Gelosia

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Quel ragazzo, quel Nick aveva appena rovinato il piano perfetto di Louis. Infatti, il professore non aveva pensato alla possibilità che altri studenti potessero essere messi in detenzione, negando a lui ed Harry del tempo da trascorrere da soli.

Ma ció che lo infastidiva di più era il fatto che ci fosse un passato tra Nick ed Harry, era riuscito a capirlo. Poteva coglierlo anche con un breve sguardo.
Quel fastidioso ragazzino dai capelli neri ronzava attorno ad Harry, senza lasciargli un attimo libero.

Louis aveva assegnato loro un capitolo da leggere in silenzio, preso alla sprovvista non sapeva cosa inventarsi, e quello era stato l'unico compito sensato che gli era venuto in mente.

Ma Nick non stava seguendo le sue direttive, no. Stava infastidendo Harry, cercando di distrarlo, parlandogli sottovoce per non farsi accorgere dal professore.
Ma Louis se ne accorgeva, eccome. Aveva richiamato diverse volte i due ragazzi a far silenzio, ma non serviva a nulla. Nick era sempre tornato verso l'orecchio di Harry.

In quel momento Nick aveva appena sussurrato un'altra frase ad Harry, ridendo sotto i baffi. Harry stava roteando gli occhi al cielo, annoiato. Infastidito, in realtà. Perché anche lui aveva aspettato tutto quel tempo per stare da solo con Louis, e adesso si vedeva negata questa opportunità.

"Vado in bagno" disse Harry, alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla stanza.
In realtà non aveva chiesto il permesso, si era semplicemente alzato e se ne era andato. Louis aveva capito dal tono di voce usato che Harry fosse molto seccato dalle azioni di Nick, dalle sue provocazioni.

Passarono dieci minuti da quando Harry se ne era andato ma non era ancora rientrato. Poi un quarto d'ora, infine venti minuti.
Louis non sapeva cosa pensare, non sapeva come comportarsi. Non credeva che Harry se ne fosse andato, non era possibile, non dopo quello che avevano condiviso.

"Resta qui, vado a cercare il tuo compagno" ordinò Louis con tono autoritario a Nick, chiudendosi la porta dell'aula dietro a lui.

Cercò nel bagno più vicino ma non trovò nessuno. Con l'ansia crescente, controllò anche i bagni al piano superiore. Niente.
Harry se ne era andato, lo aveva lasciato.
Louis non sapeva come sentirsi, dopo tutto quello che avevano condiviso.

Mentre stava camminando per i corridoi per tornare all'aula di detenzione sentì infine una voce. Un bisbiglio.

"Pss, Louis" chiamò Harry.

Louis si girò nella direzione della voce. Harry si trovava all'interno del suo ufficio. Aveva aperto la porta solo per un piccolo spiraglio, giusto per farsi sentire da lui.

"Harry, ma cosa stai facendo?" Domandò Louis, sollevato.

"Se la montagna non va da Maometto..." rispose Harry, sorridendo.

"Tu sei completamente pazzo" affermò Louis, entrando nel suo ufficio e chiudendo la porta a chiave dietro a loro.

Si trovavano uno di fronte all'altro, impazienti di sfiorarsi, toccarsi, baciarsi.
Harry si fiondò sulle labbra del più grande, assaporando quella deliziosa sensazione.

Prima aveva fatto passare scrupolosamente la lingua su tutte e due le labbra di Louis, disegnando i loro confini. Poi aveva spinto con forza verso l'entrata e Louis gliela aveva concessa. Così, aveva assaporato ogni centimetro del suo palato. Adesso, le loro lingue stavano danzando in armonia, scontrandosi con dolcezza ma anche con grande passione.

Passarono interi minuti a godere della presenza dell'altro, in solitudine. Finché Louis non realizzò che c'era un altro studente che probabilmente si stava insospettendo.

"Harry dobbiamo tornare, Grimshaw si starà chiedendo che fine abbiamo fatto"

"Che si fotta" rispose Harry, prendendo il suo professore per un braccio e bloccando i loro corpi assieme.

Louis non riusciva a resistergli. Harry era inebriate, era un vortice di passione pura. Ma non seppe come riuscì a trovare la forza per staccarsi dal più piccolo.

"Dai, Harry non possono scoprirci" disse, facendo due passi indietro. "Sicuramente sarà impaziente di vederti tornare" aggiunse, con un tono un po' astioso.

Harry roteò gli occhi al cielo.

"Te ne sei accorto, eh?" Domandò retoricamente.

"Ovvio che si. È praticamente impossibile non accorgersi quanto ci sta provando con te. Azzarderei l'ipotesi che si è fatto mettere in detenzione per passare del tempo con te" rispose Louis, colto dalla gelosia.

Harry scoppiò a ridere.

"Tu sei geloso!" Ribatté, puntandogli un dito contro.

Louis abbassò lo sguardo. Non voleva far notare quanto fosse infastidito dalla situazione. Peró si, era geloso. E molto. Insomma, quel ragazzino non aveva fatto altro che ronzare intorno ad Harry, senza concedergli un attimo di tregua.

"È stata soltanto una notte di sesso, una botta e via. Niente di cui preoccuparsi" affermò Harry.

Prese la mano di Louis, voleva posarci un delicato bacio per rassicurarlo ma non ebbe la reazione desiderata. Louis non si era affatto rassicurato, anzi, se possibile, si era ingelosito ancora di più. Sembrava quasi arrabbiato.

"Cosa? Sesso? Non avevo capito... io pensavo che ci stesse provando con te, magari che vi foste scambiati un bacio, ma non che..." Tentò Louis, provando sentimenti contrastanti.

Si, era geloso ed infastidito. Gli dava noia il fatto che quel ragazzo avesse visto Harry in un modo veramente intimo, e lo rendeva anche triste. E tutto questo lo faceva sentire arrabbiato, anche se non ne aveva il diritto. Non ne aveva diritto perché era successo prima che loro si scambiassero il loro primo bacio, prima che iniziassero a... be' qualunque cosa stessero facendo, Louis non sapeva come definire quella specie di relazione.

Harry tentò di avvicinarsi, con calma. Passò il dorso della sua mano delicatamente sulla guancia di Louis, tracciando i contorni del suo zigomo. Infine, posò un dolce bacio sulla parte appena accarezzata.

"Ci sei solo tu, Louis" disse seriamente, con un tono di voce profondo.

Harry non era mai stato più serio di così in vita sua. Guardando alle sue esperienze passate, non aveva mai provato quello che stava provando adesso con il suo professore.
Non aveva mai sentito le famose farfalle nello stomaco prima di quel momento. Non aveva mai provato quel battito del cuore accelerato. Ma soprattutto, non si era mai sentito di essere nel posto giusto, non prima di Louis.

E Louis gli credette, perché anche lui si sentiva così. Anche per lui Harry era l'unico.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now