Capitolo 2

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Guardiano.

Quella parola aveva la sensazione di averla già sentita, forse letta da qualche parte. Come un flash gli tornò in mente la lettera che sua madre gli aveva lasciato e che proprio quella mattina aveva avuto la possibilità di leggere per la prima volta.

Sbatté più volte le palpebre incredulo sperando che quello che la sua mente gli stesse suggerendo non fosse vero e che nessun ragazzo con una fottuta maglietta corta in pieno inverno si trovi nel mio giardino!

Una risatina nervosa uscì dalle sue labbra. «Perdonami ma... mi prendi in giro per caso?» ripuntò gli occhi su quel ragazzo con una velocità e un'intensità tale che per la prima volta sperò sortissero quel timore e quella paura per il quale all'orfanotrofio era stato allontanato dai suoi compagni. Non può essere vero...

Nella sua testa si era scatenato il completo caos. Era confuso e combattuto perché nella lettera che sua madre gli aveva lasciato c'era davvero l'esistenza di un Guardiano, ma la sua testa non accettava nulla del genere perché in primis non trovava un senso nella presenza di un Guardiano - non era nessuno di speciale tanto da ricevere protezione o qualsiasi funzione svolgesse quel ragazzo - e poi nella sua prospettiva e aspettative di vita - della sua nuova vita! - nessuno lo avrebbe aiutato o intralciato, come in quel caso...

«Non guardami così e no, non mi permetterei mai di prenderti in giro.» il suo tono aveva quasi un tono di rispetto nei suoi confronti e sarebbe stato quasi convincete se quel ghigno fastidioso non gli incurvasse le labbra verso l'alto.

Aggrottò le sopracciglia e strinse i pugni sentendo un moto di rabbia crescere all'interno del suo stomaco con l'insana voglia di piantare un pugno su quella mascella scolpita per rovinare quel volto che però doveva ammettere fosse dannatamente bello. «Davvero è meglio che tu te ne vada adesso.» la sua voce era tremante ma non poteva accettare la presenza di uno sconosciuto in quella vita che avrebbe dovuto ricostruirsi da zero. «Tornatene da dove sei venuto per favore!» urlò. Non si era nemmeno reso conto di aver abbassato lo sguardo per terra.

Quando però i suoi occhi incontrarono nuovamente quelli color nocciola dell'altro insieme alla sua espressione compassionevole, come se sapesse quello che aveva dovuto subire in quegli anni e come se capisse come si sentisse in quel momento non fece altro che alimentare la sua rabbia.

«Per quanto io voglia accontentarti non potrei comunque andare molto lontano.» lo guardò stranito mentre abbandonava l'annaffiatoio sul terreno bagnato «Ma non appena ti sarai calmato puoi venire a cercarmi qui dietro.» indicò con il pollice la casetta in legno dietro il giardino prima di chiudersi la porta alle spalle.

Sbatté più volte le palpebre non capendo bene cosa in quella frazione di secondo fosse successo ma la prima cosa che fece fu buttarsi con violenza contro quella porta di vetro per chiuderla a chiave ed indietreggiare lentamente continuando a guardare il punto in cui quel ragazzo moro era sparito. Un groppo in gola gli si formò e le lacrime che aveva trattenuto prima, quando aveva provato a sfogare la sua rabbia repressa cacciando quel ragazzo, si palesarono sulle sue guance rigandole e cadendo lungo tutto il mento.

Sentiva l'aria mancare a causa del poco fiato che aveva nei polmoni per i forti singhiozzi che avevano iniziato ad occupare la sua gola, ma non si fermò e corse verso la valigia - ancora all'inizio del corridoio - per andare a riprendere quella lettera che sua madre gli aveva lasciato. Avrebbe voluto che fosse stata più chiara e che gli avesse raccontato di più... solo quell'unica frase lo ricollegava in modo perfetto a quel ragazzo e spiegava la sua presenza in casa.

Le dita gli tremavano leggermente così come le gambe mentre tornava in salotto trovando conforto su quel divano blu morbido e dal tessuto liscio. Un leggero mal di testa aveva iniziato a premere sulle tempie facendolo sospirare frustrato ed abbandonare la testa sullo schienale dietro di sé, prima che le braccia di Morfeo lo accogliessero ancor prima che potesse accorgersene.





The Hybrid|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDonde viven las historias. Descúbrelo ahora