Capitolo 15

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Quella mattina in casa Kim si respirava un'atmosfera carica di tensione.

Taehyung si muoveva in maniera robotica attorno a Jungkook e cercava di evitare in tutti i modi il contatto visivo. Le loro labbra unite in un bacio ancora lo tormentavano procurandogli un improvviso rossore sulle gote ogni qual volta che ci pensava o si ritrovava faccia a faccia con il licantropo. Persino in quel momento, dopo essere atterrati sul tetto scolastico Taehyung teneva lo sguardo basso come se fosse questione di vita o di morte.

Fortunatamente però, a risentire di quell'imbarazzo non era solo Taehyung, bensì anche Jungkook che con i suoi modi solitamente apatici aveva in qualche modo trasmesso il disagio di essere in compagnia del grigio. Infondo non si erano parlati e non avevano detto nulla riguardo quel bacio, come se fosse qualcosa di proibito. L'ibrido si era domandato più volte durante l'arco di quelle ore se fosse stata una cosa giusta o meno, se era stata dettata da dei sentimenti fattizi – dettati dal sé stesso del futuro – o qualcosa di reale, di sé stesso in quel preciso istante.

Aveva smesso di domandarselo poco dopo perché troppo confuso e quando era arrivata l'ora di andarsene senza troppi giri di parole avevano fatto ciò che era di routine ed erano giunti a scuola.

«Allora... vado.» si prese le stringhe della cartella sulle spalle e le strinse in due pugni a testa bassa, come se così potesse contenere il disagio che stava provando in quel momento.

«Taehyung aspetta!» fu veloce però il licantropo a fermarlo e a far incontrare i loro occhi per la prima volta da quando il sole era sorto. «Oggi pomeriggio ti porterò da Namjoon.» lo informò e nonostante fosse curioso e avrebbe voluto porgli tante domande, l'unica cosa che fece fu annuire velocemente e correre verso la porta di ferro della terrazza.

Avrebbe tanto voluto chiedergli il motivo di quella decisione... se semplicemente avesse voluto passare del tempo da solo e non volerlo tra i piedi o altro. Ma l'imbarazzo e la voglia di far rimanere il loro rapporto stabile com'era in quel momento, senza nessun litigio o altro, era più forte. Per questo per la prima volta probabilmente avrebbe ascoltato senza andargli contro e aspettato pazientemente.

D'altronde si fidava di Jungkook e se aveva deciso così significava che quello era il meglio per lui.

Fu con quei pensieri che raggiunse la classe e con la testa fra le nuvole si sedette al suo banco, ignaro di uno sguardo gelido che lo seguiva in ogni suo movimento.

«Kim Taehyung!» una mano piccola sbatté non troppo violentemente sulla superficie del banco «Dove diavolo sei stato ieri?» chiese Jimin con tono arrabbiato, sedendosi poi sulla sedia di fronte, non distogliendo lo sguardo da quello del suo compagno di classe.

«Ah... ieri...» boccheggiò ricordando improvvisamente cosa aveva fatto all'oscuro del biondo. Lo squadrò da capo a piedi per notare qualsiasi segno di denti affilati o qualcos'altro che avrebbe potuto ricongiungerlo a Yoongi, ma non vi trovò nulla.

«Sul serio ti sei dimenticato che avremmo dovuto vederci?!» urlò quasi disperato sgranando gli occhi, rendendoli ancor più grandi di quanto già non fossero.

«Mi dispiace Jiminie! Hai— hai aspettato tanto?» tentò di capire cosa fosse successo lo scorso pomeriggio quando aveva dato buca a Jimin.

«Non molto... in realtà ieri, mentre ti aspettavo, mi ha parlato uno strano ragazzo.» si portò la mano al mento e alzò lo sguardo come se cercasse di ricordare come fosse iniziato il tutto «E abbiamo parlato un po' nell'attesa, anche se sono andato via subito dopo.» concluse lì.

Taehyung deglutì a vuoto. Poteva essere Yoongi quel ragazzo...

«Era davvero strano... aveva la pelle bianchissima e i capelli completamente neri. E' stato—» si bloccò prima di dire ancora una volta «strano.»

The Hybrid|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇWhere stories live. Discover now