Collaborazione

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Quella mattina Harry arrivò a scuola in orario. Aveva dormito a casa di Niall, come faceva fin dall'inizio delle lezioni. Aveva impostato la sveglia sul cellulare per la prima volta in vita sua. Quella mattina aveva la lezione del professor Tomlinson e non voleva fare ritardo, non più.
Qualcosa era cambiato la sera prima, mentre parlavano. Harry aveva dovuto intrattenerlo nel mentre che Zayn aveva chiamato un meccanico per sistemare l'auto di Louis, e non sapeva cosa inventarsi per tenere il professore seduto al pub, lontano dalla macchina.
Così, invece di inventarsi chissà quale storia, aveva optato per la verità. Esatto, era tutto vero quello che gli aveva raccontato e adesso si sentiva più sollevato. Non avrebbe mai creduto di poter trovare un alleato nel professor Louis Tomlinson, ed invece si era sbagliato. E si sentiva estremamente felice di non essere più solo.

"Horan, Styles" gli salutò Zayn.

Aveva un'espressione imbronciata mentre si avvicinava ai due ragazzi.

"Mi dovete 400 sterline. 330 per il pezzo di ricambio e 70 per la manodopera, cioè il meccanico" precisò Zayn.

Niall spalancò la bocca, senza parole.

"Così tanto!" Gridò, mentre Harry ribatté chiedendo: "Dove le hai trovate 400 sterline su due piedi?"

Zayn sospirò, scuotendo la testa.

"Ringrazia che avevo appena finito un lavoretto"

"Lavoretto?" Chiese Harry, confuso.

"Harry" rispose Niall, voltandosi verso di lui. "Non dirmi che non lo sai?"

"Cosa?" domandò, un po' infastidito.

"No, non lo sa" rispose Zayn, abbassando lo sguardo. "Senti Harry, sono stati dei periodi un po' difficili" aggiunse, imbarazzato.

Harry aveva paura di quello che Zayn stesse per dire, perché aveva capito.

"Non dirmi che ti sei messo a spacciare?" chiese, con un filo di voce.

Zayn annuì, ed Harry sbraitò: "Ma sei impazzito?"

"Shhh" gli intimarono in coro Niall e Zayn di fare silenzio.

In quel momento suonò la campanella, ed Harry alzò gli occhi al cielo. Lasciò i due amici per recarsi in classe, ma prima di allontanarsi promise a Zayn una bella chiacchierata. Non poteva credere quanto fosse sconsiderato l'amico. Se avesse continuato in questo modo, avrebbe rischiato di finire in prigione.
Harry scacciò questo pensiero dalla testa, mentre si sedette al banco, pronto per ascoltare la lezione del professor Tomlinson.
Dopo pochi minuti dall'inizio della spiegazione, peró, la sua mente non poté far a meno di lasciare quella stanza, viaggiando tra le mille preoccupazioni.

*

La scuola era deserta, se non per poche persone. Erano rimasti solo alcuni collaboratori scolastici per le pulizie, ed Harry e Louis chiusi nell'aula di detenzione.

Era da un'ora che stavano chiacchierando, vagliando tra mille argomenti. L'obiettivo di Louis era quello di trovare qualcosa che appassionasse il ragazzo per aiutarlo nel percorso scolastico al fine di raggiungere una carriera soddisfacente.

"Geografia?" Propose Louis.

Harry alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Era esasperato. Da circa un'ora si stava ripetendo la stessa situazione: il professor Tomlinson proponeva argomenti e lui gli bocciava tutti. Niente sembrava interessarlo.

"Sono una causa persa" disse alla fine, sconfortato.

Sul volto di Louis si dipinse un'espressione rattristita ma allo stesso tempo severa. Si alzò dalla cattedra, dove si era seduto, e si avvicinò al ragazzo. Harry aveva nascosto la testa tra le braccia e Louis allungò una mano per sfiorare il suo braccio.
Questo colse Harry di sorpresa che alzò di scatto lo sguardo verso il professore.

Amami SottovoceUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum