La casa di Harry

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Le loro labbra erano congiunte, in un bacio casto, dolce. Harry fece passare la sua lingua sulle labbra di Louis, definendo ogni suo contorno. Poi spinse, chiedendo l'accesso alla sua bocca.

In quel momento, Louis realizzò cosa stessero facendo e si staccò.

Louis si allontanò dal corpo bollente di Harry, indietreggiando con ampi passi. Il suo sguardo era fisso sul pavimento e la sua mente era ingombra di pensieri.

Tossì. Non si fidava della sua voce.

"C-cosa stiamo facendo?" sussurrò, fissando le sue scarpe.

Quando alzò lo sguardo vide Harry che era in piedi davanti a lui. Aveva le labbra gonfie e le guance tinte di rosso.

"Non lo so" rispose il ragazzo "infrangiamo un muro?"

Louis alzò gli occhi al cielo. Non poteva fare così. Non poteva usare il suo evento storico preferito contro di lui. Louis stava cercando di essere un buon educatore, un professore carismatico, un adulto responsabile insomma.
Ma Harry era così bello, così fragile. Harry era fuoco e tempesta. Era passione pura.

Louis doveva ragionare a mente fredda, essere razionale. Non poteva lasciare che i suoi istinti lo divorassero. Era in ballo la sua carriera, tutto ció a cui aveva dedicato la sua vita.

"Non puoi usarlo contro di me" disse semplicemente, andandosene.

Uscì di casa senza avere la più pallida idea di dove andare, vagava per le strade della città senza meta, cercando di schiarirsi le idee.

*

Louis era appena uscito. Lo aveva lasciato da solo, in casa sua. Harry scosse la testa, ma cosa stava facendo? Non poteva credere di aver appena baciato il suo professore. Eppure in quel momento sembrava la cosa più giusta da fare. Il suo corpo lo voleva, la sua mente lo voleva. Era stato un momento magico, perfetto.
Ma Louis aveva ragione, era sbagliato.

Harry sospirò, poi uscì di casa anche lui, chiudendosi il portone dietro di se.

Non poteva credere di aver appena rovinato le cose con l'unica persona che si fosse mai interessata davvero a lui. Il professor Tomlinson che lo stava aiutando per il suo futuro.
Dannazione, se solo non fosse stato così attraente ed intelligente. Harry ne era rimasto completamente affascinato ed aveva fatto l'unica cosa che l'istinto gli aveva suggerito.

"Maledizione" imprecò ad alta voce.

Stava camminando verso casa di Niall, e si maledì per non essersi fermato. Per non essersi trattenuto. Mentre camminava pensò all'opzione di raccontare tutto ai suoi due amici, ma rifiutò l'idea nell'istante in cui la formulò.
No, questa storia doveva rimanere tra lui e Louis. Louis. Il suo professore. Il professor Tomlinson, l'unico professore che ancora non aveva perso le speranze in lui, fino a quel momento.

Quando Harry arrivò a casa di Niall non potè credere a quello che trovò.
Niall e Zayn avevano appena organizzato un'altra gigantesca festa e tutta la scuola sembrava aver accettato l'invito.
Doveva iniziare ad ascoltare di più i suoi amici.

"Ciao Harry" lo salutò una voce conosciuta.

Harry si girò e vide Nick, il ragazzino a cui aveva rubato la sua innocenza senza remore.
Harry alzò gli occhi al cielo. Se esisteva un Dio, in questo momento si stava sicuramente prendendo gioco di lui.

"No, ragazzino" rispose semplicemente, tornando a camminare nella direzione da cui era venuto.

Non aveva altri posti dove andare, se non quello. Harry odiava tornarci, dall'inizio della scuola non c'era più andato perché Niall era stato così gentile da offrirgli un posto in cui dormire e dei pasti caldi. Ma le opzioni in questo momento erano una festa a cui non voleva partecipare neanche fosse la fine del mondo, dormire per strada o tornare a casa.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now