20. Ti amo...

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La porta di casa si aprì: era Niall appena rientrato dalla sua passeggiata.

"Finalmente, eccoti! Per un attimo ho temuto che avrei dovuto mangiare anche la tua pizza" esclamò Zayn.

"Spiritoso. Cos'avete fatto di bello in mia assenza?"

"Niente di che in realtà, Lou ed Harry sono in camera loro. Liam credo sia al bagno ed Addie è andata in salotto qualche minuto fa, ha detto che voleva vedere il telegiornale, non ho ben capito perché"

"Grazie amico, vado da lei allora" rispose Niall togliendosi di dosso la giacca pesante, per poi avviarsi in salotto.

Appena entrò in quella stanza gli sembrò che fosse passato un uragano: era tutto troppo disordinato, ma poi si ricordó di quella mattina; di ciò che era successo a Louis, e della reazione aveva avuto Addie.

"Piccolina" disse Niall con voce calma. Si accomodó sul divanetto accanto a lei, mettendole un braccio attorno al collo per poi stringerla un po' a sé.
Addie tacque. Probabilmente era ancora scossa da quella giornata da dimenticare, sperava soltanto che il giorno successivo sarebbe stato migliore. Niall voleva parlarle, chiederle come stava, ma aveva capito che sarebbe stata una conversazione a senso unico, così si limitò a tenerla stretta a sé.

"Mi sei mancato tanto oggi" bisbiglió Addie poggiando la testa sul suo petto, accennando un lieve sorriso.

"Strano, sono stato via poco" rispose Niall accarezzando i suoi capelli morbidi color nocciola.

La ragazza fece una faccia dolce: "Avrei preferito che fossi rimasto. O almeno avresti potuto portarmi con te"

"Credevo volessi stare sola, sei stata tu a non volere la mia cioccolata" disse Niall alzando la voce, cominciando ad assumere un'espressione imbronciata.

"Ero un po' giù di morale, probabilmente lo sono anche ora. Mi dispiace per averti cacciato via, non era mia intenzione. Scusa Ni" rispose Addie facendosi sempre più piccola tra le braccia di Niall. Lui la guardava. Sperava che tutto quel che era successo venisse dimenticato il prima possibile. Era una situazione troppo complessa e triste per provare a trovare un lato positivo. Voleva soltanto che i suoi amici e la sua ragazza stessero bene, non chiedeva tanto.

A un tratto Liam entrò in salotto, e con un'aria tristissima disse: "Niall, Addie, sono arrivate le pizze. Venite a cenare?"

"Va tutto b-" non riuscì a finire la domanda: Liam era già tornato in cucina.

"Tranquillo, prima o poi passerà a tutti questa piccola malinconia" disse Addie vedendolo quasi deluso dal comportamento di Liam. Decise di dargli un bacio, quasi inaspettato. Niall si sentì meglio; gli bastava così poco per essere davvero felice.

"Mia piccola Add, non so come farei senza di te" disse allora sorridendo.

Addie ricambió quel suo sorriso, le riempiva il cuore di gioia sapere di essere utile, ma sopratutto importante per qualcuno. Era sempre stata abituata ad essere uno scarto umano, quella ragazza emarginata dalla società perché troppo "diversa" per essere una componente di un gruppo di amici. L'avevano sempre fatta sentire un difetto, colei che non sarebbe mai dovuta nascere, e solo grazie a quei cinque ragazzi aveva finalmente capito quanto valesse davvero la sua presenza. Era d'oro, proprio come il suo cuore che era sempre aperto a tutti, anche al più spregevole nemico. Lei dava tutto a tutti. Sapeva e sperava che prima o poi la vita le avrebbe dato qualcosa in cambio. Faceva del bene perchè credeva che le sarebbe tornato qualcosa indietro, piano piano. Ed era così: stava vivendo la vita dei suoi sogni, con le persone che più amava al mondo intero.
E proprio in quel momento si rese conto che però, non la stava vivendo a pieno. Aveva trovato dei difetti anche nel suo nuovo inizio, così decise di interpretarli come privilegi, cambiando così le carte in tavola.

"Ni?" disse Addie;

"Add, dimmi" rispose Niall un po' perplesso;

"Ti amo, e sei tanto speciale" continuó Addie;

"Anch'io Add, non immagini quanto. Non ne hai proprio la più pallida idea. Stai rendendo incredibile anche il periodo più brutto di sempre, quella speciale qui sei tu" concluse Niall;

-

Tutti erano in cucina, e come ogni sera erano riuniti tutti a tavola per cenare. Nessuno fiatava, non si sentiva nemmeno una mosca volare.

"Quindi per il tour?" chiese Addie all'improvviso provando a spezzare quel silenzio imbarazzante che si era creato;

"Partiamo tra due giorni, Simon ha voluto anticipare di nuovo il tutto. Diceva che sarebbe stato uno spreco di tempo partire più tardi" rispose Harry sorridendo;

"Siete emozionati?" continuó Addie, aveva voglia di parlare, di sentire che loro stavano bene;

"Beh, ovvio. Spero solo che Louis non mi faccia ancora la doccia con le sue dannate bottigline d'acqua" rispose Liam intrufolandosi nella conversazione.

Louis alzó lo sguardo dalla sua pizza che stava ormai fissando da un bel po', senza averne assaporata nemmeno una fetta. Sorrise: non vedeva l'ora di tornare sul palco per divertirsi e fare ciò che amava.

Le cose iniziarono a cambiare colore. La piccola nube grigia che regnava nell'anima di ognuno di loro in quei giorni, improvvisamente stava sparendo.

"Tu sei emozionata?" chiese Louis ricordandosi che anche Addie sarebbe dovuta andare con loro;

"Credo che non ci sia nemmeno bisogno di domandarmelo, sono entusiasta per l'occasione che mi hai dato Lou" rispose la ragazza;

"Non devi ringraziare, questo lo sai già" disse Louis portando di nuovo il suo sguardo sulla pizza. Cominciò ad assaporarne il primo spicchio, per poi finirla lentamente.

Mentre i ragazzi portavano avanti la conversazione, Zayn era totalmente con la testa altrove. Continuava a pensare Liam, a quella notte, e a ciò che avrebbe potuto fare Simon se l'avesse scoperto. Ma lui era innamorato, e non riusciva a capire se quella fosse la persona giusta o meno. Sapeva solo che non riusciva a togliersi dalla mente ciò che c'era stato tra loro due. Liam aveva ragione: Zayn quella notte era sobrio, e no, non era stato solo sesso. Era qualcosa di più. I loro corpi si erano mischiati fino a formare qualcosa di indescrivibile che solo e soltanto loro potevano ricordare. La verità era una: entrambi avevano perso la testa l'uno per l'altro, e non riuscivano ad andare avanti senza l'amore e il rapporto che avevano costruito insieme in tutti quegli anni.

Zayn però non riusciva a guardare oltre. Non trovava il coraggio di cacciare fuori la parte coraggiosa e sbattere la realtà in faccia a tutti. Se l'avesse detto a Simon, probabilmente avrebbe perso il suo Liam. Ma ora non stava facendo niente, e lo stava perdendo ugualmente. Qualunque cosa avesse fatto, Liam non ci sarebbe stato più per lui.

Ed eccolo lì, al limite di tutta questa storia. Non faceva altro che perdere peso. Non toccava cibo da giorni, e nonostante i ragazzi lo obbligassero a mangiare, si ritrovava sempre in bagno, appoggiato alla tavoletta del water, pronto a vomitare tutti i suoi pasti giornalieri. Quando si alzava dalle piastrelle gelide del pavimento, si avvicinava al lavandino, apriva lentamente il mobile affianco, e afferrava il rasoio da barba ormai rotto. I ragazzi gli chiedevano in continuazione perché non lo buttasse dato che era ridotto in condizioni pessime, ma la verità è che quel rasoio, non lo usava per radersi la barba. Non sapeva come sfogarsi, non ne parlava mai con nessuno per paura di ciò che avrebbero potuto dire. E così, con la lametta del suo rasoio, sfiorava la sua docile pelle delicata, fino a inciderci sù dei segni, graffi, tagli. Non stava meglio quando lo faceva, ma ne sentiva il bisogno, proprio come in quel momento. Decise di alzarsi e andare in bagno.

-

"Ma Zayn quanto ci mette? Devo andare assolutamente in bagno, me la sto trattenendo da troppo tempo" disse Liam con aria dolorante;

"Beh, vai a chiedergli per quanto tempo vuole rimanere ancora lì allora" disse Harry con fare ovvio;

"Io entro e basta, non ce la faccio proprio più" rispose Liam alzandosi dalla sedia per poi correre in bagno.

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Spazio autrice
Sti' ragazzi sono più stressati di me dopo aver fatto una verifica di latino, e fidatevi che ce ne vuole. Colpo di scena e... A parte gli scherzi, bel casino vero?

Her strengthWhere stories live. Discover now