29. Stoccolma, Svezia

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13 giugno

Era tardi, e il concerto era ormai terminato: "Questa è la parte dello show in cui vi diciamo grazie, e diciamo grazie anche alla nostra incredibile band. Un applauso per questi ragazzi!" disse Louis, e poi i musicisti cominciarono a suonare una canzone abbastanza familiare per il popolo di Stoccolma: "Mamma mia".

C'erano urla di gioia, sorrisi infiniti, salti di gioia, facce stupite e sorprese, ma soprattutto felici. Era stupendo vedere come stessero una canzone così bella e importante in un modo semplicemente stupendo. 

*

Quando fu il momento di ritirarsi, Liam guardava Zayn barcollante che cercava di raggiungere la sua zona di comfort per riposarsi un po': "Ce la fai? Ti vedo un po' stanco" chiese, era ridotto male.

Zayn scosse la testa: "Si, tranquillo, è tutto ok. Sto solo morendo dalla voglia di dormire. Stasera è stata dura"

Liam sbuffò: "Già". Gli sollevò le maniche della felpa, voleva controllare come stessero i suoi tagli, se fossero scomparsi, o se ce ne fossero addirittura altri. "Sei tanto forte Zayne" gli disse. Era fiero di quello che stava facendo. Vederlo stare un po' meglio, gli faceva sorridere il cuore, soprattutto quando sapeva che era stato proprio lui a tirarlo fuori da quella situazione. E Zayn gli era debitore per ciò che aveva fatto, lo aveva salvato da quel circolo vizioso, insegnandogli a combattere un po' di più. Questo però, non significava che tutto il dolore fosse sparito. A volte sentiva ancora il bisogno di sfregare la sua pelle e di gettare fuori tutto ciò che aveva in corpo, ma poi vedeva Liam: il suo angelo, pronto a dargli nuovamente forza, come sempre.

"Grazie" fu tutto ciò che riuscì a dire, ma si rese conto che era arrivato il momento di dirgli tutto. Erano passati mesi ormai da quando avevano litigato per "quella cosa", e ogni volta che in passato avevano provato a parlarne, Zayn non faceva altro che trattare male Liam. Ma sta volta avrebbe dovuto essere tutto diverso, doveva avere un senso, una ragione, un motivo. E per Zayn, tutto questo era proprio Liam, e così, mentre quest'ultimo di stava dirigendo verso il suo letto, Zayn gli afferrò un polso. "Ti va di parlare?"

Liam si girò di scatto, ma era davvero stanco: "Zayn, è tardi. Sono distrutto"

"Solo... solo cinque minuti Li, ti prego" e Liam annuì. Si sedette accanto a lui, sperando che non gli dicesse nulla di sgradevole o di grave. Voleva sentire solo buone notizie, nessuna cosa triste.

"È passato tempo tempo..." e Liam capì subito di cosa volesse parlare. Era tentato dall'alzarsi e andare via. Non voleva parlare di quella sera, ogni volta gli si spezzava il cuore. Quindi perchè diamine Zayn gliene stava parlando? Voleva forse umiliarlo? Beh, Liam non era di certo uno che si faceva prendere in giro così; "Quella notte... insomma, non ne abbiamo più parlato"

Liam alzò gli occhi al cielo e pregò Dio di riuscire a rimanere calmo almeno per qualche altro minuto: "Tutte le volte che ci abbiamo provato..." prese un bel respiro profondo pieno di rabbia "ricordi com'è andata a finire?"

"Mi dispiace Liam. E mi dispiace anche dirtelo solo ora, avrei dovuto farlo molto tempo fa"

"Va bene, non preoccuparti"

"Dio, non ho finito. Quella notte non ero ubriaco, avevo bevuto solo un drink, e quello che c'è stato era vero. Non ho fatto nulla che non volessi fare davvero, per me quella notte ha significato moltissimo. Dovevo dirtelo, dovevi saperlo. Ti ho fatto star male e me ne rendo conto, ma avevo una paura fottuta di perderti. Guarda Tommo ed Harry: sono bloccati. Simon li ha intrappolati in un labirinto senza via d'uscita, e non possono essere veri quando hanno una telecamera davanti. Per strada non possono tenersi per mano. Non possono baciarsi. Non possono abbracciarsi. Non possono fare nulla. Insomma guarda, Simon ha anche procurato una fidanzata falsa a Louis, e quanto credi che durerà? Tanto. Durerà per sempre e Louis sarà sengsto da questa cosa. Non voglio che ci succeda lo stesso, perchè io ti amo Liam. E sono un fottuto pezzo di merda, perchè non ho le palle di affrontare tutto questo. Non ho le palle di affrontare niente. Era per questo che mi tagliavo, che vomitavo. E ci sono ancora giorni in cui sento il bisogno di farlo di nuovo, ma poi vedo te. Mi vieni vicino e mi rassicuri dicendomi che andrà tutto bene e che tu sarai sempre qui, e Dio solo sa l'effetto che mi fai. Dammi la possibilità di costruire qualcosa con te, ne ho bisogno... ho bisogno di te"

Liam rimase paralizzato sentendo quelle parole. Sentì scattare qualcosa dentro di lui, ed era come se tutto stesse iniziando ad avere senso. Ma non poteva mentire a sé stesso, e non sapeva nemmeno come comportarsi in quel momento. Fece ciò che l'istinto gli consigliò: abbracciare Zayn.

Per la prima volta lo sentiva vicino proprio come voleva. Sembravano passati secoli dall'ultima volta che aveva provato quella sensazione.

Ed ora erano lì, con i loro sguardi che si incastravano gli uni con gli altri, con le piccole carezze che Liam donava alle soffici guance del ragazzo seduto di fronte a lui, con le loro labbra che si unirono insieme fino a formare qualcosa di indescrivibile; qualcosa che fece scoppiare i loro cuori dalla gioia.

"Sicuro che non farai come l'ultima volta?" chiese Liam guardandolo con aria triste. Aveva paura che Zayn potesse comportarsi come quella sera e non rivolgergli mai più la parola.

"Ti prometto che non ti spezzeró più il cuore" e a quelle parole, il cuore di Liam non poté fare altro che sorridere per qualche secondo. Ma questo non riusciva a rassicurarlo molto, aveva bisogno di fatti.

Zayn lo vide distaccato: "Li?"

Liam distolse lo sguardo dal vuoto e puntó i suoi occhi in quelli di Zayn, e senza pensarci nemmeno due volte chiese: "Tu mi ami?" ma non ricevette risposta "Dillo. Dì che mi ami"

"Tu sei casa, Liam. Sei più di un sentimento, molto più di tutto questo. Per me vali più di un concerto, più di una pizza, più della mia canzone preferita che passano tutte le mattine alla radio, più dei miei disegni, più della mia arte -perché la mia arte sei tu-" sospiró per un attimo "Voglio stare con te, perché si... io ti amo"

Liam non trovava le parole giuste da dire. Sentiva un vuoto d'aria, era come se stesse volando sei metri da terra. Voleva scappare, ma continuava a cercare gli occhi di Zayn. Avrebbe voluto avere il coraggio di dirgli almeno una volta "Vaffanculo stronzo" per fargli provare il dolore che aveva provato lui, ma aveva i sogni più grandi del cuore, e proprio non riusciva. Non poteva rovinare quel momento che stava aspettando da una vita: "Posso.."

Zayn gli tappó la bocca prima che potesse finire di finire la frase: "Puoi fidarti. Non voglio giocare a pallone col tuo cuore. Sono pronto a dimostrarti quanto ci tengo a noi"

"Noi?" chiese Liam.

"Noi: io e te" la sua mano toccó i capelli di Liam, fino ad accarezzarli come se fossero la cosa più morbida al mondo. Si fece coraggio per la prima volta, e quel bacio che aspettava da tanto arrivò. Poteva assaporare le labbra di Liam: soffici, sottili, delicate ed innocenti. Avrebbe voluto che quel momento durasse minuti, ore, infiniti attimi ricchi d'amore. Finalmente Liam era con lui, stretto tra le sua braccia che spingeva le labbra contro le sue, fino a creare una magia.

Zayn si sentiva meglio. Era quello l'unico motivo per cui andava avanti e la mattina riusciva a trovare un modo per sorridere. Liam era la ragione di tutto; era come una dipendenza della quale non riusciva più a farne a meno. Non poteva desiderare nient'altro di meglio, se non quello che aveva già in pugno tra le sue mani in quel momento.

"Noi" sussurrò Liam, poggiando la fronte su quella di Zayn.

*

Spazio autrice
dopo 15 fottutissimi capitoli in cui tutto è iniziato, finalmente sono riusciti a concludere qualcosa. Felici ora? Ne è valsa la pena aspettare tutto questo tempo, amatemi :)

Her strengthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora