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Infilai la scheda nella porta e si aprì, feci entrare Clara per prima, che accense la luce, posò il premio sul comodino e si sedette sul letto. Era una camera enorme, tutta chiara e luminosa, mi guardai intorno: il letto matrimoniale, un bagno ordinatissimo fornito di saponi di ogni tipo, mi sembrava quasi un sogno stare in un posto così lussuoso con Clara.

«Sei felice amore?»

Le chiesi avvicinandomi a lei.

«Tantissimo, ti va di festeggiare con un po' di buona musica?»

Si alzò e andò verso lo stereo che si trovava lì vicino, fece partire un cd di musica classica e poi tornò da me, mi mise le mani intorno al collo, io le poggiai le mani sui fianchi e iniziammo a ballare un lento.

«Te l'avevo detto che ce l'avresti fatta. Sei stata bravissima e questo hotel è stupendo.»

Le sussurrai in un orecchio.

Lei di risposta mi baciò con passione, poi scese sul collo e mi abbandonai ai suoi baci caldi.

«Ho voglia di te.»

Le dissi a bassa voce.

«Io ho voglia di fare l'amore.»

-wow- pensai e sorrisi.

La feci girare e le baciai il collo da dietro, le aprii la cerniera del vestito fino alla fine, lasciando nuda tutta la sua schiena.

Il suo vestito d'orato mi ricordava tanto quello che qualche giorno prima avevo consigliato a quell'uomo inquietante, poi cercai di convincermi fosse una coincidenza e lo lasciai cadere a terra, lei si girò e mi spinse sul letto.
Lentamente si posizionò su di me, iniziando a muoversi.

La guardai, era bellissima. Le presi i capelli per scoprirle il viso ed erano così morbidi, il suo corpo caldo che si adagiava perfettamente al mio, inisieme a qualche gemito di piacere.

Mi sbottonò la camicetta lentamente e mi spogliò dal resto dei vestiti in poco tempo. Restammo entrambe nude e ci guardammo sorridendo. La leggevo nei suoi occhi la voglia di fare l'amore, per la prima volta dopo tanto tempo.

Iniziò ad ansimare mentre toccavo i suoi punti deboli con la massima delicatezza. E lei fece lo stesso con me piu tardi.

Facemmo l'amore per più di una volta quella notte, intervallato da momenti di dolcezza e coccole. Poi alle cinque del mattino ci addormentammo e alle nove intravedemmo le prime luci del sole che penetravano dalla finestra.

Clara era stesa sul letto, con la schiena scoperta  e le coperte appoggiate sulle gambe, i capelli sciolti e spettinati si posavano con morbidezza sul cuscino e i lineamenti del suo volto così dolci.

Dopo aver ammirato quell'opera d'arte e aver sorriso tutto il tempo, andai a fare la doccia, decisi di lasciarla dormire per farla riposare un po'.

Mentre ero sotto la doccia, pensai alla notte passata con lei e al suo bellissimo corpo. Improvvisamente realizzai qualcsa di orribile. Clara era la ragazza descritta da quell'uomo inquietante qualche giorno prima, il vestito era quello. Come aveva fatto a darglielo? E chi cazzo era, soprattutto ?
Iniziai a viaggiare in preda alla paranoia più totale e uscii dalla doccia innaccappatoio e con lo sguardo assente.

«Buongiorno amore, che bel risveglio che mi regala la mia ragazza.»

Mi sorrise.

«Dove hai preso il vestito dorato di ieri sera?»

Le chiesi con un'espressione cupa sul volto.

«Wow, stai bene Grace ?»

Non capì.

«Rispondi alla mia domanda.»

«In un normalissimo negozio, perchè? Qualcosa non va con quel vestito?»

Mi tranquillizzai per dieci minuti.

«Oh, no. Scusa, non c'è nulla che non va. O meglio, sì, ci sarebbe in realtà ma non è il momento di parlarne, è tutto così bello qui, non voglio rovinare l'atmosfera. Come hai dormito?»

Cambiai discorso e cercai di non pensarci piú, anche se con qualche difficoltà.

La donna della mia vita. Where stories live. Discover now