19. Mi abbracci?

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"Posso sapere dove eravate finiti? Siete usciti di casa senza avvisare né altro. Siete stati fuori una notte intera, avete la più pallida idea della gravità della situazione?" urlò Simon appena li vide rientrare in casa.

Louis non riuscì nemmeno a guardarlo in faccia. Sentiva già bollire qualcosa dentro di lui: com'era possibile che quell'uomo non riuscisse proprio a capire come si sentivano loro ragazzi? "Siamo stati in ospedale"

Simon accennò un sorriso ironico, pieno di pazzia e nervosismo: "A fare cosa? A scoparvi le infermiere?"

"Mio Dio, Harry non stava bene. Siamo stati costretti ad andare lì prima che gli accadesse qualcosa di grave"

"Harry?" sbuffò Simon voltandosi verso quest'ultimo. Si avvicinò a lui guardandolo in modo minaccioso, facendolo sentire in colpa di essersi sentito male quella notte, nonostante sapesse che non era colpa sua e che non era un qualcosa di controllabile. "Cos'è successo?" gli chiese cercando di rimanere calmo.

"Ho avuto un attacco d'asma"

"Ancora? Puoi cercare di controllarti? Non possiamo perdere tempo dietro alla tua asma da bambino di sei anni"

Louis intervenne. Era stanco di vedere il suo ragazzo essere trattato come uno straccio inutile, meritava più rispetto: "Sei serio Simon? Sai che è una cosa che non dipende da lui, capita e basta. Non sparare cazzate"

"Oh, ma tu guarda... è arrivato l'eroe del momento, pronto a difendere il suo fidanzatino. Che carino, mi fate quasi venire il voltastomaco" roteó gli occhi senza nemmeno pensarci.

"Spero che tu vomiti anche l'anima allora, sempre se ce l'hai ancora... sporco omofobo" si intromise Addie improvvisamente, sapeva che era sbagliato e che rischiava molto, ma era fermamente convinta che Harry e Louis non meritavano di essere trattati in quel modo.

"Qui abbiamo anche la nostra cara Addie, colei che nessuno vuole in questo contesto. Ringraziami per essere ancora qui. Ora però se non ti levi sarò costretto a cacciarti, mi basta solo un'altra parola e... sei fuori!"

E no, Addie non stette zitta a quelle parole. Simon valeva meno di niente nella sua vita, e non meritava nulla da parte sua: "Devo ringraziare solo e unicamente Louis per essere qui, non di certo te"

"E non andrà da nessuna parte" aggiunse Niall stringendo la mano di Addie.

"Una nuova coppia, magnifico. Bene" prese una pausa "Godetevi i vostri ultimi momenti"

"Porca troia" sussurrò Louis.

"Lou, sta' calmo. Calmo ok? Ora si risolve tutto" lo rassicuró Harry.

"Ti avverto che se fai un altro passo falso sei fuori" disse Simon puntando i suoi occhi fissi su Addie.

Poi uscì dall'appartamento. Non disse nient'altro, non una parola di più. Solo silenzio e un paio di scarpe che facevano un gran baccano appena poggiavano a terra.

"Figlio di puttana" disse Louis.

"Lou" sussurrò Addie avvicinandosi a lui. Stava per piangere di nuovo. Nessuno lo aveva mai visto così tanto fragile.

Louis tacque, e l'unica cosa che venne in mente ad Addie in quel momento era di abbracciarlo. Lui rimase impassibile, si intravedevano soltanto le piccole lacrime che gli calavano sul viso. Addie si staccò, tutti lo lasciarono lì: seduto sul divanetto in salotto mentre continuava a torturarsi le mani ormai gelide.

*

"Harry"

"Ehi piccola Add, va tutto bene?"

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