, ma poi è successo questo e ora non so se neanche cosa voglio io. Scusami se non ti ho chiesto nemmeno come stessi da quando siamo qui, è che sono costantemente concentrata su di lei che mi perdo qualsiasi altra cosa.>>

<<Okay, la risposta è chiara. Il non sapere, l'essere confusa, significa già tanto per me. Penso sia inutile restare qui, devo pensare anch'io cosa farne della mia vita. Merito un nuovo inizio e se tu non vuoi farne parte ora, dubito che vorrai in futuro. Dovrò darmi da fare e non ho tempo da perdere, inoltre sono un po' stufa di essere il terzo incomodo, perché è chiaramente questo che sono e direi che è proprio il caso di andare.>>

<<Non direi che tu sia il terzo incomodo dal momento che io e Clara parliamo meno di quanto parliate voi, cosa ti ha detto stamattina, posso chiedertelo? Magari può aiutarmi a capire...>>

La donna della mia vita. Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon