Capitolo 1

2.8K 160 57
                                    

Dei lamenti erano l'unica cosa che poteva udirsi in quella stanza, buia e disordinata dove l'odore della muffa e della polvere impregnava le pareti ed entrava nelle narici fastidiosamente.

Sbatteva le palpebre velocemente cercando di far abituare la sua vista al buio, mentre il petto si alzava e abbassava velocemente a causa del respiro affannoso e del battito cardiaco accelerato; cercava di muoversi ma qualcosa gli bloccava i polsi e non gli permetteva di poter fuggire da qualsiasi posto si trovasse in quel momento.

Ad un certo punto l'aria si mosse, scompigliando i capelli dietro la sua nuca, creandogli un brivido dietro la schiena che gli costrinse a stringere i denti per la paura e a voltare la testa per quanto ci riuscisse - vista la posizione limitata in cui si trovava - per cercare di scorgere quella cosa che tanto gli stava facendo tremare le ossa dalla paura.

Lo sguardo poi scattò di fronte a sé, dove nascosta tra le cianfrusaglie di quel luogo c'era quella creatura; era riuscito a scorgere solo il profilo di quest'ultima e solo per una frazione di secondo che però fu sufficiente per immortalare nella sua testa quell'ombra nera.

Spostò nuovamente lo sguardo sentendo l'aria spezzarsi ancora accanto al suo corpo, riuscendo in quel momento a guardare perfettamente quella figura adesso ferma di fronte a sé. Deglutì a vuoto spostando gli occhi su tutta la figura dal manto nero, che avrebbe potuto assomigliare ad un cane di grossa taglia se non fosse per quei canini bianchi fin troppo lunghi e sporgenti e se non fosse per la sua mostruosità.

Sentiva il labbro tremare mentre l'animale iniziava a camminare nella sua direzione, ed avrebbe voluto distogliere lo sguardo se solo quegli occhi non lo avessero ipnotizzato, se quell'azzurro ghiaccio non lo avesse costretto a tenerli ancorati in quelli del proprietario, facendogli provare sensazioni contrastanti tra di loro.

Poi successe tutto improvvisamente; la camminata di quell'animale divenne una corsa e ben presto si ritrovò a stringere gli occhi e i denti, preparandosi a quello che sarebbe avvenuto quando il corpo di quell'animale sarebbe caduto sopra il suo. Si sbilanciò con la sedia in un vano tentativo di sfuggirgli, e quando l'animale fu proprio a qualche secondo dal cadergli addosso-

Il rumore della sveglia iniziò a risuonare nella quattro mura della piccola stanza provocando mugolii e lamenti di dissenso da parte di chi ancora stava dormendo.

Con uno scatto - che quasi non gli fece battere la testa sulla parte in legno del letto a castello sopra di lui - Kim Taehyung si mise seduto sul suo letto e si affrettò a spegnerla sentendo già le imprecazioni dei suoi compagni di stanza.

Si portò una mano al petto per quello strano sogno, rivivendolo nella sua mente, prima di alzarsi silenziosamente - per non svegliare nessuno - e dirigersi verso il bagno per chiudersi dentro. Si sciacquò il volto per riprendersi da quello stato do smarrimento che gli aveva causato l'improvviso risveglio e quell'incubo, per poi alzare il busto e, tenendo le mani poggiate sul lavandino, si guardò allo specchio per iniziare il suo monologo interiore che, da qualche tempo, aveva iniziato a recitare per sopravvivere in quell'ambiente orribile in cui era stato costretto a vivere da quando era nato.

Guardò i suoi lineamenti cosparsi da goccioline d'acqua scendere lungo il suo mento per poi percorrere il collo; guardò i suoi capelli grigi che tanto lo caratterizzavano e i suoi occhi neri soffermandosi specialmente sulla loro forma e domandarsi che cosa avessero di così strano o cattivo, tanto da incutere timore nelle persone che lo guardavano. Fin dalla tenera età aveva iniziato a farsi domande di quel genere, notando come altri orfani come lui lo evitassero o come persino gli adulti - giovani sposi che volevano adottare un bambino - gli facessero falsi sorrisi quando il direttore di quell'orfanotrofio lo presentava.

The Hybrid|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now