37. Trentasei anni

23 7 15
                                    

La mattina dopo il concerto di Milano i ragazzi erano entusiasmati per ciò che il futuro avrebbe riservato ai loro amici, futuri sposi, ma qualcosa tormentava ancora la mente di Addie.
In quei giorni pensava spesso a James, a quello che aveva fatto e non vedeva l'ora che il giorno della sua pena da spendere in prigione arrivasse presto.

Verso tarda sera, ed era andata a bere un bicchiere d'acqua che fece cadere per terra. Si maledisse per essere così dannatamente sbadata e cominciò a raccogliere i pezzi di vetro dal pavimento.

Louis sentì quel rumore e andò da lei: "Add?" chiese vedendola inginocchiata per terra "Che è successo?"

"Mh?" Addie alzò la testa per incontrare gli occhi del suo amico "Ho rotto un bicchiere, tranquillo" sorrise.

"Lascia che ti aiuti. Sei sempre la solita" disse Louis cominciando a raccogliere gli ultimi pezzetti rimasti, facendo ridere la ragazza.

"Ero distratta, scusami"

"Non scusarti, non sei l'unica al mondo che rompe le cose. Io una volta ho rotto..." qualcuno lo interruppe.

"I miei coglioni, Louis" intervenne Zayn dal nulla che era andato da loro per fumare una sigaretta fuori dal finestrino.

"Ehi! Sei pessimo, amico" urlò Louis dandogli un cazzotto sul braccio per poi fare il finto offeso.

Scoppiarono tutti a ridere. Erano in momenti come quelli che Addie si rendeva conto di quanto gli fossero realmente mancati quei ragazzi. Le risate, gli abbracci, le piccole cose: semplicemente il posto in cui si sentiva a casa.

Appena Zayn lasciò la stanza, Louis si avvicinò di nuovo alla ragazza "Sicura che sia tutto ok?"

"Sai Lou, stavo pensando a James e a quello che mi hai detto quando eravamo ancora in ospedale. Non so se ho il coraggio di dire tutto davanti ad un tribunale" rispose diretta.

"Cos'è che ti spaventa?"

"Ho paura che se dovesse mai uscire da lì dentro, io sarò la prima persona che verrà a cercare, e quando mi troverà non mi lascerà nemmeno mezzo respiro in più"

"Ci sarà Niall, ci saremo noi"

"E se non dovesse esserci proprio nessuno?"

"Ci sarà sempre qualcuno con te, Add"

Che fosse o no la verità, quelle parole rimasero incise nella mente di Addie. Aveva bisogno di sentirsi dire più spesso cose del genere. Le insicurezze che aveva, non erano ancora scomparse, e probabilmente le avrebbe portate avanti con sé fino alla fine.

"Non guardarmi così. Domani si risolverà tutto" disse Louis per poi abbracciarla. si, perchè il giorno seguente sarebbe stato quello decisivo in cui James sarebbe potuto finire finalmente in prigione per un bel po' di tempo.

*

La mattina successiva, tutti erano pronti per ciò che stavano per affrontare. Si vestirono in modi abbastanza eleganti e seri, e una volta arrivati in tribunale capirono che era tempo di svolta, non soltanto per la loro carriera ma per la loro intera vita.

Il giudice chiese alcune cose ad Addie e Niall, e le risposte furono immediate da parte di quest'ultimo, al contrario della ragazza che fece fatica a parlare. Niall le strinse la mano e la guardò incitandola a dire la verità, perchè sarebbe andato a favore di entrambi.

Addie sospirò profondamente e chiese scusa per essere così impacciata, ma faceva difficoltà a raccontare determinate cose. Le aveva tenute per sè per così tanto tempo, che tirarle fuori dal suo archivio la riempiva di tristezza e vergogna "Avevo quattordici anni ed ero al primo anno di college. Nessuno mi calcolava perchè ero estremamente timida e giravano voci in giro su di me. L'unica persona che sembrò essere interessata a me nonostante tutto era proprio James. Lui era gentile, carino, simpatico, ma due anni più grande di me. Era per questo che inizialmente ne ero un po' intimorita e spaventata" i suoi occhi cominciarono a farsi lucidi e a sgranarsi "Col tempo il nostro rapporto è diventato sempre più bello, e io cominciai a provare qualcosa per lui. Ci mettemmo insieme ed ero la persona più felice al mondo, ma come ogni cosa bella della mia vita, si è dimostrata essere una fregatura. Quando stavamo insieme non faceva altro che trattarmi male, non potevo uscire nemmeno da casa mia. Al mio quindicesimo compleanno voleva fare l'amore io rifiutai perchè non mi sentivo ancora pronta e credevo che lui non fosse la persona giusta per la mia prima volta. Credevo che avesse capito il mio disagio perchè smise di chiedermelo, ma in realtà decise di agire. Un giorno disse che voleva farmi una sorpresa, così mi portò in campeggio che è una cosa che amo fin da quando sono bambina. Siamo stati lì per due giorni. Era tutto magnifico. Un pomeriggio decisi di fare un pisolino perché ero stanca dato che quella mattina avevamo camminato moltissimo, e quando mi svegliai mi ritrovai legata i polsi e le caviglie... fu lento e doloroso. Da quel giorno non gli ho più rivolto la parola e abbiamo smesso di parlare. Da quando sono partita per Londra con i ragazzi però, è magicamente riapparso, e lo ha rifatto. Ha abusato di me di nuovo. Volevo solo vedere la mia famiglia, e lui ha approfittato di me e del fatto che un giorno i miei genitori non fossero in casa. Se non fosse stato per Louis ed Harry le cose sarebbero andate anche peggio. E sapete poi cos'è successo?" chiese al giudice, voleva sputare tutta la verità perchè aveva trovato il coraggio di farlo grazie alla rabbia e al rancore che provava "Sapeva che ormai ero andata avanti senza di lui e che avevo trovato un ragazzo che mi ama davvero: Niall. Ha rintracciato la sua posizione, e mentre io non ero lì presente, lo ha picchiato facendolo andare addirittura in coma. Ha quasi ucciso la persona che mi ha salvato la vita" urlò quest'ultima frase. Era stanca. Stanca di stare dietro a mille bugie, alla tristezza e allo star zitta per la troppa paura. Voleva e doveva assolutamente andare avanti, e in quel momento capì che ce l'aveva appena fatta. Louis e gli altri erano così fieri di lei e per ciò che aveva appena detto e fatto. Ci voleva coraggio, e non era da tutti averne in quelle situazioni.

Dopo vari giri di parole, e un avvocato fallito che provò a difendere James, il giudice prese la sua decisione definitiva "James Cork, la dichiaro ufficialmente in arresto per violenza sessuale e tentato omicidio con una pena di trentasei anni"

Trentasei anni... erano davvero tantissimi, ma per quello che aveva commesso, erano anche pochi a dire il vero.

"Non finisce qui" urlò James mentre le guardie lo stavano ammanettando per portarlo nella sua nuova cella.

Tutti lo ignorarono, credendo di aver vinto e che mai e poi mai l'avrebbero rivisto. Infondo trentasei anni non possano subito.

Ce l'avevano fatta. Erano riusciti a sconfiggere uno dei loro nemici e seccature più grandi che avessero mai avuto in vita loro. I ragazzi esultarono dalla gioia una volta tornati a casa, finalmente tutto stava andando per il verso giusto, e quello, era un altro passo in più verso la felicità che tanto desideravano da sempre.

"Sono orgoglioso di te piccolina" disse Niall abbracciando Addie da dietro. Ed era la verità. Era fiero e compiaciuto di avere una ragazza come lei, e continuava a prometterle il meglio giorno dopo giorno, a costo della sua stessa vita. E mai avrebbe commesso un altro passo falso nei suoi confronti, perchè ormai non esisteva nient'altro per lui se non Addie, la sua luna.

*

Spazio autrice
Non potete capire che ansia e stress questa storia, mamma mia. TRA POCO FINISCE. Mancano tipo 2 o 3 capitoli. Non ce la faccio più amici miei, non so se finirà prima la mia vita o questa storia. Davvero sono stressata inutilmente soltanto perchè non riesco ad organizzare bene il mio tempo. Call me ✨cogliona✨ vi amo tutti ciao, ora torno a piangere nel mio angolino.

Her strengthWhere stories live. Discover now