27. Londra, Regno Unito

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8 giugno

Erano passate ormai due settimane dall'incidente di Addie. Continuava a prendere le sue medicine serali, e a fare le sue cure per la testa prima di andare a letto. Niall la aiutava a stendersi, e si assicurava che prendesse la giusta dose di medicina. Aveva addirittura impostato un promemoria sul telefono che gli ricordava ogni giorno che dovesse prendersi cura di Addie. E lei effettivamente stava meglio. Continuava a fare il suo lavoro, a partecipare ai concerti dei ragazzi e a viaggiare con loro senza problemi. 

Si trovavano a Londra, casa dolce casa. Era sempre un'emozione unica esibirsi nella città dove tutto era iniziato, dove i ragazzi avevano cominciato a muovere i primi passi della loro carriera. Ed era assurdo pensare quanto avevano fatto in quegli anni. Avevano letteralmente il mondo in mano, ed era difficile rendersene conto; era assurdo addirittura credere che milioni di persone continuavano a sostenerli tutti i giorni, da ogni parte del mondo. Avevano tutto tra le loro mani.

La giornata sembrò non durare niente. Fu subito l'ora di recarsi allo stadio per cantare a uno dei loro concerti più importanti. 

I ragazzi erano dietro le quinte, si stavano preparando. Addie invece, era già sotto al palco, e aveva addirittura chiesto a delle fans delle prime file, di mettersi in posa per una foto che avrebbero poi pubblicato su Instagram e Twitter. "Ok, perfetto. Sorridete" disse mettendo a fuoco i soggetti principali della foto. E con un semplice click immortalò uno dei momenti più belli della vita di quelle ragzze.

*

Harry entrò nel camerino di Niall sbattendo la porta: "Glielo hai detto?"

Niall si spaventò e sobbalzò dalla sedia: "Harry non cominciare di nuovo, sai che non posso parlargliene"

"Si che puoi Niall. Cazzo, così le fai del male. Se Louis lo venisse a sapere ti ammazzerebbe con le sue stesse mani" sussurrò quest'ultima frase.

Niall si alzò dalla sedia: "Le farei ancora più male se glielo dicessi. Non doveva succedere, ho sbagliato ed è ok"

"Non è ok niente, proprio niente"

"Harry non dirglielo, ti prego"

Alzó gli occhi al cielo: "A che costo? Credi davvero che se non glielo dirai starà bene? Davvero Niall? Eppure dovresti sapere come funzionano queste cose. Se non glielo dirai tu, verrà comunque a saperlo da qualcun altro, e se così non fosse, avrai la coscienza sporca per tutta la vita. Lo so che se glielo dirai starà male, ma abbi almeno il buon senso di non illuderla. Non farla vivere in una fiaba con principi e principesse in cui va sempre tutto bene, perchè viviamo nella realtà"

"Come dovrei dirglielo?" chiese Niall, cominciando a vagare per la stanza.

"Spiegale in primo luogo la situazione"

Si fermò: "Harry ma che cazzo. Credi davvero che se io le dicessi 'ho scopato con una tipa perchè ero ubriaco mentre tu eri all'ospedale' risolverà le cose? No. Potrebbe solo peggiorarle"

"La responsabilità è la tua. Sei stato tu a fare il coglione, amico"

"Oh, davvero? Scusami se volevo distrarmi mentre la mia ragazza stava morendo" urlò.

Harry si alteró, si stava innervosendo troppo: "Ma che cazzo stai dicendo Niall? Ma ti senti quando parli? Dai un fottuto peso alle parole? Stai dicendo che ti sei scopato un'altra solo per distrarti?"

"No, no. Non intendevo quello. Ero ubriaco fracido, Harry" abbassò lo sguardo.

"Questo non ti giustifica minimamente"

"Non puoi capire cosa si prova"

Harry stava per perdere la pazienza, il che era strano. Non era da lui fare una cosa del genere: "Non capisco te, ma capirei Addie. Ti ricordo che Louis ha un figlio, e ops, non è uscito di certo dal mio culo ma da quello di un'altra"

Her strengthWhere stories live. Discover now